Thoeni, Stenmark, Klammer? di Giorgio Viglino

Thoeni, Stenmark, Klammer? Quattro mesi di gare per la Coppa del Mondo Thoeni, Stenmark, Klammer? Dicembre si chiude a favore di Gros - Gennaio vede Pierino in testa ■ Thoeni entra in forma - L'amara trasferta per gli azzurri in Giappone, Canada e Stati Uniti: Stenmark si scatena, ma Thoeni pareggia (Dal nostro inviato speciale) Salt Lake City, 16 marzo. A Val d'Isère la stagione si apre con lo slalom gigante. Gustavo Thoeni, dopo l'esordio vincente nel '70 non ha mai più avuto fortuna e questa volta meno che mai. Ruzzola fuori mentre Gros infila il primo dei suoi successi. Secondo è Stenmark: "bravino" si dice, può dare anche qualche soddisfazione. Gustavo è furioso per i primi punti perduti e si butta in discesa finendo sorprendentemente sesto e primo degli italiani. Eppure subito dopo c'è la libera di St. Moritz che lui salta per prepararsi alle gare della "3 Tre" dove è convinto di riuscire a far punti grossi. Invece finisce fuori in slalom, e in gigante lo ferma addirittura una tromba d'aria scatenatasi appositamente per lui. Manco a dirlo vince Gros il gigante, mentre in slalom è Stenmark che precede De Chiesa e Radici. Gustavo è furioso perché sa di essere in forma più che buona e non riesce a concretizzare alcun vantaggio. Gennaio prima rimonta Rinviate le gare in Jugoslavia si ricomincia con Garmisch. Niente "libera" ancora — e Klammer è a quota tre — e in slalom una lotta serrata con Gros chiusa in favore di Pierino per quattro centesimi soltanto. Gustavo non sa perdere, s'arrabbia e se ne va via, suscitando fischi immediati e rimproveri successivi. L'appuntamento è solo rinviato perché a Wengen Thoeni è finalmente primo, anche se solo in combinata. Non ha fatto molto in libera, è sceso lontano dai pali in slalom, ma raccoglie la vittoria e il quarto posto nella gara singola con un buon bottino di punti. Poi ad Adelboden quel diavolo di Gros gli è ancora davanti in gigante e questa volta Gustavo trova la calma per rimanere a far festa accanto a lui. C'è ancora l'appendice della gara jugoslava per chiudere la prima fase del punteggio e la si giocherà di li a venti giorni, a Fulpmes invece che a Kranjska Gora dove la neve non s'è ancora fatta vedere e probabilmente mancherà per tutta la stagione: Gros butterà via una vittoria sicura e Thoeni, travolto da errori suoi e altrui, finirà ingloriosamente all'ottavo posto. La Coppa perduta da Pierino, e i guai attuali di Gustavo derivano tutti da quell'episodio tecnicamente assurdo. Si chiude il periodo: novanta punti sono abbastanza pochi per Gustavo, soprattutto se paragonati ai 120 di Gros e ai 119 di Klammer. Miracolo di Kitzbùhel La seconda fase comincia a Kitzbùhel con la più clamorosa sorpresa. Klammer sbaglia l'entrata nello schuss finale e Gustavo Thoeni, lo slalomista Thoeni, arriva secondo, distanziato dal grande rivale di un solo ridicolo centesimo. Il giorno dopo aggiudicarsi la combinata è quasi soltanto una formalità. Sembra tutto filare bene e liscio e invece arriva l'intermezzo di Fulpmes a rovinare concentrazione e morale. Gustavo fa la libera di Innsbruck ed è quarto dopo essere stato primo a quattro quinti del tracciato. Di lì si va al volo nella zona del Monte Bianco per il concorso francese. Thoeni non ha più allenamento specifico per lo slalom, teme il ghiaccio e un giorno prima della gara scende una nevicata di un metro. Lui sci¬ vola giù con scioltezza in mezzo ai pali e nella trincea di neve per la prima vittoria in pista. Qualche giorno dopo, affrontando con scioltezza la discesa libera, si piazzerà nono e ovviamente primo per la sua terza combinata. L'intermezzo Courmayeur ospita i campionati italiani. Sono gare costose e impegnative da organizzare, ma qualche atleta si ritiene troppo importante per parteciparvi. Da perfetto egoista un po' megalomane qual è. Gustavo tentenna un poco prima di arrivare e annunciare che disputa soltanto il gigante. Gros, che dalla sconfitta di Fulpmes ha ricavato un certo senso di frustrazione, comincia a non dormire la notte. Il giorno della gara investe due cineoperatori e finisce lontano di oltre un secondo nella seconda manche. Con questo successo Thoeni ha eliminato psicologicamente il rivale di casa per la conquista della Coppa. // giro del mondo Si comincia dal Giappone, tra rinvìi e maltempo. Si fa un gigante in mezzo alla bufera, senza visibilità, su un pendio verticale. Gustavo scia male alla prima manche e nella seconda abbandona, quasi sdegnato di dover correre in condizioni simili. Gros finisce addirittura undicesimo e riprende a vincere proprio Stenmark. Lo slalom è altrettanto negativo e sulla neve fresca appena caduta Thoeni è soltanto ottavo. Il maltempo ci segue in Canada alla Garibaldi Mountain, lasciandoci un paio di giorni di bel sole per gli allenamenti e poi annegando tutto non già nella neve ma nella pioggia, addirittura. Lo slalom gigante è una volta di più irregolare. Lo vince con margine enorme il solito Stenmark, mentre la discesa viene riportata, tra tante difficoltà a Jackson Hole, dove Klammer aggiunge la sua settima perlina alla collana di vittorie, mangiandosi le dita per l'ottava perduta a Me- gève. Gli azzurri si ritrovano in vetta grazie allo slalom delle World Series, che vede nell'ordine Radici, Gros e Thoeni, poi De Chiesa dopo l'intervallo Neureuther. Forse siamo nuovamente capaci di vincere. Sun Valley però, accanto al sole finalmente splendente, dà, come nelle migliori docce scozzesi, una bella lavata gelida: Stenmark vince il gigante con distacco abissale e si deve scomodare il miglior Thoeni per rimettere le cose in pareggio con lo slalom finale. La prossima settimana Giusto il tempo di disfar valigie e preparare una borsa piccola e si riparte per la Val Gardena. Il programma, per quanto riguarda i discesisti, è il seguente: venerdì la « libera maschile e domenica 10 slalom parallelo. Soltanto domenica, alla fine di tutto, avremo 11 verdetto definitivo. Quale miglior regìa avrebbe potuto seguire un copione così perfetto? Giorgio Viglino