Lauda in Spagna con fiducia di Michele Fenu

Lauda in Spagna con fiducia Quarto appuntamento mondiale per le auto a Barcellona Lauda in Spagna con fiducia Il pilota austriaco entusiasta della nuova Ferrari: "Io ho più esperienza e la 312 T mi avvantaggia rispetto all'anno scorso" "Fittipaldi? E' un vero campione, ma dovrebbe parlar meno" Le prospettive di Niki e di Regazzoni nella lotta per il titolo (Dal nostro inviato speciale) Barcellona, 24 aprile. Niki Lauda e Clay Hegazzoni conquistarono l'anno scorso nel Gran Premio di Spagna un esaltante « doppietto ». riportando la Ferrari nel ruolo di protagonista della Formula 1. Il nostro «team» con quella vittoria concluse un oscuro periodo, fatto di sconfitte, di delusioni, di amarezze. Anche stavolta la corsa spagnola — che si disputa a Barcellona e non a Madrid come nel '74 — cade in un momento particolare per gli uomini di Maranello. L'inizio della stagione ha suscitato qualche polemica, la «vecchia» monoposto 312/B3 è stata sostituita con largo anticipo dalla nuova 312/T, che ha debuttato in Sud Africa in modo onorevole ma non entusiasmante e che poi, a Silverstone, con Lauda al volante, ha mostrato di essere un cavallo di razza in una gara purtroppo non valida per il campionato. Adesso siamo al quarto appuntamento del « mondiale », vinto l'ultima volta da Emerson Fittipaldi e dalla McLaren in «volata» su Regazzoni, e proprio Fittipaldi è al comando della graduatoria con 15 punti. Regazzoni ne ha 6 e Lauda 5. Compresa quella iberica, sono ancora dodici le prove da disputare in giro per l'Europa e il Nord America. Ne parliamo con Lauda, « riveazione » del 1974, considerato dai tecnici come il più preparato della nouvelle vague dei piloti di questi mostruosi gioielli meccanici, pesanti meno di 600 kg, con motori di 450-500 CV ed accelerazioni da jet II binomio LaudaFerrari ha ricevuto molte lodi l'anno scorso e, forse per tale motivo, è chiamato ad un compito più impegnativo. Dall'uomo e dalla macchina ci si aspettano grandi cose. L'austriaco lo sa, ma il fatto non lo scompone, perlomeno il biondino maschera con amabili sorrisi pensieri ed emozioni. « Ho più esperienza — dice —: nel '74 ho imparato molto, penso di poter evitare certi errori. La nuova Ferrari è decisamente superiore alla pur valida 312/B 3: da un lato è nervosa, brillante, dall'altro è facile da guidare, sicura. Regazzoni ed io possiamo entrare nelle curve ed uscirne più velocemente. Mi pare un bel vantaggio. Quindi, ho fiducia, anche se ritengo che questo campionato avrà un andamento simile a quello passato. Si deciderà alla fine. Occorre far punti, sempre ». — Pare che in Austria le abbiano consigliato di lasciare la Ferrari per qualche altro «team». Cosa ne pensa? Sciocchezze, lo lascerò la Ferrari solo quando l'ingegner Ferrari mi dirà che non ha più bisogno della mia collaborazione. A Maranello sto benissimo e alla Ferrari devo molto. Ma queste chiacchiere, queste polemiche non mi stupiscono. Ne attendo altre, certa gente non sa cosa scrivere. Vedrete, riparleranno di dissapori con Regazzoni e poi chissà che cosa inventeranno. L'importante è non farci caso e continuare per la propria strada-. — E certe maliziose dichiarazioni di Fittipaldi, che è sempre « cattivo » con la Ferrari e i suoi piloti? « Mah, non so. Forse, Emerson ci teme e la un po' di guerra psicologica. Lui è un grande pilota, un vero campione ed ha una vettura eccellente, ma se parlasse un pochino di meno, soprattutto di problemi che non conosce, sarebbe meglio ». — Intanto lei si è « vendicato » a Silverstone, dove ha costretto il brasiliano a starle alle spalle sino alla fine della corsa. « Sì, gli ho latto vedere i tubi di scarico della 312/T. E' stata una bella soddisfazione, resa maggiore dal latto che negli ultimi giri ero rallentato da vibrazioni dei pneumatici anteriori. Il problema principale per la Ferrari è quello delle gomme. Se domenica, ad esempio, potremo usare le coperture con cui abbiamo lavorato e su cui abbiamo impostato la messa a punto delle nostre monoposto, dovremmo essere tranquilli, altrimenti... '. — A proposito di Barcellona, con quale spirito partecipa al Gran Premio di Spagna? « // successo di Silverstone mi ha rasserenato e mi ha ridato il piacere di vincere. Sul circuito del Montjuich la 312/T dovrebbe comportarsi persino meglio. La pista è una delle più dilficili ed impegnative per una monoposto I e per un pilota. La macchina de| ve avere una notevole tenuta di ' strada, accelerazioni progressive. buoni freni, chi è al volante deI ve saper guidare, non soltanto • premere sull'acceleratore. E' imi portante ottenere un buon tempo j nelle prove, come a Montecarlo: ] / sorpassi non sono facili. Sulla ! carta Regazzoni ed io dovremmo I essere tra i lavoriti. Certo, oggi | basta un nulla per perdere. Voi i dite che io programmo tutto. Non | è vero: la fortuna non sono an: cora riuscito a prenotarla ». — Chi teme di più? | « Le Shadow di Jarier e Pryce e le Brabham di Reutemann e Pace. La Shadow è forte sui circuiti misti come il Montjuich e la Brabham con i suoi piloti costituisce un binomio competitivo ovunque. E, naturjlmente, Fittipaldi. che è sempre un rivale pericoloso se non il più pericoloso almeno nella lotta per il titolo. Vorrei proprio che pure domenica guardasse gli scarichi della mia Ferrari ». E' un attimo. Lauda si « tradisce » come un latino qualunque. La lingua batte dove il dente duole. Speriamo, domenica, di cavarci questo dente brasiliano. Michele Fenu cGtFdcotgcnprs«spboedsgctlpsdrhlpl Niki Lauda: dopo Silverstone, punta alla vittoria in Spagna