Bayi campionissimo anche fra i "Mulini,,

Bayi campionissimo anche fra i "Mulini,, Il tanzaniano ha vinto il cross internazionale di S. Vittore Olona Bayi campionissimo anche fra i "Mulini,, II palermitano Zarcone (4°) primo degli italiani - Brillante affermazione di Gabriella Dorio nella prova femminile (Dal nostro inviato speciale) San Vittore Olona, 23 marzo. Al giochi olimpici di Monaco, poco più che diciottenne, Filbert Bayi, tanzaniano, fini sesto in 3'45"4 nella batteria vinta da Franco Arese (3'44") che nemmeno si accorse del giovane rivale di colore. Oggi, alla 43" edizione della Cinque Mulini, nella prova di cross più importante del calendario mondiale per la quotazione degli iscritti, alla prima corsa campestre della sua vita, Filbert Bayi ha colto un meraviglioso successo. Arese alla sua seconda gara-training dopo il grave incidente ai tendini è finito trentanovesimo grazie ad uno spasmodico sprint che gli ha permesso di rimontare il ((decano» Volpi nel rettilineo finale. Leggero, elegante, agile, coordinato, Filbert Bayi ha confermato anche sull'inedito percorso di una gara di cross scorbutica come la Cinque Mulini, con passaggi rompi ritmo che ricordano le «forche Caudine», ima classe pura già siglata nel gennaio dello scorso anno ai Giochi del Commonwealth con il limite mondiale dei 1500 tolto al grande Ryun e portato a 3"32"2 battendo Walker e Jipcho. Filbert Bayi con la sua classe ha assorbito tutto. Sia il salto di continente con relativo sbalzo termico, sia il cibo diverso, sia il sistema di gara. Ma non ha latto una grinza. Ha vinto corre si addice ai più forti. Ai «vip» dell Melica mondiale. A Montreal ri chia di fare il vuoto nel mezzofondo. Più di tutti lo ha impegnato Robertson. un neozelandese veri ■ seienne, che sta già preparandoci puntando alle siepi dei prossimi giochi olimpici. Robertson è finito a più di 3" da Bayi precedendo il connazìon.. le Walker. Questi doveva essere il più quotato rivale del vincitore ma e stato tradito dalla scelta delle scarpette senza chiodi e nel corso del secondo giro è finito lungo disteso scivolando su una pozzanghera ad una delle «forche Caudine» dì un mulino, coinvolgendo nella caduta l'italiano Lauro. Per Walker finivano la «chances» di affermazione e doveva stringere i denti per non fare finire sul podio il palermitano Luigi Zarcone, clic assenti Fava e Cindolo, si è confermato il più degno erede di Arese, inserendosi nella qualificata élite mondiale del cross a conferma di un ottimo lavoro svolto con il suo trainer Polizzi e che dovrebbe dare ancora frutti migliori sulla pista, senz'altro più gradila all'atleta chejwn i percorsi da cross. Zarcone si prefigge di migliorare i limiti Italiani dei 1500 e 5000. «Sono solo quattro anni che mi I alleno seriamente, non è molto per correre i 5000 anche se penso di avere maggiori "chances" allungando la distanza delle mie gaie» afferma Luigi in tutta umiltà. Poi, dopo l'azzurro dell'Aeronautica aiutare, l'americano Shorter, •Uro neozelandese Rose, il belga . 'an Mullen che ha cercato dì non are rimpiangere molto il vincitore dello scorso anno Puitemans, poi all'ottavo e nono posto gli italiani Tomasini e Lauro davanti al brasiliano Shleder. Fatte le debite proporzioni, Gabriella Dorio nella prova femminile, anche se il campo non era agguerrito come quello maschile, ha vìnto in modo più netto di quello dì Bayi. La diciottenne veronese acquista di giorno in giorno maggiore personalità, maggiore resistenza. Ha le carte in regola per superare ì limiti di Paola Pigni. Ha un pizzico di classe in più e se saprà soffrire come «mamma Paoletta» l'atletica femminile italiana avrà acquistato un altro nome da firmamento mondiale. Gabriella Dorio ha « stracciato » le avversarie, nonostante una chiodala rimediata al via, distanziando di ben 14"4 la finlandese Holmen e di 1S"2 la palermitana Margherita Gargano che si è dovuta arrendere quando si è trattato di cambiare ritmo per carenza dì velocità che la portano a sperare, con il suo trainer Pino Clemente, che le gare femminili vengano sempre più allungate. Al quarto posto la sovietica Bragina in veste un po' troppo turistica davanti all'altra italiana Tomasini che ha mostrato più temperamento del fratello. Pubblico valutato sul 25 mila spettatori, ma gli organizzatori si dichiarano scontenti e pensano per II prossimo anno di escludere la ripresa televisiva per richiamare maggiore folla e sempre più numerosi campioni. Quest'anno erano rappresentati quattro continenti per il prossimo anno già si punta alla partecipazione di qualche giapponese di valore. Latitava le dirigenza federale (presente solo Mastropasqua) vista l'importanza della prova: ma forse erano tutti affaticati dallo «stage» di Taormina. L'atletica parlata non dovrebbe però andare a discapito di quella praticata. Rino Cacioppo Filbert Bayi

Luoghi citati: Arese, Montreal, San Vittore Olona, Taormina