Un accordo sul dibattito di Gianfranco Franci

Un accordo sul dibattito ORDINE PUBBLICO Un accordo sul dibattito Comincerà mercoledì alla Camera - Divergenze nella maggioranza su parti della legge Roma, 24 aprile. La Camera comincerà molto probabilmente a partire da mercoledì prossimo la discussione del disegno di legge predisposto dal ministro della Giustizia. Reale, per la tutela dell'ordine pubblico. Sulla data concordano i quattro gruppi del centro-sinistra e gli stessi comunisti per i quali, come hanno spiegato, la maggiore esigenza era quella di giungere a un dibattito pubblico su un argomento di così rilevante portata. Restano tuttavia all'interno della maggioranza profondi contrasti su certe parti del provvedimento che inasprisce le pene per taluni reati, prevede l'applicazione di misure di sicurezza anche nei confronti di chi tenta di sovvertire l'ordinamento dello Stato e attribuisce più ampi poteri alla polizia sia per l'uso delle armi sia per il fermo delle persone sospette. Le riserve provengono soprattutto dai socialisti, i quali vorrebbero veder cancellati, o per lo meno modificati sensibilmente, in particolare due articoli della legge: quello cioè che consente alla polizia di perquisire le persone «il cui atteggiamento e presenza, in relazione a specifiche circostanze di luogo e di tempo, non appaiano giustificabili» e quello che stabilisce il mandato di cattura obbligatorio per atti di violenza compiuti contro la polizia «con armi proprie o improprie». Nel tentativo di superare le divergenze, si è svolto stamani a Montecitorio un «vertice» dei quattro gruppi presieduto dal ministro Reale. E' però terminato senza un accordo anche se sul primo degli articoli più contestati le posizioni sono sembrate alla fine meno distanti. «Mi sembra di poter avvertire — ha dichiarato il repubblicano Mammì — un'atmosfera di buona volontà all'interno della maggioranza sia per esaminare eventuali emendamenti in modo concordato e solidale sia per giungere a una sollecita approvazione della legge». In altre parole, pur essendo la de, il psdi e il pri favorevoli all'intero provvedimento predisposto dal ministro Reale, di concerto col ministro dell'Interno Gui, esisterebbe da parte loro la disponibilità a considerare con attenzione le richieste di modifica presentate dai socialisti (complessivamente sono dieci gli emendamenti del psi) per ottenere maggiori cautele e garanzie. Circa l'articolo riguardante il mandato di cattura obbligatorio per i reati di violenza contro le forze dell'ordine, che i socialisti insistono di voler eliminare, il disaccordo rimane tuttavia completo. Il disegno di legge continua intanto a essere esaminato congiuntamente in sede referente dalle Commissioni Giustizia e Interno. Per poterlo trasmettere all'assemblea entro i primi giorni della prossima settimana le due commissioni hanno deciso di lavorare a pieno ritmo. Stasera sono rimaste riunite fino alle ore 21 e riprenderanno domattina alle nove malgrado la giornata festiva. Il dibattito è molto serrato e vivace, ma esiste da parte di tutti la volontà di operare in modo che il provvedimento concluda il suo iter tra Camera e Senato entro il 20 maggio, prima cioè della chiusura del Parlamento per la campagna elettorale. Anche se ciascuna parte politica ritiene necessarie e urgenti misure più drastiche per la tutela dell'ordine pubblico gravemente minacciato, continuano a svilupparsi polemiche tra i vari partiti. « C'è gente in giro che fìnge di piangere su ciò che in effetti ha causato o concorso a causare », ha detto oggi l'on. Felisetti uno dei membri socialisti della commissione Giustizia. Ed ha aggiunto: « Quelle forze politiche che oggi battono la grancassa sul problema dell'ordine pubblico hanno fino a ieri consentito che questa nostra società, uscita dalla Resistenza come società di tensioni ideali, si trasformasse mano a mano in una società inquinata da spinte affaristiche e speculative degradanti ». Gianfranco Franci

Persone citate: Felisetti, Gui, Mammì, Ordine, Reale

Luoghi citati: Roma