Spenti gli azzurri

Spenti gli azzurri Spenti gli azzurri (Dal nostro inviato speciale) Novara, 23 marzo. Prima sconfitta interna del Novara che cede due punti alla Spai e rinuncia, virtualmente, alla promozione in serie A. Una strana partita, uno 0.1 che non convince, non tanto per il pronostico della vigilia, sovvertito, quanto per 11 modo in cui si è realizzato. Diciamo subito: la Spai è reduce da una serie di risultati utili che dimostrano il suo particolare stato di grazia, ma non è una squadra invulnerabile (29 gol subiti), né irresistibile in fase d'attacco. Eppure oggi appariva — in una visione distorta attraverso l'ottica del Novara — squadra degna dell'alta classifica: non ci sarebbe stato da stupirsi se gli emiliani avessero vinto con un bottino assai superiore, tre o quattro gol di scarto. Merito degli ospiti o demerito piuttosto dei troppo compiacenti padroni di casa? Certo è che gli stessi spallini sembravano stuplt. di un Novara tanto inconsistente e, vuoi la sorpresa, vuoi l'impaccio di attaccanti non certo abituati a tanta libertà d'azione, hanno sfruttato il primo momento favorevole per portarsi in vantaggio sciupando poi un gran numero di occasioni. Il Novara, dal canto suo, dopo aver subito la rete, non ha minimamente reagito: l'impressione, inizialmente, era quellla di trovarsi di fronte ad una squadra che, sicurissima della propria superiorità tecnica, preferiva contenere una reazione confusa per mettere sotto gli avversari sulla lunga distanza (avevano ancora 83' di gioco) e raggiungere con calma il pareggio. Ci si ren¬ deva conto invece che il Novara era semplicemente incapace di reagire, né di opporre una barriera efficace alle ripetute incursioni del bianco-azzurri. Sicuramente la più brutta partita delle venticinque giocate fino a questo momento dagli uomini di Seghedonl. Le ragioni? Difficile spiegarle, o meglio dimostrarle. Ma è possibile fare perlomeno alcune supposizioni. O i novaresi sono fisicamente cotti, o sono degli ottimi attori ed oggi, con un occulto sciopero bianco, hanno voluto dimostrare chiaramente a Giovanni Seghedoni e Santino Tarantola di non voler accettare le ultime loro decisioni tecniche riguardanti la formazione. Oggi in squadra mancavano il libero Vlvian, il terzino Riva e l'attaccante Turella, sostituiti rispettivamente da Cavallari, che aveva già partecipato alla sconfitta di domenica scorsa a Reggio Emilia, Ferrari e Giannini. Una mezza rivoluzione tendente a smobilitare la vecchia guardia azzurra, alla quale 1 giocatori — impossibilitati ad altro tipo di rivendicazione — potrebbero aver deciso (esclusi naturalmente i nuovi tre) di rispondere con questa rinuncia. Altrimenti? Altrimenti, dovendo accettare come dato di fatto lo scadimento di forma vertiginoso dei piemontesi, la situazione si presenterebbe ancora più grave, senza alcuna soluzione apparente. Il Novara era già reduce da un periodo oscuro, ma oggi sembra proprio aver toccato il fondo. Pochi giorni di tempo, prima della trasferta a Pescara e successivamente del derby Interno con l'Alessandria, non posso¬ no essere sufficienti per una verifica generale ed una ripresa. L'illusione della A insomma, in soli novanta minuti, è sfumata fino a rimanere quasi evanescente nella mente di pochi ottimisti. Per la cronaca, il gol spallino e segnato dopo appena 7' dall'ala sinistra Pezzato: Luchitta ha via libera sulla destra, Bachlechner non interviene ed il cross finisce sul lato opposto a Reggiani, il terzino manda ancora al centro dove Pezzato è pronto ad infilare in rete. Pinotti, durante l'azione, balza da un palo all'altro. Al 30' la Spai potrebbe raddoppiare, ma Pinotti questa volta salva senza esitazioni sul tiro di Pezzato I capovolgimenti di fronte sono frequenti, ma a ritmo piuttosto lento. Nella ripresa un lancio di Fasolato coglie smarcato Luchitta che da posizione angolata spara ed il tiro attraversa senza esito tutto lo specchio della porta. Al 66 , su cross di Luchitta, Udovicich tocca pericolosamente indietro rischiando addirittura l'autorete. Sarebbe una beffa se Galli pareggiasse, al 70', con un colpo di testa, quando Grosso devia miracolosamente in angolo con un gran colpo di reni. Salvatore Rotondo Novara: Pinotti; Bachlechner, Ferrari; Cavallari, Udoviclch, Carrera (dal 69' Paolillo); Ghio, Giannini, Galli, Del Neri, Rolfo. Spai: Grosso; Lievore, Reggiani; Boldrini, Gelll, Croci; Luchitta, Fasolato, Paina, Manfrin, Pezzato. 12" Zecchina, Arbitro: Lapl di Firenze.

Luoghi citati: Firenze, Novara, Pescara, Reggio Emilia