I militari affermano che Spinola voleva l'eliminazione di Soares di Sandro Viola

I militari affermano che Spinola voleva l'eliminazione di Soares Le rivelazioni del "Movimento,, sul fallito golpe del mese scorso I militari affermano che Spinola voleva l'eliminazione di Soares L'inserimento del suo nome tra le possibili vittime dei congiurati sembra indicare un improvviso riavvicinamento tra le Forze armate e il leader socialista - Altri importanti uomini politici destinati a morte, secondo il documento (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 22 aprile. L'ultima suspense che ancora gravava sulle elezioni, è caduta. Negli ultimi 10 giorni una voce sempre più insistente era corsa per Lisbona: si affermava cioè che dal « Relatorio de 11 de marco » (le risultanze della inchiesta sul tentato golpe spinolista) potessero venire fuori complicità di alcuni leaders politici, tali da danneggiare pesantemente uno o due dei partiti maggiori (i centristi del ppd, ma anche 1 socialisti) e influenzare così — o addirittura posporre — la prova elettorale. Il «Relatorio» è apparso og¬ g¬ gi, in esso non c'è niente che comprometta direttamente i partiti politici, e ormai le elezioni (che hanno, malgrado tutto, un enorme significato nella storia civile del Portogallo) si svolgeranno regolarmente. I militari di Lisbona continuano a mostrarsi impulsivi, a non pesare troppo le parole (il generale Otelo De Carvalho, per esempio, dichiara «Che tra quelli che si presentano non c'è un solo partito per il quale voterei», e che comunque «Dalle elezioni non verrà fuori quel che il popolo vuole realmente»), ma nel complesso, gli ufficiali Mfa sembrano decisi a mantenere V«impegno d'onore». cscfllm«zlemcancsdtpp Le risultanze dell'inchiesta condotta dall'ammiraglio Rosa Coutinho contengono pochissimi elementi che non fossero già conosciuti, e l'analisi politica è la stessa che l'Mfa aveva fatto fin dal primo momento. Il golpe fu ordito «dalle forze del capitale nazionale e internazionale, dall'alta borghesia della finanza e dell'industria». Gli autori materiali furono qualche decina di «ufficiali legati a varie ambasciate straniere, ad alcuni partiti polìtici e alle banche». A scatenarlo, fu la decisione dell'Mfa di riservarsi un diritto di veto sulle candidature alla presidenza della Repubblica, ciò che avrebbe impedito un «ritorno» legale, elettorale, del generale Spinola al potere. I putschisti cominciarono a complottare in gennaio, nella villa di Massamà dove Spinola era andato ad abitare dopo le sue dimissioni dalla presidenza della Repubblica. E dovettero anticipare l'esecuzione del golpe di parecchi giorni — rispetto ai piani e allo stadio della loro preparazione — perché l'Mfa era giunto a conoscenza, sia pure in modo vago, di quel che stava avvenendo. Così la sera del 10 marzo, alle 21,30, truccato con barba e baffi posticci, Spinola lasciò Massamà per la base aerea di Tancos, mettendo in moto il meccanismo del putsch. Si sa quel che accadde la mattina dell'I 1. Il mitragliamento d'una caserma alle porte di Lisbona da parte d'una piccola formazione aerea, lo sbarco dei paracadutisti attorno alla stessa caserma, la reazione del partito comunista che attraverso l'Intersindacale fece affluire immediatamente nella zona migliaia di operai, la defezione di alcune unità che i congiurati attendevano di veder scendere al loro fianco. Alle 3 del pomeriggio, meno di 4 ore dopo l'attacco, il fallimento del golpe è chiaro: Spinola fugge da Tancos su di un elicottero e si rifugia in Spagna, da dove proseguirà per il Brasile. Se in questa descrizione dei fatti non v'è nulla di nuovo, I una sorpresa è venuta dalla parte del «Relatorio» in cui è detto cosa si proponevano di fare i golpisti appena assunto il potere. Prima cosa, «L'eliminazione di alcune personalità tra cui il generale Otelo De Carvalho, il primo ministro Goncalves e il presidente della Repubblica, Costa Gomes». Ma la lista delle persone da far fuori era assai più lunga, e infatti «Dei comunisti», come dice una deposizione, «non ne sarebbe sfuggito nessuno». Sorprendentemente, però, in questi primi atti dell'inchiesta vengono nominati oltre al De Carvalho, Goncalves e Costa Gomes, due soli civili compresi nella lista: il segretario generale del ps, Mario Soares e il suo secondo Salgado Zenha. Il nome di Soares in questo contesto è un particolare non certo casuale, e di consistente significato politico. E' noto che i rapporti tra l'Mfa e il leader socialista non sono buoni, e la prova è che per molti giorni si sia creduto & Lisbona che il «Relatorio» potesse contenere elementi tali da compromettere, legandone il nome a un complotto di destra, l'immagine e il peso politico di Soares. I comunisti lo facevano capire in modo prima vago, poi sempre più netto. In un comizio a Evora, Cunhal ha prati-. camente affermato che i so-1 cialisti avevano avuto rapporti con Spinola prima dell'll marzo. Ma l'inchiesta dell'ammiraglio Rosa Coutinho ribalta il pronostico. E' vero che in essa, quando viene tratteggiata l'atmosfera che la reazione aveva preparato come preambolo del golpe, l'ammiraglio ha incluso — pur senza citare la fonte — una dichiarazione fatta da Soares circa «j pericoli d'una guerra civile». Ma il fatto su cui vale la pena di fermare l'attenzione è che il segretario generale del ps figura nel «Relatorio» come una vittima designata della reazione, dunque un protagonista del «processo rivoluzionario». In tutte le rivoluzioni e i re- I gimi in uniforme, il «caso portoghese» è certo il più aperto, il meno sibillino e segreto. Tuttavia, come in tutti i gruppi arrivati improvvisamente — senza una «storia» precedente — al potere, anche il vertice militare di Lisbona ha il suo po' di miste ro, presenta qualche problema di decifrazione. Così è difficile dire cosa si gnifichi esattamente l'indù sione del nome di Soares, insieme a quelli di tre leaders militari, nella lista degli obiettivi che la destra spinoli sta si proponeva di colpire. Una cosa è certa, ed è che questa inclusione giova a Mario Soares e al partito socialista. E l'ipotesi che se ne può ricavare, è che alcune tendenze dell'Mfa stano cominciando a fare i conti con la possibilità, piuttosto concreta, che il Psp esca dalle elezioni come il partito di maggioranza relativa. Sandro Viola

Luoghi citati: Brasile, Lisbona, Portogallo, Spagna