Verona di Mascalaito pareggia col Palermo

Verona di Mascalaito pareggia col Palermo Verona di Mascalaito pareggia col Palermo Uno 0-0 che accontenta tutti - Gli scaligeri erano guidati dal nuovo "trainer" (Dal nostro inviato speciale) Verona, 16 marzo. Non si può certamente dire che il cambio di allenatore da Cade a Mascalaito abbia cancellato con un colpo di spugna tutti i problemi del Verona, tuttavia la squadra venuta è ben lontana dell'arrendersi, dal rinunciare al sogno del ritorno In serie A che le due sconfitte consecutive non hanno certamente compromesso. Contro il lanciatissimo Palermo, la vice capolista della serie B ha dignitosamente dileso la sua posizione sfiorando un successo che per insistenza di attacco e per un paio di occasioni tallite per un soffio non avrebbe forse demeritato. Questo è un segno sicuro della vitalità del Verona che ha smaltito senza soffrirne granché l'incidente fortuito (uno strappo agli adduttori della coscia destra] che ha tolto di gara il capitano Sirena dopo appena sette minuti di gioco ed ha costretto i rosanero siciliani a difendere lo zero a zero con notevole affanno. Impegnare in un forcing assillante una squadra armonica e solidissima come quella di Vicianl, è un'impresa non da poco. I gialloblii veneti hanno quindi dimostrato di poter uscire agevolmente dalla crisi se si può chiamare crisi quell'eccesso di fiducia in se stessi che li aveva progressivamente portati a rallentare l'impegno e a rosicchiarsi in parte il capitale di punti messo via nel periodo di vena. Una riscossa, intendiamoci, in cui il cambio di allenatore non c'entra per niente. Va detto anche che la rabbia agonistica mostrata da Busatta. Domenghini, Zigoni e Vriz (il migliore tra i veneti), può essere ragionevolmente interpretata senza offesa a Mascalaito come un omaggio al suo predecessore Cade i cui insegnamenti per qualche tempo dimenticati, I veronesi si sono improvvisamente ricordati dopo il brusco richiamo alla realtà costituito dalle sconfitte con l'Avellino e il Novara. Restano dei problemi da risolvere soprattutto quello di una certa staticità nel settore centrale della difesa a cui ha cercato di rimediare il dinamismo dell'improvvisato libero Maddè. L'impressione generale è tuttavia quella di un Verona tutt'altro die afflosciato, ben deciso a continuare il suo ruolo di protagonista del torneo alle spalle del solitario Perugia. II Palermo, del resto, con uno zero a zero dileso con arcigna decisione senza tuttavia rinunciare a sfruttare il contro- piede, ha mostrato di non usurpare la posizione raggiunta in classilica tra le più quotate aspiranti alla promozione. La squadra siciliana sviluppa alla perfezione II » gioco corto » voluto da Viciani, la sua manovra corale con frequenti inserimenti dei difensori in attacco sulle lasce laterali non consente graduatorie individuali di merito — salvo per l'acrobatico stopper Plghln e per l'impeccabile libero Pepe — ma obbliga a valutarla nel suo insieme per una compagine forse senza molta fantasia ma dal rendimento costante, soprattutto in trasferta. A Verona i rosanero hanno dato il meglio anche in lase offensiva nei primi quarantacinque minuti, rispondendo alla prevalenza aggressiva veronese con spunti pericolosi di Favalli, Barbana e Barlassina. Il Verona ha sfiorato il gol al 13' con Luppi (tiro deviato in corner da Vianello) ed ha perso un'altra occasione al 19' con Zigoni, mentre al 30' un'incursione di Barbana su lancio di Maio, ha obbligato Porrino ad uni. parata istintiva a mani aperte. Due minuti dopo servito da Zigoni, Busatta è arrivato fin davanti al portiere siciliano dopo aver scartato due difensori ed il giovane Trapani ha salvato la sua rete con una coraggiosa uscita di piede. Nella ripresa, disputata sotto una violenta pioggia, il Verona si è adattato meglio alle condizioni del terreno e ha obbligato i siciliani a difendersi affannosamente per lunghi periodi senza poter tentare più di qualche manovra di alleggerimento. I veneti hanno avuto l'occasione più clamorosa al 72' quando Trapani ha anticipato con una temeraria uscita (che gli è costata una contusione ad una gamba) la deviazione risolutiva di Zigoni su un centro basso di Busatta. Quattro minuti dopo Zigoni è andato a terra in area ma l'arbitro Vannucchi non ha • bevuto » la finta dell'ala sinistra gialloblù, mentre ad un minuto dal termine il portiere veronese Porrino ha dovuto esibirsi in una grande parata in tuffo per evitare che un clamoroso liscio di Gasparini si trasformasse In un'autorete bella. Con il Verona ancora all'attacco ed il Palermo impegnato in una furibonda mischia per salvare la sua rete dall'ultima offensiva gialloblù si è chiusa una partita che, a dispetto del risultato senza reti, ha lasciato soddisfatti tutti: I siciliani per il punto prezioso in trasferta, i veneti per i sintomi di riscossa che al di là del risultato annullano ogni esagerato allarme. Gianni Pignata Verona: Porrino: Gasparini, Sirena (dal 7' Taddei); Busatta. Cattaneo, Maddè: Domenghini. Franzot, Luppi, Vrin, Zigoni. Palermo: Trapani; Vigano, Vianello (dal 46' Zanin); Maio, Pighin. Pepe: Favalli, Barlassina, Braida. Vanello. Barbana. Arbitro: Vannucchi. Zigoni, tra i migliori nel Verona