La bimba più applaudita nel "Malato,, di Molière

La bimba più applaudita nel "Malato,, di Molière Ogni sera, chiamate a scena aperta La bimba più applaudita nel "Malato,, di Molière Si chiama Antonella Baldi- ] ni, terzogenita di un agente j delia Squadra Mobile, roma- ' na, compirà 9 anni 1*11 mag- I gio. E' lei che si porta via il maggior numero degli applausi a scena aperta nel « Malato immaginario », che Romolo Valli recita all'Alfieri. Il numero delle mamme, in Italia, è sempre alto, ma non battono le mani soltanto loro. La sua scena dovrebbe durare 12 minuti, qualche volta scivola fino a 15. dipende dal numero delle interruzioni pretese dal pubblico per manifestare uno stupefatto consenso. Tre sono certe, altre si possono aggiungere, a seconda dell'uditorio. Lei si prende tutto, con naturalezza, esce via coi suoi passetti affrettati, sotto il lungo abito di velluto color ruggine che le ha disegnato Pierluigi Pizzi, facendo tintinnare il braccialetto che le ha regalato Giorgio De Lullo. Non è un mostro di bambina, per fortuna; non ha l'aria saccente, da concorso per minicantanti, anche se deve il primo avvio a un lontano Zecchino d'oro (cantava «La nave Gelsomino», non aveva ancora quattro anni). « Mi vide un regista che si chiamava Vittorio De Sica e mi volle subito in un film». Il regista che si chiamava Vittorio De Sica le affidò la parte della figlia di Romolo Valli in un film che si intitolava «Il giardino dei Finsi Contini». Poi la rivolle in «Lo chiameremo Andrea», le fece anche cantare una canzone. Quando si sparse la voce che De Lullo cercava una bambina per uno spettacolo su Molière da portare al Festival di Spoleto, qualcuno suggerì ai genitori di inviarla al provino. Deve essere stato qualcosa tipo «Bellissima» di Visconti, con mille bambini e le loro madri a pestare nei corridoi per conquistarsi la parte. Ma De Lullo non aveva bisogno di visetti educati, di belle moine. Gli serviva una bimba che sapesse gettare un urlo e cadesse per terra, fingendo uno svenimento. Antonella 10 fece con tale realismo che 11 regista ne fu quasi preoccupato. « Temeva che si potesse ferire, le fece fare due cuscinetti da mettere sulle ginocchia », dice il padre, che la accompagna nella tournée. Dopo 60 recite, i cuscinetti sono spariti da un pezzo, la piccola ha già imparato a fingere; ma il pubblico non lo sa, ogni volta è un battimani fragoroso. Riuscirà a evitare il rischio incombente su tutti i bimbi prodigio? E saprà salvare ancora per molto la naturalezza con cui è passata attraverso tante puntuali imboscate? Le condizioni si presentano difficili. Dopo di lei, anche i fratelli maggiori hanno iniziato a lavorare nello spettacolo. In famiglia c'è un ragazzo di 12 anni, Oreste, che ha interpretato l'estate scorsa il ruolo di don Vito Corleone bambino nel «Padrino numero 2». una | i ■ (iIj ] sorella tredicenne che appaj re nelle trasmissioni tele visi' ve per la scuola; si è già I messa in moto, su tutta la famiglia, la macchina perico| Iosa dei Caroselli. L'agente della squadra moi bile, che mantiene il ruolo di ■ capofamiglia, si è reso conto ( del rischio: «Oggi è una i esperienza divertente, per loI ro e per noi. Ma ho già visto j che la vita dell'attore è dura, sacrificata. Penso che da grandi faranno tutti altre cose». Per seguire la piccola in tournée deve impegnarsi le ferie, non sarà certo lui a incoraggiarla. Lei non dice niente. Si è adattata anche troppo rapidamente a questa vita errabonda, che la manda a letto alle due di notte, ma deve avere qualche nostalgia di quella terza elementare di Roma, dove ha lasciato i libri, i compagni. Il suo vero mondo è sicuramente là; chissà che anche lei non lo abbia già capito. g. c. Antonella Baldini, nove anni, nel camerino dell'Alfieri

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