Gli svizzeri negano più poteri al governo

Gli svizzeri negano più poteri al governo Urgenti misure economiche Gli svizzeri negano più poteri al governo Berna, 2 marzo. Il governo svizzero ha perso per un soffio la battaglia per il rafforzamento dei suoi poteri di controllo dell'economia in caso di crisi: l'inserimento di un nuovo articolo nella Costituzione nazionale che doveva appunto conferire maggiori competenze all'esecutivo di Berna è stato respinto oggi con il consueto sistema del referendum. Il governo federale è stato però sul punto d'imporsi. Basti dire che la maggioranza degli elettori ossia 542.719 contro 485.734 si è pronunciata a favore del nuovo articolo costituzionale, ma esattamente nella metà dei 22 cantoni che formano la confederazione elvetica il pubblico ha votato contro. Per conseguenza, nonostante la maggioranza dei suffragi, è invece mancata quella dei cantoni. Sarebbe bastata una maggioranza di voti favorevoli in un semi-cantone perché il nuovo articolo costituzionale potesse acquistare forza di legge. Non è esagerato affermare che stavolta ha vinto la minoranza. Decisivo per il rigetto della proposta intesa a conferire i pieni poteri al governo centrale di Berna in caso di crisi congiunturali è stato il voto negativo degli elettori romandi. Nelle regioni di Ginevra, Friburgo, Vaud e Vallese è stata, infat¬ ti, registrata una chiara maggioranza di voti contrari. Inoltre, anche nei cantoni della Svizzera centrale, come Lucerna, Uri, Argovia ecc., hanno prevalso i «no». In compenso i votanti dei cantoni di Berna, Zurigo e Basilea hanno largamente aderito alle direttive dei principali partiti che durante la campagna elettorale avevano esortato la popolazione a votare «sì». Il governo aveva chiesto maggiori poteri in materia di politica economica e monetaria non per introdurre il dirigismo in Svizzera, ma semplicemente perché riteneva opportuno snellire, con il nuovo articolo costituzionale, le diverse procedure per il varo di urgenti decreti anti-congiunturali. In sostanza, la legge bocciata oggi avrebbe consentito allo Stato federale di adottare immediati provvedimenti contro l'aumento dei prezzi. Nei loro primi commenti, alcuni ministri federali hanno deplorato l'esito negativo dell'odierno referendum, sottolineando che il «no» al nuovo articolo costituzionale è suscettibile di creare serie difficoltà al governo nella sua lotta contro i primi sintomi di recessione in Svizzera. Modestissima l'affluenza alle urne: ha votato il 31,5 per cento degli elettori. Luigi Fascetti

Persone citate: Luigi Fascetti, Vallese

Luoghi citati: Basilea, Berna, Ginevra, Svizzera, Zurigo