Fiat: forte impegno per superare la erisi

 Fiat: forte impegno per superare la erisi Relazione di Agnelli agli azionisti Fiat: forte impegno per superare la erisi L'azienda, nel '74, si è indebitata con le banche per non ridurre gli investimenti e difendere l'attuale livello di occupazione - Flessioni nelle vendite delle auto, buoni risultati invece, negli altri settori ! Agli azionisti della Fiat, riu-1 niti in assemblea a Torino, il \ presidente Giovanni Agnelli ha presentato ieri un bilancio del 1974 che «segna, sotto j molti punti di vista, una svol- i ta nella storia dell'azienda». I Semplificando al massimo i j concetti contenuti nella parte iniziale della relazione si può dire che, nel corso del 1974, la Fiat ha chiesto in prestito alle banche molto denaro (circa 390 miliardi) e che questo ricorso ai debiti è stata uno. scelta fatta dall'azienda per conseguire due obiettivi prin I "Pali di carattere sociale: i prestiti hanno reso possibile accumulare le auto che non si vendevano, riducendo cosi le conseguenze che la crisi energetica avrebbe potuto avere sui lavoratori (tra le grandi industrie automobilistiche mondiali la Fiat è l'unica che non abbia effettuato licenziamenti); i programmi d'investimento «sui quali si fonda l'avvenire dell'azienda» non sono stati tagliati ma hanno, anzi, raggiunto «un massimo storico con un forte incremento sui già alti valori dell'anno precedente». (Nel 1974 gli investimenti sono stati di 387 miliardi, contro 227 miliardi del 1973). La Fiat ha scelto di pagare questo «prezzo» nel momento in cui i lavoratori non erano ancora tutelati dal nuovo meccanismo che va sotto il nome di «salario garantito». Assumendo un «comportamento responsabile» l'azienda ha voluto anche legittimare «la richiesta di comportamen ti altrettanto responsabili da parte dei sindacati e del go verno, la ricerca costruttiva d'una definizione dei ruoli, at- j ta a far uscire il Paese dalla ! crisi e a mantenerlo nella grande corrente del progresso europeo». I debiti che la Fiat ha contratto nel 1974 non incidono sull'autonomia dell'azienda e non ne minano la solidità. In I proposito Agnelli è stato esplicito. «Per la prima volta i — ha detto — il nostro bilancip reca i segni d'un diverso ; rapporto con il sistema bancario, rapporto che vogliamo ispirato alla rigorosa concezione che Raffaele Mattioli aveva dei ruoli e delle responsabilità relative dell'industria e della banca». Il mutamento dei rapporto fra capitale pròprio e indebitamento è stato I definito dal presidente della I Fiat «non irrilevante, anche ! se modesto rispetto al potenziale di credito dell'azienda e agli standards italiani». Nel 1974 la Fiat, pur attra- Sergio Devecchi i (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli, Raffaele Mattioli, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Torino