Inflitte quattro pene per aborto
Inflitte quattro pene per aborto Si è concluso il processo Inflitte quattro pene per aborto I giudici hanno respinto la tesi della difesa per un'interpretazione più liberale della legge Sentenza di condanna al processo per procurato aborto, conclusosi ieri mattina alla terza sezione del Tribunale. Giuseppe Merlo, 42 anni, di Leinì, l'uomo che minacciò l'ex-amica che andava sparlando di lui come presunto padre del nascituro che aveva concepito, costringendola a firmare una cambiale per ridurla al silenzio, è stato condannato alla pena complessiva di un anno e dieci mesi per la tentata estorsione e il procurato aborto. Renata Borgialli, 33 anni, di Rivarolo Canavese, la donna che, ossessionata dalle pressioni dell'amico e dalla sua gelosia, non portò a termine la gravidanza è stata posta sullo stesso piano di responsabilità penale delle due ostetriche alle quali ricorse, Clara Rosa Ferrerò, 59 anni, via Carlo Alberto 4 e Cinzia Varnero, 70 anni di Sagliano Micca. Tutte e tre sono state condannate a un anno e quattro mesi di carcere. Il tribunale ha anche condannato le due ostetriche ad un anno e quattro mesi di interdizione dal- ! la professione, condonando però interamente la pena. L'uni- | co assolto è stato l'impiegato Giuseppe Aldo Nasi, 49 anni, via Gubbio 97, che, come ha sempre ripetuto, si era limitato a dare l'indirizzo dell'ostetrica alla Borgialli. Il tribunale nella sostanza ha cosi respinto la tesi dell'avvocato Liliana Ponsero, che difendeva Renata Borgialli invocando l'applicazione della recente sentenza con cui la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l'art. 564 (procurato aborto). Giuseppe Merlo, 42 anni
Persone citate: Borgialli, Cinzia Varnero, Clara Rosa Ferrerò, Giuseppe Aldo Nasi, Giuseppe Merlo, Liliana Ponsero, Renata Borgialli
Luoghi citati: Rivarolo Canavese, Sagliano Micca
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