Centrate nera: quattro arrestati "Finanziavano gruppi eversivi,, di Francesco Santini

Centrate nera: quattro arrestati "Finanziavano gruppi eversivi,,L'inchiesta dell'Antiterrorismo a Lucca Centrate nera: quattro arrestati "Finanziavano gruppi eversivi,, In carcere anche un medico, ex repubblichino di Salò - I tre fascisti sono accusati di cospirazione politica e favoreggiamento nei confronti di Tuti, fuggito dopo aver ucciso due agenti (Dal nostro inviato speciale/ Lucca, 26 aprile. E' stato arrestato il medico di Lucca accusato di aver finanziato la cellula eversiva toscana e di aver favorito la latitanza di Mario Tuti. Con lui, l'Antiterrorismo ha catturato altri tre neofascisti: Eugenio Baborwski, Pietro Forcelli e Elio Fini. Un altro arresto è imminente. Il professionista è Francesco Dardi, 50 anni. Ex repubblichino, possiede in città una clinica vicino alla stazione. L'ha bloccato poco dopo le 19 il dottor D'A- o a a n 0 o - gostino della squadra politi- ca. Era nel suo studio, nel centro medico «Salus», in via dei Macelli. Non ha opposto resistenza. L'accusa contro ilgruppo eversivo è pesante: ri-costituzione del partito fasci- sta, cospirazione politica per associazione, favoreggiamen-to nei confronti del geometra di Empoli e dei suoi 2 «luogo-tenenti» Tornei e Affatigato. Al quarto giorno di indagini, il braccio di ferro tra Antiter-rorismo e procura di Lucca è stato vinto dagli uomini di Santillo. Il procuratore Vital ' ha firmato gli ordini di cattu Ira chiesti da Catalano (dei l'Antiterrorismo) poco dopo ! le 19. Erano a Lucca il sostiituto procuratore di Bologna !Persico, che guida l'inchiesta ! su «Ordine nero», e il capo I dell'Antiterrorismo emiliano, I 1 Berardino. «E' la prima volta j '— ha detto Catalano — che si i 1 arriva ai finanziatori delle- ! versione nera». Sino all'ulti-1 mo, il procuratore Vital ave1 va rinunciato ad emettere i : provvedimenti. Poi l'operazio ne è scattata: i cinque arresti di oggi si aggiungono a quelli di martedì scorso quando | l'Antiterrorismo catturò Mario Pera e Gaetano Bimbi per possesso e detenzione di armi. Poco prima di essere arrestato, il dottor Dardi, che è l'uomo del giorno nell'inchiesta sulla cellula toscana, aveva ricevuto i giornalisti nella sua villa di Lunata, una loca-1 lità a pochi chilometri dalla città. Si era presentato affer-1 mando: «Sono il sostituto del medico della questura, non \ mi sono mai occupato di poli tica. Lo ammetto, nel 1944, a diciannove anni, ero nella repubblica sociale. Sono tornato a casa nel 1945: da allora, l'ho giurato, "basta con la politica". Il passato è morto». Per gli uomini dell'Antiterrorismo non è così. Francesco Dardi non ha rotto i ponti con il suo passato, ma ha fi- inumato la latitanza «dei ca-1merati in difficolta con la1giustizia». Lui ha minimizzato: «Mi sono limitato a dare un contributo per i familiari di quei ragazzi in difficoltà — ha dichiarato —: trentamila lire, nulla di più, un'elemosina. Lo rifarei per chiunque». L'accusa più grave per il medico, molto conosciuto in città e nell'intera provincia, è rappresentata da una lettera che l'Antiterrorismo ha sequestrato nel covo di via del Fosso, il circolo di Claudio Pera e di Gaetano Bimbi. «Conosco il Bimbi — ha detto questa mattina Dardi ,— è il figlio di un mio compagno di caccia. Claudio Pera si è presentato a suo nome ed ho messo mano al portafogli. Poi, sul mio ricettario ho scritto l'indirizzo di un amico: "Andate da lui, ho suggerito, vi aiuterà"». Questo è accaduto dieci giorni fa. Il dottor Dardi ha dichiarato di non essere iscritto al movimento sociale, di non fre- quentare partiti, ha ammesso però di avere incontrato negli ultimi anni dei «compagni d'armi», ma «soltanto per una rimpatriata». Per l'Antiterrorismo non è così. Già martedì notte gli uomini di Santillo avevano chiesto al procuratore della Repubblica un ordine I di cattura. Di riunioni, di cer j to, ce n'è stata una, a Grosse i to, che gli investigatori affer ! mano «decisiva» nella strate1 già del terrore. Fu tenuta nel 1970 e riunì i maggiori esponenti della guardia nazionale repubblicana. Sarebbe stata organizzata proprio da Dardi. Gli stessi repubblichini pre- | senti a Grosseto ricompaiono nell'inchiesta del giudice Violante sul Cises, la finanziaria accusata di aver sovvenzionato gruppi eversivi. A Grosseto era presente allora anche Giancarlo Esposti, il neofascista caduto a Pian di Rascino nello scontro a fuoco con i carabinieri. Questa mattina con i cronisti Dardi si era mostrato tranquillo. «Sono stato interrogato, aveva detto, ma nulla di più. Sono andato dal procuratore della Repubblica Vital; lui stesso mi ha assicurato: "Niente di grave, mi ha detto, una formalità"». Dardi dice di non aver conosciuto Tuti, di non aver mai visto Tornei e Affatigato, Stasera, dopo l'arresto di Dardi, gli uomini dell'Antiterrorismo hanno iniziato una nuova battuta per arrivare a Mario Tuti. Per catturare il 1 1 \ 1 geometra di Empoli carabi. 1 i - nleri e Antiterrorismo seguono due «metodi di lavoro» diversi. E' chiaro che, dietro le quinte, la fuga del geometra che ha ucciso gli agenti Falco e Ceravolo sia controllata, almeno in parte, dagli inquirenti. L'Antiterrorismo non esita a dichiarare: «Cerchiamo Tuti disperatamente: dalla Versilia all'Aretino, le perquisizioni si susseguono a tappeto»; per i carabinieri del gruppo di Firenze, invece, l'indagine va condotta in sordina. C'è sulla testa dell'assassino degli agenti una taglia di trenta milioni, e si fa leva sul denaro per arrivare ai suoi luogotenenti e gregari. E l'«operazione Versilia» rientra in questa strategia. Per l'Antiterrorismo è essenziale catturare Tornei e Affatigato. Per smantellare la cellula eversiva toscana Catalano si è incontrato questa mattii na con il sostituto Persico, il , magistrato di Bologna impegnato nell'inchiesta su «Ordi- o ne Nero», i I Francesco Santini