Il "nuovo,, Genoa è imbattuto a Palermo

Il "nuovo,, Genoa è imbattuto a Palermo Per i rossoblu di Simoni uno 0-0 che può far primavera Il "nuovo,, Genoa è imbattuto a Palermo I liguri, malgrado un infortunio a Corso (uscito a mezz'ora dal termine) resistono all'assedio dei rosaneri - Ottima prova di Arcoleo come libero - Nel finale Bergamaschi fallisce il gol-beffa: "Meglio così" dice il trainer dei genoani (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 9 marzo. Il Genoa di Simoni acquista sempre più una dignitosa fisionomia. A Palermo, nella bolgia della Favorita, strappa il primo pari esterno della stagione (3 vittorie e 7 sconfitte il bilancio delle precedenti trasferte rossoblu), mantenendo per la prima volta inviolata la propria rete, per maggior gloria del portiere Girardi e del Ubero Arcoleo, che tornavano in Sicilia nelle vesti di odiatissimi «ex» per le dichiarazioni, più o meno male interpretate, rilasciate alla vigilia della gara di andata, che aveva visto i rossoblu prevalere sui rosanero per 2-0. Il Genoa di Simoni gioca e fa gioco. Mantiene le equidistanze | fra i reparti, non ci sono più giocatori avulsi dal complesso. Un tutt'uno che va facendosi, di settimana in settimana, più omogeneo. «Anche il Genoa — ammetteva Vietarli, allenatore del Palermo, a fine gara — ha finito con l'adottare la mia tattica. L'importante è mantenere il controllo della palla, magari trascinandola in attesa del triangolo favorevole con iì compagno che sa correre e smarcarsi senza pallone». Ed in questo gioco Corso, con il suo piede sapiente ed il suo mestiere, si trova da padreterno, specie quando al suo fianco ci sono maratoneti come Bittolo, Corradi, Bergamaschi e Mendoza, tutti al meglio della condizione. E' un Genoa che può partire di slancio all'assalto della difesa del Palermo a dettar legge per tutto il primo quarto d'ora, che poteva benissimo concretizzarsi con un gol di vantaggio sol che Corradi all'8' fosse stato più deciso in una mezza giravolta al volo che Trapani è stato bravo a bloccare. Il Palermo stentava, sorpreso. Favalli, su Corso era uno spreco e dopo una mezz'ora Vlciani vi rinunciava, cosi come Simoni faceva a meno di dedicare un uomo al diretto controllo di Vanello. Di conseguenza, i due registi potevano agire indisturbati nelle retrovie, per poi essere attesi solo quando s' presentavano (raramente) nelle aree avversarie. Quando il Palermo, sospinto dal tifo del pubblico (19.727 i paganti, per 48 milioni 88 mila lire d'incasso, più 4000 e rotti abbonati, ma senz'altro più di 30 mila i presenti), riusciva a trovare le giuste contromisure, era Girardi ad ergersi a protagonista. Da Vanello a Barlassina, a Vigano, sul fondo campo a destra, di nuovo a Barlassina che crossava sulla sinistra, irrompeva Favalli, stop di petto e folgore al volo, che Girardi sventava in angolo. Era il 14' del primo tempo. Il Palermo latitava un po' in Vanello, Barlassina e Mayo, spenti atleticamente, ma era validissimo in Pighin, che controllava Corradi (nel primo tempo, nella ripresa passava su Pruzzo), e Vianello che lasciava il centravanti ligure per cercare gloria offensiva. Il Genoa aveva un'altra palla-gol al 19', ma il colpo di testa di Pruzzo, ottimamente appostato su cross di Bittolo, era telefonato, e Trapani, giovane portiere di valore del Palermo, poteva bloccare nuovamente. Nella ripresa il Palermo rinunciava a Braida, che si era limitato a fare la torre, senza nulla produrre, per il guizzante Barbana, Era l'inizio del forcing rosanero. II Genoa si chiudeva nella propria area, Arcoleo sosteneva la propria tesi di laurea come libero, mostrando sagacia e tempismo negli interventi, uniti ad una buona doto di grinta, nonostante il pubblico accompagnasse ogni suo intervento con sibili simili a quelli che il pubblico di tutta Europa dedicava a Stiles, il nazionale inglese famoso per la sua cattiveria. Il Palermo tentava sempre la manovra al centro dell'area avversaria, e Barbana era attivissimo nelle conclusioni, facendo impazzire Rosato. A mezz'ora dal termine Corso, nel contrastare Vanello, rimediava una botta allo stinco fratturato, proprio sul callo osseo, ed era costretto ad uscire, sostituito da Rizzo. Il Palermo aumentava gli sforzi per vincere ed avvicinarsi sempre più al Verona, ma il Genoa era guardingo e sagace. Dal 66' al 75' era un fuoco incrociato sotto la rete di Girardi, ma la porta rossoblu restava inviolata. Al 75' il Palermo era costretto a limitare il proprio forcing: Pepe andava k.o. per un colpo alla testa non bene individuato. Restava in campo per altri cinque minuti, ma poi usciva, in evidente stato confusionale, con principio di commozione cerebrale. Il Palermo limitava le sue puntate offensive e Bergamaschi all'82' aveva la palla della beffa: solo in area, al momento di concludere veniva raggiunto da Vigano che alla disperata riusciva a salvare in bello stile. Simoni, molto misurato, negli spogliatoi ammetteva: «Meglio che Bergamaschi non abbia segnato. Il pareggio mi sta benissimo. Se vincevamo si sarebbe parlato di nuovo troppo di promozione in serie A, dimenticando che cinque giornate fa si parlava di retrocessione in serie C. Meglio andare con i piedi di piombo. A Palermo avevamo preventivato un pareggio, e l'abbiamo ottenuto, meritatissimo. Ora ci attendono due turni in casa da far fruttare. Se fra cinque giornate avremo fatto miracoli potrò anch'io parlare di serie A. Rino Cacioppo Palermo: Trapani; Vigano, Vianello; Majo, Pighin, Pepe; Favaili, Barlassina, Braida (dal 46' Barbana), Vanello, Ballabio. Genoa: Girardi; Mosti, Mutti; Arcoleo, Rosato, Mendoza; Corradi, Bittolo, Pruzzo, Bergamaschi, Corso (dal 60' Rizzo). Arbitro: Lenardon.

Luoghi citati: Barlassina, Europa, Palermo, Sicilia, Trapani