Ai giapponesi il "Sanremo,, di Stefano Reggiani

Ai giapponesi il "Sanremo,, Conclusa la Mostra del film d'autore Ai giapponesi il "Sanremo,, Storia dell'intellettuale comunista Kobayashi - Non segnalati gli attori (Dal nostro inviato speciale) , Sanremo, 23 marzo. ;Il Festival d'autore di San- ; remo conserva l'abitudine dei i premi e quindi il dilemma fit-1tizio delle scelte. L'intenzione tuttavia è buona: dare cinque milioni ai realizzatori per aiu- tare la distribuzione e la ven- jdita all'estero dell'opera pre- !miata. Il contributo serve? I jfilm di Sanremo, alcuni vera- mente eccellenti, quasi tutti degni di attenzione, non sono mai giunti al pubblico delle si-le commerciali. Solo la ras-stgna del cinema sovietico de- gl: Anni 20 ha potuto compie- re, dopo l'«anteprima» in Ri-viera, una breve tournée in Italia. Ma, forse, insistere bi- sogna. La giuria, sospinta da diver-se suggestioni e preoccupata di non apparire sensibile ai P'-oblemi politici più urgenti, ha premiato la pellicola del regista giapponese Tadashi Imai intitolata al nome dello scrittore Takiji Kobayashi. Imai è un maestro nipponico Kobayashi una figura prima eroica che letteraria, uno dei lari artisti morti per fede alle proprie idee politiche: ecco spiegato il premio. Kobayashi, nato nel 1903 in una famiglia di contadini, cominciò a scrivere giovanissimo, impegnandosi sui temi sociali e nella polemica contro l'imperialismo giapponese. Dopo l'adesione al partito comunista e gli scritti contro ìb. guerra in Cina, il romanzie- re fu costretto alla clandesti-nità. Braccato dalla polizia imperiale, che ne temeva l'a- zione antimilitarista, venne cstturato nel 1933 e ucciso a forza di percosse durante un interrogatorio. La ricostruzione della sua vita, condotta con i nobili ar-ttfici di una inchiesta tele visi- va, non manca di suggerireuno spaccato della società giapponese degli Anni 20, del- l'autoritarismo intollerabile e della prima coscienza politica dei perseguitati. Ma tutto è come raffreddato dalla convenzione celebrativa e dai toni didascalici: il film non riesce una forte opera politica, neppure un ritratto splendente di autentici umori, neppure un invito alla rivolta. Non assegnati i premi ai migliori attori ( erano troppi i candidati? ) la giuria ha otter to al pubblico, in atto di resi piscenza, una lunga serie di segnalazioni. Si può certo condividere l'attenzione dedi- cata a Sedimenti, un film so- vietico prodotto nella Repub- blica della Lituania. L'opera non ha solo il sapore della novità e della freschezza, ma anche il tono di una vigile protesta della propria identi tà nazionale. Il racconto, tirmato dai registi Grikevicius e Dausa, si svolge in Lituania sul finire della seconda guerra mondiale. Mentre le trup pe naziste si ritirano, un pe scatore raggiunge la casa del fratello, p rtando in un cesto due gemelli, neonati (la mo glie è morta di parto) e una solida fama di seduttore. Pas sa in mezzo alla violenza e al- le donne straordinarie di queiposti tutto chiuso nei suoi sentimenti e risentimenti. Il fratello, condannato con l'ac- cusa ingiusta di aver favorito la fuga di un gruppo di litua- ni nazionalisti, passa dieci an- ni in Siberia. Credete che il protagonista si approfitti della moglie disponibile di lui? Preferisce lasciarla ad un poliziotto locale e si ritira ad al levare i gemelli. Quando Tesi liato torna il cerchio infrangi 1 bile dei sei.timenti fraterni si 1 richiude, 1 Rispettosamente insofferen te verso i sovietici che occu parono la Lituania dopo la | guerra, il film è un recupero j nazionale fatto attraverso i valori patriarcali, maschili: e per le donne, pure bellissime, c'è una vaga aria di misoginia e di condanna. La giuria nel mucchio delle segnalazioni imparziali ha messo anche due film (Saint Cohen e Gente a Buenos Aires) di cui già abbiamo parlato con interesse. Restano fuori tanti altri, privi di segnalazione e di attestati mondani. Non ha scosso i critici il regi : sta svedese Michael Meschke il quale ha portato il Purgato rio, una trascrizione visiona ria della Commedia dantesca, Ci sono Ulisse, il conte Ugoli ! no e Beatrice: intenti a chiari ! re i problemi dell'impegno ad I serti di vecchi polpettoni glo1 riosi sono condotti con una j aria di impertinenza e di bei1 fa che certo di questi tempi I re la parte di una ragazza ; sprovveduta e passiva, vero esempio di debolezza e com j promissione con gli uomini, ; Non è stata una testimonian- , "!^,t.gì0V„a"!l^„ ^Ll^S: un malato di nervi. E che dire del belga // Signore è con noi? Diretto da Roland Lethem, è un esempio, non tra i peggiori, di ci- ground e politica. Anche gli scherzi goliardici, il montaggio di pornofumetti e gli in non dispiace In Nice try («Buona prova») il regista Michael Joyce ha costretto la moglie di sentimenti femministici a recita- za, ma una vendetta. E infine teniamo per noi una ghiottoneria che ha respinto i critici di gusto fine. Due kolossal, uno sovietico e uno mongolo, così ricchi, cincischiati e sontuosi che solo un profondo conoscitore dei- e J l'epica hollywoodiana avreb-1 be potuto apprezzarli al giuù i sto merito, , i Stefano Reggiani

Luoghi citati: Buenos Aires, Cina, Italia, Lituania, Sanremo, Siberia