A Torino i capolavori di Mosca Anni 20

A Torino i capolavori di Mosca Anni 20 Da mercoledì A Torino i capolavori di Mosca Anni 20 Sei i film classici praticamente inediti Sei film sovietici muti praticamente inediti per il grosso pubblico saranno presentati ai torinesi da mercoledì prossimo su iniziativa del Sindacato nazionale critici cinematografici e della Mostra del film d'autore di Sanremo. Le proiezioni, accompagnate da schede informative, si terranno alle 10 nel cinema Massimo e alle 21 alla Galleria d'arte moderna. Il gruppo piemontese dei critici, l'assessorato alla cultura e l'Associazione italiana amici cinema d'essai hanno ottenuto, per la circostanza, l'ingresso libero da qualsiasi formalità. Inutile ricordare che il periodo della « Nep » o della nuova politica economica che nel '27-'28 favorì la preparazione di tali film è uno dei più fecondi e discussi del periodo postrivoluzionario. Agli appassionati di cinema, la sorpresa di trovare altri talenti d'eccezione in un'arte che pure dava contemporaneamente i nomi di Eisenstein, Pudovkin, Dovzhenko. Mercoledì 12 marzo: « La ragazza con la cappelliera » e « La casa di piazza Trubnaja » di Boris Barnet. Barnet, regista e attore, interpretò spassosamente nel '24 la parte del cow-boy che accompagna a Mosca il senatore americano in Le straordinarie avventure di mister West nel paese dei bolscevichi di Kulesciov. E' un temperamento geniale, che fonde la satira con la tenerezza, senza mai appesantire il tono, al punto da essere paragonato a Charlie Chaplin per Sobborghi (1933). Ne La ragazza con la cappelliera Barnet racconta di una ventenne che ogni giorno arriva dalla campagna innevata in una Mosca tetra, dove la crisi degli alloggi alimenta le spinte egoistiche dei borghesucci come madame Irene, direttrice del negozio di mode dove lavora. La ragazza, di animo semplice e di mentalità entusiastica, prende in simpatia un giovanotto senza casa che viaggia sereno con un'enorme pila di libri. Giungerà a sposarlo per concedergli di dividere il proprio alloggio. Ne nasceranno complicazioni sentimentali e burocratiche. La casa di piazza Trubnaja — un « serraglio » infestato da bizzarri abitanti — precisa ancora la polemica contro il passato del regista. Motivo d'interesse (nella parte della donna di servizio) è l'apparizione ài Vera Maretskaja, attrice di teatro che i frequentatori dei cineclub conoscono per le forti prove drammatiche sostenute in Compagno P e L'educazione dei sentimenti. Venerdì 14 marzo: « Le donne di Rjazan » di Olga Preobrazhenskaja e « L'amore a tre » di Abra Room. Della regista più nota del cinema rivoluzionario vedremo in versione integrale un film giunto in Italia nel periodo fascista attraverso importatori berlinesi che sottolinearono i contrasti più appariscenti intitolandolo tra l'altro II villaggio del peccalo. Letto e sofà, altro titolo de L'amore a tre, ci riporta alla situazione penosa delle coabitazioni. Una donna e due uomini vivono in uno scantiato. Chi occupa il letto della donna, marito o amante che sa, per il fatto stesso di avere lasciato il sofà dei poveri e di avere a disposizione le grazie di un'ingenua, si comporta come quello che oggi definiremmo maschio sciovinista. Egoisti e voraci, i due uomini si troveranno d'accordo unicamente quando penseranno che la ragazza rimasta incinta debba abortire. Questo progenitore di Jules e Jìm venne vietato negli Anni Venti dalla censura inglese e italiana. Martedì 18 marzo: « 11 quarantunesimo » e «Don Diego e Pelagia » di Ja Protazanov. Il Quarantunesimo — storia dell'amore fatale che prende una donna, tiratrice dell'Armata Rossa per il proprio prigioniero « bianco » — è un argomento noto anche ai giovani che ne dovrebbero aver visto la versione a colori di Grigcri Ciukrai, l'autore del «disgelo» (Ballata di un soldato). Questa naturalmente è la prima edizione, muta, particolarmente interessante per le riprese nel deserto. Protazanov, il più anziano dei registi russi e pioniere dell'arte cinematografica sotto lo zar, firma con Don Diego e Pelagia un'allegra beffa della burocrazia impersonata da un capostazione che trascina in tribunale una vecchia per avere attraversato sbadatamente i binari. Una testimonianza del costume arretrato. p. per.

Persone citate: Barnet, Boris Barnet, Charlie Chaplin, Ciukrai, Compagno P, Olga Preobrazhenskaja, Protazanov

Luoghi citati: Italia, Mosca, Sanremo, Torino