Quanto rende il latte?

Quanto rende il latte? CUNEO - Dopo le accuse dei produttori Quanto rende il latte? Signor Direttore, i dirigenti dell'Unione Agricoltori della provincia di Cuneo, nel rilasciare l'intervista a Livio Burato pubblicata su La Stampa del 23 aprile, accusano gli industriali del latte di porre in atto ogni sorta di manovre e di ricatti a loro danno. Il fatto è che II latte industriale nella nostra provincia è stato pagato, e lo è anche nell'attuale campagna, agli stessi livelli delle altre zone, tenendo conto del costo della raccolta, dell'Intrinseco valore del prodotto e delle diverse modalità di pagamento (minori oscillazioni in corso di campagna, premi a fine annata, ecc.). D'altra parte, se così non fosse, in un'epoca nella quale c'è convenienza a far arrivare il latte dalla Germania e dalla Francia per uno scarto di poche lire, tutti gli industriali ed i grossisti delle altre zone si butterebbero a comperare latte, così a buon mercato, in provincia di Cuneo. Il che non avviene. Secondo quanto afferma il Presidente degli Agricoltori, gli industriali, in questi giorni, avrebbero ulteriormente diminuito di 6 lire il litro il prezzo pagato agli allevatori. Questo non solo è inesatto, ma è vero esattamente il contrario. Infatti, da parte di una grande azienda, è stato recentemente applicato un sovraprezzo proporzionale all'importanza quantitativa dalle partite, che porta un considerevole aumento al prezzo del latte fornito dalle aziende agricole di maggiori dimensioni. Ed è un sistema che potrà essere applicato in futuro anche da altre aziende. In sostanza il prezzo del latte in p/ovincia di Cuneo è tradizionalmente al livello più alto consentito dal mercato del prodotti caseari, tanto che non sempre tale prezzo è compatibile con la sopravvivenza delle aziende, come dimostrano le chiusure di non poche industrie trasformatrici avvenute negli ultimi anni. Sorprendente è poi il fatto che, dopo av3r accusato gli industriali di ogni sorta di fantasiose malefatte e di criminali speculazioni, l'Associazione Agricoltori avanzi poi sorrìoenti profferte di collaborazione e di buona volontà, dimenticando che alla base di qualsiasi buon rapporto stanno la fiducia, l'onestà e la chiarezza di corrette relazioni. Sono certo che la Stampa, co- sì sensibile ai problemi dell'agricoltura, vorrà dare spazio a queste sommarie osservazioni che non sono ispirate da sterili intenzioni polemiche, ma vogliono soltanto portare un contributo di chiarezza alla migliore conoscenza di uno degli aspetti più delicati della nostra economia agricolo-industriale. Con i migliori saluti. ALDO LOMBARDI Direttore Unione Industriale Provincia di Cuneo ★ ★ Signor Direttore, l'articolo di Livio Burato del 23 aprile ha messo il panico fra gli agricoltori di Cuneo e Torino che sanno che fino ad ora il latte è sempre cresciuto di prezzo e leggere che è calato di 6 lire fa loro temere che questo accada dal 1° aprile. Rassicuro tutti i 25.000 agricoltori che mi conoscono (centomila persone coi familiari) che non ho nessuna intenzione di diminuire il prezzo del latte. Come fa Dal Pozzo a dire che « il prezzo » è stato « ulteriormente * diminuito; Matteo Capello a dire che la diminuzione (non avvenuta) gli industriali la giustificano con la scusa dell'annacquamento e deile impurità, e tutti a sostenere che paghiamo il latte 15 lire al litro meno che « altrove » mentre oramai tutti sanno che * altrove * (Consorzio Produttori latte di Novara) è in Amministrazione controllata e non ha più pagato nessuno. Capello, che fa anche l'assicuratore e non ha mai munto latte, le riferisce falsamente che tentiamo di diffondere il timore che non ritireremo più il prodotto. Ma tutte le ditte stanno già da ora comperando o preparandosi per gli acquisti della prossima scadenza annuale. Grazie per la pubblicazione e cordiali saluti. Bìraghi (Cavallermaggiore)

Persone citate: Aldo Lombardi, Capello, Dal Pozzo, Livio Burato, Matteo Capello

Luoghi citati: Cavallermaggiore, Cuneo, Francia, Germania, Novara, Torino