Il mito è rimasto in sella

Il mito è rimasto in sella Le "interviste,, dei giovani al campionissimo Agostini Il mito è rimasto in sella La riunione al Teatro Erba - Mino non è riuscito a creare con i ragazzi in sala un rapporto davvero autentico - Incontro fra tre "generazioni" di piloti I ragazzi dell'Erba, al quinto incontro del lunedì con i campioni dello sport, si sono trovati per la prima volta in rapporto con il mito vero e proprio. Giacomo Agostini, eroe delle piste, personaggio ormai entrato nella leggenda dello sport, possiede, dell'idolo, tutte le luci e tutte le ombre. Presente al colloquio con i giovani all'indomani di una gara dai risvolti drammatici, teso come sempre gli capita non appena trova il tempo di pensare ai pericoli corsi in pista, Agostini ha incontrato i ragazzi chiuso nel suo personaggio, oggettivamente incapace di uscire da certi schemi che sono ormai la sua vita e la sua difesa. Agostini, sorridente ed elegante, è arrivato al Teatro Erba alle 15,30, quando già la riunione era iniziata. E' entrato In sala a passo spedito, rispondendo con le mani alzate all'entusiasmo dei suol giovanissimi ammiratori, ed è salito sul palco con la distaccata ironia di chi è ormai da tempo abituato a manifestazioni del genere. I ragazzi, che nei precedenti incontri avevano dialogato con personaggi più disposti a concedere un poco della loro umanità, si sono trovati di fronte ad un campione che rispondeva con ovvia competenza a domande di carattere tecnico ma che non si dilungava a mettere a nudo le sue sensazioni più intime e vere. Agostini, si sa, preferisce il raccoglimento della sua casa, la riflessione solitaria alle manifestazioni pubbliche: solo quando è solo, o circondato da pochi amici, riesce a essere fino in fondo sé stesso. Quando sta in mezzo alla gente si compiace di dare della sua vita un'immagine vicina a quella che di lui amano dare i rotocalchi. Accanto a lui, Bonera e Mandracci, un po' soffocati dalla maggiore popolarità di Agostini, non hanno potuto fare altro che adeguarsi al comportamento del campione. Anche I ragazzi, del resto, hanno dimostrato di conoscere I loro idoli soltanto nei risvolti più comuni: le domande, altre volte più grafflantl e tecnicamente più competenti, sono state forse meno incisive, quasi la ricerca di una conferma del personaggio come mito, senza la volontà di approfondirne i risvolti più umani. La riunione comunque, malgrado alcune situazioni atipiche, ha avuto attimi di grande interesse. I due anziani ex-campioni. Teresio Castagno, 72 anni, e Giovanni Tosco, 69, hanno dato vita e colore alla prima parte dell'incontro. Cartelle pieno di ritagli di vecchi giornali, fotografie ingiallite dal tempo, caschi « preistorici » che Agosti¬ ni ha indossato quasi con riluttanza, hanno fatto curioso collage con il palcoscenico, dove ruote d'epoca, trombe antiche, ferri vecchi, stavano appiccicati alla rinfusa in attesa dello spettacolo serale. Castagno e Tosco, fra l'italiano e il piemontese, hanno raccontato aneddoti curiosi e avventure giovanili, quando guidare una moto era impresa quasi leggendaria: gli ospiti, divertiti e interessati, sono subito entrati nel clima motociclistico. Quando poi si è fatto avanti sul palco Angelo Alliot, otto anni e viso da discolo sbarazzino, presentandosi come campione delle due ruote, si è avuto il confronto fra tre generazioni: « Da quattro anni laccio motocross — ha esordito il piccolo —. Ho vinto due gare, sono arrivato quattro volte secondo e tie volte terzo ». Agostini, dal palco, lo ha guardato con attenzione e poi gli ha chiesto con quale moto gareggiasse. • Una Yamaha piccola • ha risposto pronto il minicampione, suscitando la facile replica del suo idolo: « Mi pareval ». Approfittando della presenza di Gianfranco Bonera, ancora costretto all'uso delle stampelle, i ragazzi hanno cercato di stuzzicare la rivalità fra i piloti: ■ Cosa provi quando in corsa sei affiancato dalla M.V. di Bonera? » ha chiesto Danilo Cotta ad Agostini. E poi ancora: « Vi è simrptiro Read? ». - Oual è II rivale che vi ha dato più filo da torcere? », e, sempre per Agostini, » Che impressione hai avuto ad essere sconlitto da Johnny Cecotto a Imola il 6 aprile? ». Dai tre piloti i giovani hanno quindi voluto sapere le delusioni più forti e le vittorie più belle. Su quest'ultimo argomento, la risposta più sicura è stata quella di Guido Mandracci: • // campionato italiano delle 250 nel 1972. E' stata la soddisfazione più grande della mia carriera anche perché è stato l'unico titolo che ho conquistato ». Agostini invece ha ricordato come maggior dispia- cere la sconfitta dello scorso anno nelle 500 ad opera di Phil Read. Degli incidenti nelle piste, dei tragici fatti che hanno in passato mietuto vittime fra i loro compagni, i piloti hanno preferito non parlare a iungo, torse per un senso di pietoso rispetto per gli amici che non sono più. Hanno invece risposto in maniera dettagliata a chi chiedeva loro co- sa provasse un campione prima della corsa, e hanno dato esaurienti informazioni tecniche a chi voleva sapere tutto sulle sospensioni «monocross» della Yamaha. Non sono mancate le domande curiose e un po' provocatorie: ■ Vorrei sapere da Agostini — ha chiesto un ragazzo — se usa davvero l'olio Apilube ». Mentre Angelo Alliot, sempre lui. ha raccontato una strana storia: « Ho letto — ha affermato — che un giorno Agostini è passato In un paese dell'Europa. Li c'era una fabbrica di spaghetti che da quel giorno furono chiamati "spaghetti Agostini". Chissà se è vero ». A questo punto tutti si sono guardati in viso allibiti e neppure il campione ha saputo rispondere. I quiz hanno costituito l'ultimo atto della manifestazione I ragazzi, mediamente più giovani rispetto a quelli che avevano partecipato all'incontro con i campioni dell'auto, hanno chiarito l'aspetto fondamentale della riunione. Hanno cioè dimostrato una conoscenza approfondita di quanto riguardava i personaggi come miti, ma non hanno risposto a domande di carattere tecnico e statistico. Sapevano tutto sulla situazione sentimentale di Agostini, ma non quanti cilindri ha la sua Yamaha. Gli ospiti della riunione — Agostini, Bonera e Mandracci — sono stati come di consueto premiati con targhe ricordo. In più stavolta hanno ricevuto un omaggio del tutto inedito: l'Associazione minicrossisti italiana, rappresentata in sala dal direttore sportivo Tino Ronchietto. ha simpaticamente consegnato ai tre piloti alcuni trofei, vinti dai giovanissimi in gare e « devoluti » ai loro campioni. Un'iniziativa originale, un episodio di toccante gentilezza, sottolineato da un applauso prolungato e spontaneo. a cura di CARLO COSCIA, CRISTIANO CHIAVEGATO e ANTONIO TAVAROZZI CLASSIFICA DEL GIORNO totalc ragazzi ragazzc MOTOCICLISMO 99 87 12 CALCIO 91 89 2 BASKET 74 64 10 SCI 69 57 12 PALLAVOLO 65 52 13 NUOTO 58 41 17 ALTRI SPORT 183 142 41 Giacomo Agostini circondato dai giovanissimi spettatori del teatro Erba a caccia di autografi. All'incontro di lunedi coi campioni del motociclismo sono intervenuti oltre duecento ragazzi che hanno contribuito ancora una volta al nostro piccolo « referendum » indicando sui cartoncini d'invito i loro sport preferiti, da seguire e praticare: le « schede valide » sono risultate 195 (166 dei ragazzi, 29 delle ragazze), i risultati sono sintetizzati nella tabella qui sotto. (Foto « La Stampa » P. De Marchisi

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