I grigi respirano

 I grigi respirano I grigi respirano Zero a zero a Parma - Il pari degli alessandrini vale doppio perché coincide con la sconfitta delle squadre in lotta per salvarsi (Dal nostro inviato speciale) Parma, 23 marzo. Finalmente un po' di respiro anche per l'Alessandria cui la sfortuna ha concesso una tregua permettendole di ottenere sul campo del Parma un punto assai prezioso. Uno zero a zero che vale doppio in quanto giunge contemporaneamente alla sconfitta di tutte e tre le squadre che seguono i grigi sul fondo della classifica di serie B. Una coincidenza di risultati che lascia alla squadra di Castelletti un ampio margine di tre lunghezze sul livello di guardia contribuendo a troncare certe polemiche senz'altro controproducenti. L'Alessandria, ovviamente, ha dovuto battersi con accanimento per poter arrivare a tirare il flato ed ha rischiato grosso soprattutto nei primi 45' di fronte ad un Parma che cercava la vittoria della sicurezza sfruttando il vantaggio di un vento a forti raffiche che imprimeva traiettorie pazze al pallone. Per fortuna dei grigi (oggi in maglia rossa) il controllo dt palla degli attaccanti biancocrociati non è tanto sopraffino da trasformare il vento in un'arma in più, mentre l'abilità difensiva di certi marpioni tipo Mazzia — una partita esemplare come libero — è tale da consentire di venir fuori anche da certe situazioni apparentemente disperate. Dopo IV di gioco, ad esempio, il portiere alessandrino Croci, in uscita su un calcio d'angolo, veniva tradito dal vento ed il suo impreciso rinvio finiva sui piedi di Bonci che, in mezza rovesciata, mandava la palla verso la rete a porta spalancata. Sulla linea, il provvidenziale Mazzia allontanava la minaccia ripetendosi poi, in modo ancor più clamoroso, al 37'. Ancora su calcio d'angolo, una raffica di vento toglieva praticamente il pallone dalle mani di Croci; il numero 8 parmigiano Morra toccava di piatto verso la rete sguarnita, Bonci allargava le gambe per lasciare passar la palla, ma ancora Mazzia, appostato vicino al palo, diceva di no al gol. Il Parma, oltre a queste due occasionissime mancate, ha fatto registrare, nel primo tempo, un gran tiro di Carelli fuori bersaglio, dopo una respinta a mani aperte di Croci, e un liscio di Morra su un pallone che, servitogli dalla sinistra, attraversava lo specchio della porta. L'impressione che, al momento del riposo, l'Alessandria avesse recuperalo qualcosa del suo credito nei confronti della buona sorte, appariva dunque giustificata. Nella ripresa, a favore di vento per i piemontesi, il quadro della partita è però cambiato. La squadra di Castelletti più sicura nei propri interventi, ha potuto stendersi meglio in contropiede, ben sorretta da Dolso e dal tenacissimo Vanara e far correre alla difesa parmigiana qualche spavento. I limiti dell'Alessandria in fase conclusiva sono purtrop po cronici e le scorribande di Manueli e Franceschelll non sono arrivate ad impegnare seriamente il portiere avversario. Esse sono bastate tuttavia ad indurre il Parma a proseguire la gara con maggior prudenza, valutando anche gli effetti positivi di un pareggio che, se per i grigi significava un po' di respiro, per la squadra di casa voleva dire, in pratica, la tranquillità Non si vuole dire con questo che il Parma abbia rinunciato a cercar l'occasione per vincere, ma lo ha fatto con un certo timore, arrivando in zona gol soltanto al 63' con una brillante azione personale del terzino Ferrari, il cui tiro veniva alzato in angolo dal prontissimo Croci, al 76' con il mediano Daolio — col pallone che attraversava lo specchio della porta per venir poi allontanato in fallo laterale dal solito Mazzia — e a 3' dalla fine, quando Croci, su centro di Bonci dalla posizione di ala destra, anticipava in uscita l'intervento del centravanti Volpi. Gianni Pignata Parma: Bertoni; Mantovani, Ferrari; Andreuzza, Benedetto, Daolio; Sega, Morra, Volpi, Carelli (Beccaria dal 75'), Bonci. Alessandria: Croci; Maldera, Di Brino; Re,|a, Mazzia, Colombo; Vanara, Manueli, Franceschelll, Dalle Vedove, Dolso. Arbitro: Busalacchi.

Luoghi citati: Alessandria, Parma