Sadat: l'Italia è il "ponte,, tra l'Europa e iPaesi arabi

Sadat: l'Italia è il "ponte,, tra l'Europa e iPaesi arabi Si è conclusa la visita di Rumor al Cairo Sadat: l'Italia è il "ponte,, tra l'Europa e iPaesi arabi Il Cairo, 29 aprile. Un colloquio con il presidente egiziano Sadat, nella sua villa di campagna a circa SO chilometri dal Cairo, e la firma di due accordi, uno di cooperazione scientifica e tecnica ed uno per la promozione degli investimenti, hanno coticIuso oggi la visita del ministro degli Esteri Rumor in Egitto. Con Sadat, Rumor si è incontrato nella tarda mattinala, al termine dei lavori della Commissione mista che, assieme al collega egiziano Fahmi, ha presieduto in questi due giorni e che ha permesso di fissare in concreto alcuni programmi per i quali il governo egiziano ha interesse a una partecipazione dell'industria italiana. I programmi riguardano, come precisa il comunicato congiunto diramato al termine dei colloqui, l'industria siderurgica, la petrolchimica, le infrastrutture, le telecomunicazioni, l'industria alimentare, le attrezzature alberghiere. II governo egiziano punta sulla prossima riapertura del Canale, fissata per il 5 giugno, come inizio della ricostruzione dell'economia egiziana. Questo anche se, sul piano politico, Sadat è apparso nel colloquio con Rumor molto cauto, addirittura pessimista, circa il futuro della crisi medio-orientale. Dopo il fallimento detta missione di Kissinger l'Egitto punta alla conferenza di Ginevra per una soluzione globale, ma si rende cotìto che a tale soluzione non si potrà arrivare in tempi brevi. Il comunicato congiunto afferma che la conferenza «dovrà essere accuratamente preparata». Dai colloqui, aggiunge, è emersa «una sostanziale convergenza» dei punti di vista, italiano ed egiziano, nella valutazione della situazione internazionale e, in particolare, della situazione medioorientale. Il comunicato sottolinea «le preoccupazioni che sorgono da una situazione precaria, pericolosa per la stabilità e il benessere nell'area mediterranea». E' anche sottolineata «l'importanza di un contributo eu¬ ropeo all'auspicato regolamento di pace, specialmente nel settore delle garanzie». Ieri Fahmi aveva parlato di una presenza europea a Ginevra come contraltare alle due grandi potenze. Oggi Sadat ha parlato di un'Italia «ponte» tra l'Egitto, il mondo arabo, e l'Europa. Il presidente egiziano ha parlato a lungo del Mediterraneo come area di incontro degli interessi europei ed arabi. In realtà l'Egitto guarda ai Paesi Cee anche come unica alternativa di cooperazione economico-industriale alla presenza nel Paese degli Usa e dell'Urss. Sadat ha sottolineato con soddisfazione (come lia fatto il segretario della Lega araba, Riad che pure si è incontrato oggi con Rumor) il prossimo inizio, con una riunione dì esperti al Cairo, del dialogo euro-arabo. Di ciò si trova traccia anche nel comunicato dove viene riaffermato t'impegno dei due Paesi in questa trattativa. Per quanto riguarda i piani di sviluppo egiziani, essi gravitano sulla zona del Canale e riguardano sia le opere per attrezzare la via d'acqua alle nuove caratteristiche dei traffici marittimi, sia l'industrializzazione e la creazione di infrastrutture nella regione. I progetti che interessano l'Italia sono, ad esempio, la costruzione di un'acciaieria ad Alessandria, di alberghi, di un tunnel che dovrebbe allacciare le due sponde del Canale e terminals per containers. L'Italia, con la Selenio, è anche in lizza per i sistemi di automazione della navigazione nel Canale. Il comunicato finale fa riferimento ^'«inte¬ resse dimostrato da imprese italiane ai lavori di ripristino del traffico nel Canale e alla ricostruzione nella zona circostante, con particolare riguardo all'edilizia prefabbricata e alle infrastrutture». I capitali, come per un'altra opera già in corso di realizzazione da parte di imprese italiane, l'oleodotto Suez-Alessandria, saranno forniti dall'Arabia Saudita e dagli Emirati del petrolio. I dirigenti egiziani hanno insistito su questa loro «solvibilità» (parlano di 3 miliardi di dollari disponibili, anche se per buona parte si tratta solo per ora dì impegni di finanziamento). II ministro degli Esteri Fahmi è stato invitato in Italia e nei prossimi mesi giungerà nel nostro Paese anche una delegazione di esperti egiziani. (Ag. Italia)