Il questore Massagrande ha lasciato il suo incarico di Marzio Fabbri
Il questore Massagrande ha lasciato il suo incarico Chiesta l'aspettativa per motivi di salute Il questore Massagrande ha lasciato il suo incarico Che soffrisse di flebite era noto, ma molti pensano che sia conseguenza dei gravi incidenti dei giorni scorsi - I suoi 15 mesi in città (Nostro servizio particolare) Milano, 23 aprile. Mario Massagrande, veronese, 62 anni, in carriera dal 1939, lascia l'incarico di questore di Milano, dopo una permanenza in quello che è considerato uno dei posti più difficili d'Italia di poco più di 15 mesi. L'annuncio è arrivato, sorprendendo tutti, attraverso un comunicato dell'agenzia Ansa: « Il questore di Milano, ispettore generale capo dott. Mario Massagrande, ha chiesto due mesi di aspettativa per motivi di salute ». L'interessato lo aveva appreso pochi minuti prima dal vicecapo della polizia Parlato. Che il questore soffrisse di una seria forma di flebite lo si sapeva; da tempo aveva diradato le sue apparizioni sui luoghi dei crimini e degli incidenti più gravi, consuetudine instaurata fin dal momento del suo arrivo per fornire l'immagine di una polizia dinamica, di una direzione che non sta chiusa negli uffici di via Fatebenefratelli in attesa degli eventi, ma vuole rendersi conto direttamente dei fatti. Ma la sua partenza da Milano, a pochi giorni dagli incidenti che hanno insanguinato la città, non può non far nascere domande cui « i vivi sentimenti di stima e di gratitudine dell'amministrazione per l'opera da lui svolta » non riescono a dare risposta. Quando riprenderà servizio il dott. Massagrande avrà un « importante incarico ispettivo per i servizi di polizia di frontiera », come è già toccato al suo predecessore, Ferruccio Allitto e anche al capo dell'ufficio politico della questura ai tempi di piazza Fontana, Antonio Allegra, ora dirigente dell'ufficio di frontiera di Chiasso. E' chiaro che nomine di questo genere, ad incarichi certamente importanti, ma « fuori dalla mischia, alimentano ipotesi e voci. «E' il capro espiatorio», « Paga lui per tutti », si dice, riferendosi alle accuse che in questi giorni sono state mosseti da più parti, alle forze dell'ordine per non avere saputo prevenire, in qualche modo, l'uccisione di Claudio Varalli da parte di uri neofascista già ben noto all'ufficio politico e gli incidenti davanti alla sede del msi durante i quali ha perso la vita Giannino Zibecchi. Il dott. Massagrande era arrivato a Milano al termine di un ciclo terribile che aveva posto il suo predecessore davanti alla morte dello studente Saverio Saltarelli, uc ciso durante scontri di piaz za, all'omicidio del commissario Calabresi; a quello del l'agente Marino, alla strage in questura compiuta dalla bomba di Bertoli. In con fronto ai tre anni di fuoco vissuti dal questore Allitto, i 15 mesi, di permanenza a Milano di Massagrande si possono definire tranquilli A suo merito l'avere caccia i o e d e , , n e ae o offiaua a e ee uc z sl e a n o o, a si i a to, finalmente, dopo anni di sopraffazioni e violenze, i neofascisti da piazza San Babila. Dove non erano riu sciti colonne di camionette e agenti in assetto di guerriglia, ha funziontto un semplice espediente: pochi poliziotti « armati » di macchine fotografiche. Restando in questa logica, Massagrande aveva istituito anche speciali « squadrette antiaggressioni », quattro uomini su auto civili che pattugliavano le zone calde della città. Si tratta di una forza esigua, che ha avuto però un esito sorprendente: le aggressioni politiche in poco tempo si sono dimezzate. Questo apparato ha resistito sostanzialmente bene fino a che non ci si è trovati ad affrontare una situazione eccezionale. Quando le aggressioni, conseguenza dell'uccisione di Claudio Varalli, si sono moltiplicate, le squadrette non hanno fatto neppure in tempo a correre da una parte all'altra della città. I reparti della Celere che il questore preferiva tenere defilati durante le manifestazioni « perché la loro sola presenza può avere un effetto scatenante » si sono scontrati duramente in piazza con gli studenti Domattina arriverà in via Fatebenefratelli il nuovo questore: viene da Pisa, si chiama Mariano Perris, ha svolto per molti anni attività a Torino. Marzio Fabbri
Persone citate: Antonio Allegra, Bertoli, Claudio Varalli, Giannino, Mariano Perris, Mario Massagrande, Saverio Saltarelli
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