Il presidente Leone nell'Arabie Saudita di Vittorio Gorresio

Il presidente Leone nell'Arabie Saudita Ricevuto con cordialità a Riad da re Feisal Il presidente Leone nell'Arabie Saudita All'aeroporto picchetto d'onore dei multicolori guerrieri arabi - Oggi l'avvio dei colloqui ufficiali, presente l'on. Rumor - Prospettive di accordo per le fonti energetiche (Dal nostro inviato speciale) Riad, 2 marzo. Leone accanto al re dell'Arabia Saudita, Feisal Ibn Saud, stava su una bassa tribunetta di fronte al picchetto degli stupendi guerrieri arabi, dalle barbe disegnate e pettinate benissimo, che gli presentavano le armi durante l'esecuzione degli inni nazionali e le rituali ventuno cannonate sparate a salve. Stava diritto ed impettito, sovrastato dalla maggiore altezza del sovrano, ed il suo abito scuro di corretta foggia borghese un poco scapitava al paragone con il manto del re, maestoso e nero, sovra il quale piovevano le ali del copricapo bianco del deserto. Ma non per questo il nostro Presidente era minore per dignità. Di fronte a lui, schierati, i reparti d'onore in giubba bianca, calzoni verde scuro e giustacuore dello stesso colore, cinque bottoni d'oro a dividere il petto. E a un certo punto si fa avanti il colonnello che li comanda per presentargli la forza, come si usa, gridando in arabo. Tiene diritto il suo spadone pesante, il braccio teso, è roco ed aspro, molto marziale, e quando poi segue Leone durante il corso della breve rassegna del picchetto cammina come a passo dell'oca sforbiciando le gambe, terribilmente battendo i talloni sul terreno. Leone è più leggero, più elastico avanzando, ed il re incede come un dio. Lo spettacolo sull'aeroporto è molto bello. Normale con l'allineamento del picchetto militare è la tribuna d'onore dove stanno le nostre autorità, con il ministro Rumor al centro in prima fila, e i principi del regno, altezze reali e consiglieri reali. In parallelo con il picchetto, una lunghissima gettata di tappeto rosso lungo la quale sono schierati altri guerrieri, ammantellati di marrone, del color della tonaca dei frati cappuccini, traversati sul petto da cartuccere in bandoliera, e alla cinta un pugnale in guaina dorata, largo e piegato ad angolo retto. Come vestono bene, come vestono giusto al paragone con noialtri europei. Si presentano con una dignità che sta fra il classico delle toghe antiche ed il sacerdotale dei grandi prelati. Alcuni hanno bordure quasi d'oro come le usan i magistrati, e tutti sembrano muoversi al vento, anche se questo oggi è un vento pigro che a mala pena gonfia le quaranta bandiere alternate sul cornicione dell'aeroporto, le tricolori nostre e le verdi saudite. Gli ospiti arabi hanno comunque grande stile nei loro sorrisi trattenuti, nei loro sguardi discreti e attenti, in cui non cedono alla familiarità improvvisa ed inutile, fatua e chiassosa. E' un contegno impeccabile. Quando il re Feisal dice a Leone — ripetendo più o meno i concetti già espressi in occasione della sua visita a Roma nel giugno del 1973 — che il suo Paese si sente incoraggiato ad avere con l'Italia scambi più approfonditi per meglio usufruire della nostra esperienza tecnologica, si capisce che dice cose tranquille e precise che rendono Leone persuaso della loro sincerità: e Leone, al suo meglio, risponde ricordando che certamente non è un caso che la cultura italiane e quella islamica abbiano dato nei secoli un contributo essenziale, all'edificazione della civiltà mediterranea: «E' significativo che nei nostri diLe Paesi si trovino i centri di due grandi religioni universali monoteistiche, i cui princìpi morali continuano a far sentire la loro inesauribile forza ispiratrice». Sono parole, solamente parole, ma sono belle, e ne può nascere l'avvio per accordi concreti nei colloqui che cominceranno domani e si concluderanno martedì. A trattare con un re non ci voleva meno di un presidente, anche perché un Paese come l'Arabia Saudita non riconosce che i vertici del potere, e male si adatterebbe a negoziare a un livello inferiore. Era quindi opportuna una vera e propria visita di Stato, e ne sarà colta l'occasio¬ ne per fare del nostro meglio in uno dei Paesi chiave del mondo moderno, per quanto almeno si riferisce alle fonti energetiche. Nono¬ stante la brevità della visita meno che mai si può negarle la caratteristica della buona volontà. Vittorio Gorresio

Persone citate: Arabie, Feisal Ibn Saud, Rumor

Luoghi citati: Arabia Saudita, Italia, Riad, Roma