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Bassetti: "Non si governa correndo dietro al potere,, La conferenza ideologica politica della de Bassetti: "Non si governa correndo dietro al potere,, Bologna, 16 marzo. (I. s.) Concludendo stamattina a Bologna la «Conferenza ideologica politica democristiana», Piero Bassetti, ex presidente della Regione Lombardia, si è lasciato andare ad un commento amaro: «Il partito — ha detto — lo si è visto a Bologna, cerca di uscire in una direzione che non coincide con quella della segreteria: vuole ristabilire i contatti con i ceti emergenti del Paese e non con la maggioranza silenziosa». In realtà non tutti i partecipanti alla conferenza si sono schierati su queste posizioni e non pochi sono stati gli interventi che hanno ripreso la sostanza della relazione di Bartolo Ciccardini, il giovane parlamentare al quale Fanfara ha affidato il compito di organizzare la prossima campagna elettorale. Ciccardini ha portato avanti la tesi della «chiamata attorno alla leadership carismatica» ed ha affermato che, il partito deve cogliere l'occasione del confronto elettorale in termini di «battaglia culturale». Per Bassetti, invece, la de¬ mocrazia cristiana è chiamata a scelte precise: «non è che correndo dietro a tutto il potere si governa» ha affermato. Ricordato che «i piani di risanamento, anche se ricchi di idee, non solo non sono sufficienti a fermare un pericoloso e ben guidato processo di concentrazione e lottizzazione della stampa, ma anzi possono essere intesi come la ricerca di un comodo alibi da parte di uno dei più autorevoli leader del partito che ha le i maggiori responsabilità per ì la grave situazione esistente I in tutti i settori dell'informaI zione», Curzi afferma che «so! no proprio uomini della de quelli al centro di tutte le più clamorose e torbide manovre che in questi mesi hanno sconvolto l'editoria quotidiana». «Non possiamo non segnalare, continua Curzi, il silenzio del presidente del gruppo parlamentare de sul provvedimento stralcio per l'editoria che i partiti di maggioranza si appresterebbero a varare. Provvedimento che, secondo indiscrezioni, premierebbe con decine di miliardi dello Stato i giornali che per l'alto numero di pagine di pubblicità (e quindi già più ricchi) consumano più carta».