La Coppa è in bilico di Giorgio Viglino

La Coppa è in bilico NEI MONDIALI DI SCI FINALE IN VOLATA La Coppa è in bilico Tutto si deciderà domenica in Val Gardena, tra Gustavo Thoeni e Ingemar Stenmark, con uno slalom parallelo - In questa gara, che sarà anche una prova di nervi, il campione italiano gio dei compagni - L'ultima contesa è un successo di organizzazione: richiamerà folla conterà sull'appogcome in uno stadio (Dal nostro inviato speciale) Salt Lake City, 1G marzo. Si riparte dagli States con la Coppa del Mondo in equilibrio perfetto tra una macchina da sci da poco costruita, chiamata Stenmark, e il genio di questo sport, Gusta- vo Thoeni. Tutto in parità a dispetto di sfortuna ed errori, per una conclusione in volata che sarà spettacolo da brivido. L'Italia che punta ormai nuovamente con sicurezza alla sua quinta Coppa consecutiva ha già vinto senz'altro sul piano organizzativo perché domenica prossima la Val Gardena sarà piena come uno stadio, dieci stadi insieme, perché pochi fra gli appassionati di sci, che sono centinaia e centinaia di migliaia, vorranno | rinunciare ad assistere alla Coppa più combattuta che i per colmo di fortuna o pre- ! veggenza, finisce per la prima volta con uno slalom pa- ! rallelo, un confronto testa a testa che può rimanere storico. Comincio con le notizie. Dopo un breve conciliabolo con Colelli, Gustavo Thoeni ha deciso che non farà la discesa libera. Ha paura, ad onta dei principi più volte enunciati riguardo alla esistenza di un combinatista vincente, che una settimana interamente dedicata alla discesa gli tolga lo smalto per lo slalom della domenica. Quindi lascia campo libero a ! Klammer e soprattutto non | approfitta del vantaggio che j potrebbe avere nei confronti di Stenmark che non ha mai affrontato una libera a livello mondiale. Preferisce puntare tutto sullo slalom parallelo dove deve costruire per se stesso, ma può ricevere aiuti concreti dai compagni. Ancora novità con Klammer, che ha male alla gamba destra, e con tutti gli austriaci sul piede dì guerra perché gli allenamenti in Gardena cominciano martedì mattina quando loro arriveranno belli suonati direttamente dall'America via Monaco. Sailer ieri sera era un poco sull'allegro, ma probabilmente quando parlava di un rinvio della discesa e relativa inversione di programma con il parallelo fem1 minile, non scherzava affatto. Il suo Klammer ha ancora una carta importante da giocare, quella della discesa dal Ciampinoi, ed è una carta singola. Le probabilità sono in suo sfavore poiché sette discese vinte su otto costituiscono una percentuale perlomeno insolita, ma le ca- pacità tecniche lo danno nuovamente come favorito. Un successo farebbe salire anche l'austriaco a quota 240, alla pari con i leaders attuali, ma non gli basterebbe perché la vittoria, a punti eguali, toccherebbe a chi ne ha scartati di più, cioè a Thoeni. Questo è il futuro, ma oggi viviamo ancora sull'onda i d'un ricordo recente che rimarrà vivo per parecchio tempo. Una gara di sci è solitamente uno spettacolo raffinato, musica da camera con poche concessioni ad effetti plateali. Invece questa volta siamo in pieno trionfalismo wagneriano con un ritmo e un sound da complesso americano d'avanguardia. La prima manche con Gros dominatore, pur se con un passo che non è ancora quello travolgente dell'avvio di stagione, ha come contrapposizione l'errore lieve di Gustavo. Il tempo viene penalizzato di parecchio, e soprattutto Thoeni finisce dietro a Stenmark. Peccedì è verde di rabbia, Cotelli che ha i nervi I un poco scoperti cerca di caI varsela con qualche battuta di spirito. Tutti girano alla larga da Gustavo, che invece è calmo, ben concentrato. Fa quasi paura quando si tira fuori dal mondo che lo circonda, continua ad essere cortese e a scambiare «si» e «no» con tutti, e nel contempo è lontano da chiunque altro, isolato nella sua dimensione tutta personale. L'attesa è pesata come una cappa di piombo su tutti e probabilmente anche su di lui che pure ha nervi d'acciaio e comunque pudore ancor più resistente nel far trapelare le emozioni. Quei minuti non passavano mai e non c'era nulla, assolutamente nulla da fare, su quel pendio innevato che da stupendo qual era, cominciava ad essere oggetto di odio profondo. La gara come una liberazione. Piero nuovamente davanti a tutti e poi Gustavo a cercare l'impossibile. C'era riuscito a Saint-Moritz nei Campionati del Mondo, si è ripetuto qui e il miracolo sta proprio nell'avere rifatto il prodigio di allora. Al traguardo mentre si aspettava Stenmark che finisse la sua corse con mille rischi presi tutti all'estremo, s'era ritrovata ormai la convinzione dei tempi migliori. E infatti Ingemar non riesce a battere i due italiani che sono seduti lì a fianco su un trono di balle di paglia, e si abbracciano felici perché il gioco è fatto in pieno. Per la prima volta vedo Gustavo con gli occhi lucidi, a ricacciare indietro le lacrime. Guarda in su verso la pista, abbraccia ora tutti, ma continua a tenere lo sguardo fisso verso l'alto quasi volesse imprimersi bene nella mente questo canalone tagliato nel verde di pini fittissimi, con le bandierine ed i paletti degli slalom a fare da gran pavese. Sa che non ha ancora vinto la sua quarta Coppa ma capisce che il passo più importante lo ha fatto qui, ribaltando una situazione e passando da una sconfitta al trionfo più clamoroso. Giorgio Viglino Sun Valley. Gustavo Thoeni durante la vittoriosa discesa dello slalom speciale

Luoghi citati: America, Italia, Salt Lake City