I radicali denunciano Moro e Gui per "attentato alla Costituzione,,

I radicali denunciano Moro e Gui per "attentato alla Costituzione,, L'iniziativa nell'ambito del referendum pro-aborto I radicali denunciano Moro e Gui per "attentato alla Costituzione,, Secondo il partito radicale, le disposizioni del ministro ai segretari comunali sulla raccolta delle firme violerebbero i diritti dei cittadini (Dalla redazione romana) Roma, 24 aprile. Il presidente del Consiglio on. Moro e il ministro dell'Interno on. Gui sono stati denunciati dai dirigenti del partito radicale per attentato contro la Costituzione e contro i diritti politici dei cittadini. La denuncia che la procura generale di Roma deve trasmettere al Parlamento perché coinvolge la responsabilità di due ministri prende origine dall'iniziativa assunta dai radicali di raccogliere le firme per promuovere un referendum che porti alla depenalizzazione dell'aborto. Nella denuncia si sottolinea che il ministro dell'Interno ha ricordato ai segretari comunali l'obbligo di vidimare e restituire entro due giorni ai presentatori i fogli di raccolta delle firme. «Il testo della legge — ha detto il mi¬ nistro in una sua circolare — non sancisce a carico dei segretari comunali l'obbligo della detenzione e della custodia di detti fogli per l'esibizione agli elettori firmatari, operazioni che non rientrano nei loro compiti e delle quali non sono tenuti a rispondere ». I segretari comunali, quindi, non possono — secondo il parere del ministro — sostituirsi «ai promotori tenuti a curare gli adempimenti di presentazione e di custodia dei fogli nonché la raccolta e le successive formalità di autentica delle firme». Al massimo — ha sottolineato infine il ministero — i segretari comunali possono chiedere la collaborazione per l'autenticazione delle firme dei notai, dei cancellieri e dei giudici conciliatori. I dirigenti del partito radicale hanno ritenuto che que¬ sta interpretazione della legge da parte del ministro dell'Interno violi i diritti politici dei cittadini ed hanno coinvolto nella denuncia penale anche il presidente del Consiglio che ha avallato l'iniziativa dell'on. Gui. L'invito a prendere contatto con altri pubblici ufficiali — viene sostenuto nella denuncia — è un esplicito incitamento a non consentire la continuità del servizio perché in pratica gli elettori non possono usufruire contemporaneamente dell'opera dei segretari comunali da un lato e dei cancellieri o dei notai dall'altro. L'azione del ministero — è la preoccupazione espressa dai radicali nella loro denuncia — è tale «da danneggiare irrimediabilmente il meccanismo con cui vengono raccolte le firme generando intralci, confusioni ».

Persone citate: Gui, Moro

Luoghi citati: Roma