Da Enschede a Torino per far meglio dell'Ajax

Da Enschede a Torino per far meglio dell'Ajax Da Enschede a Torino per far meglio dell'Ajax Il Twente ambizioso punta sul contropiede - Come nello squadrone di Amsterdam, le mogli sono al seguito dei giocatori (ma in alberghi diversi) - Il trainer Kohn segnò un gol al Torino undici anni fa Quando si dice calcio all'olandese si pensa all'Alan degli anni d'oro, alla Nazionale di Monaco, a Cruyll e tutti i suoi colleghi robusti e pieveloci. Ma si pensa anche alle mogli dei giocatori, che prima a Belgrado (finale di Coppa Campioni tra Ajax e Juventus) poi a Monaco (in attesa della finalissima « mondiale » tra Olanda e Germania) divisero con i mariti — più o meno da vicino — le ore della vigilia sottolineando con la loro presenza una delle tante « differenze » del football d'Olanda. Il Twente Enschede, arrivato ieri pomeriggio a Torino, conferma la regola che ancora stupisce gli • addetti ai lavori » del calcio italiano: dall'aereo sono scesi I vigorosi giovanotti che affronteranno stasera la Juventus, ma anche le loro piacevolissime (alla vista consorti. Chi ha buona memoria, paragonando le « signore del Twente » alle « signore dell'Ajax » dice che il confronto estetico non viene vinto dalla squadra più famosa: l'Ajax precede il Twente, dunque, solo nella classifica del campionato. « Per noi comunque è quasi una novità » dice Spitz Kohn, allenatore molto robusto e molto cortese del Twente. E spiega: « Nelle altre trasferte di Coppa, a Ipswich e a Praga e a Mostar, le mogli non hanno seguito la squadra: in Italia hanno voluto accompagnarci, questione di turismo ». Kohn capisce che l'argomento ha una certa presa sugli italiani. E continua: « In aereo le signore sono state separate dai giocatori, le abbiamo fatte sedere in coda: qui a Torino solo saluti, poi la separazione, squadra e mogli al seguito sonq_sistemati in due alberghi diversi. Anche se non molto distanti ». — E prima della partita? " Niente, solo pochi minuti di conversazione, scambio di frasi, "buon giorno" e basta ». — E alla sera dopo la partita, solo "buona notte" e basta? « Ma, questo non lo so, non è ancora deciso. Vedremo ». Dafo che la comitiva rientrerà domattina In Olanda, non è escluso che il risultato di stasera condizionerà anche il dopo-partita dei giocatori del Twente. Kohn non si sbilancia. Per molte ragioni comunque lui e gli atleti sperano di qualificarsi per la finale, traguardo mai raggiunto dal Twente che pure frequenta da un certo numero di anni i vari tornei di Coppa. Tra l'altro la squadra non ha più obiettivi in campionato, dove è quarta a dieci punti dalla capolista Eindhoven (terzo è l'Ajax, secondo il Peyenoord). « Per questo domenica abbiamo perso 3 a 0 sul campo di Eindhoven — dice Kohn — ormai la lotta per II primo posto non ci interessa ». Kohn è un personaggio interessante, con una carriera di calciatore-giramondo alle spalle. Lussemburghese di nascita ha figurato nella Nazionale del suo Paese, poi è stato in Svizzera (al Basilea), in Germania (al Karisruhe) e in Olanda (Fortuna Gelen e Twente): una volta è capitato anche a Torino, con il Fortuna, nella Coppa delle Coppe. Giocò allo stadio la sera del 24 settembre 1964 contro il Torino guidato da Rocco in panchina e da Hitchens in campo, perse 3 a 1 ma segnò l'unica rete della sua squadra, di testa: « Era la mia specialità — racconta — e di gol ne segnavo spesso, come centravanti mi facevo rispettare. Forse ero anche meglio di Jeuring. che oggi è la punta centrale del Twente ». A 42 anni Kohn conserva un fisico da atleta negli allenamenti recita bene la parte del » duro ». Ieri pomeriggio ha fatto sudare per 45 minuti i suoi giocatori, ha controllato le condizioni di Van der Vaal e Jeuring da recuperare dopo infortuni non gravi (alla caviglia per il primo, alla coscia per il secondo). I due entreranno nella formazione d'inizio, eventualmente saranno rimpiazzati nella ripresa: con loro completerà il trio di punta Bos mentre Pahlplatz arretrerà a metà campo e Muhren — uno dei due /rateili che giocarono nell'Ajax contro la Juventus ed ha poi cambiato squadra — sarà In panchina. Un dubbio, imprevisto, in difesa dove il gigante Overweg potrebbe cedere II posto, a De Vrles, causa un forte raffreddore: ma Overweg, maxi-atleta da 1 metro e 90 con l'aria decisa e una barbetta da artista, ieri si è allenato e dovrebbe essere anche stavolta il perno della retroguardia. Il modulo di gioco del Twente è il 4-3-3. « Non penseremo solo a difenderci — dichiara Kohn — anzi tenteremo in contropiede di segnare un gol che sarebbe preziosissimo ». Nessuna tattica speciale, dilesa a zona anche per il temutissimo Aitafini: se starà a sinistra lo guarderà Van Jerssel, al centro lo marcherà Overweg. Davanti cercheranno il contropiede Bos. Jeuring e Zuidema. Quest'ultimo ha dimostrato di essere anche spiritoso: saputo che Spinosi è Unito fuori squadra per I due gol segnati dall'ala olandese a Enschede, ha chiesto chi lo marcherà stavolta. « Gentile? Bene, cercherò di I segnare ancora e far perdere il posto anche a lui ». Originali in tutto, gli olandesi del lootball si distinguono anche a tavola. Ieri sera quelli del Twente si sono concessi al ristorante « La Capannina » questo menu: crema di pomodoro, filetto di maiale, legumi, purea di mele, pommes croquettes e macedonia di' /ruffa con panna. Riusciremo mai ad imitarli? Antonio Tavarozzi