Riad: " minivertice" arabo per la conferenza di Ginevra

Riad: " minivertice" arabo per la conferenza di Ginevra Riad: " minivertice" arabo per la conferenza di Ginevra Beirut, 21 aprile. I Il nuovo sovrano saudita Khaled ha accolto con un caloroso abbraccio il presidente egiziano Anwar Sadat e quello siriano Hafez Assad, giunti a Riad per prendere parte al minivertice arabo, della cui convocazione lo stesso Khaled ha preso l'iniziativa in vista della riconvocazione della conferenza di pace di Ginevra per il Medio Oriente. E' previ- i sto l'arrivo anche di Arafat, capo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, ma come al solito i palestinesi hanno avvolto nel segreto, per motivi di sicurezza, tutti i | particolari relativi al suo viaggio. Nel corso dei colloqui verrà delineata la nuova posizione diplomatica e politica dei tre Paesi, anche e soprattutto alla luce del fallimento della recente missione in Medio Oriente del segretario di Stato americano Henry Kissinger. La diversa interpretazione e il diverso orientamento assunto da Egitto e Siria durante la missione di mediazione di Kissinger ha fatto insorgere ombre nei rapporti tra i due Paesi, ombre che è compito appunto del minivertice dissipare ponendo le basi di una nuova comune linea di condotta. Il ministro degli Esteri egiziano, Ismail Fahmy, in visita ufficiale a Mosca, ha dichiarato, dopo il colloquio avuto con il ministro degli Esteri sovietico Andrei Gromyko, che il suo governo non parteciperà più a altre iniziative diplomatiche patrocinate dal segretario di Stato americano. La dichiarazione di Fahmy acquista particolare importanza soprattutto perché i sovietici sono co-presidenti della conferenza, e da tempo ne sollecitano la riconvocazione. Fahmy, a Mosca, ha detto anche che il suo governo pone come condizione per la ripresa della conferenza la par¬ tecipazione di una delegazione indipendente dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina. Qui è appunto il secondo nodo che il minivertice si appresta a sbrogliare. I capi di Stato riuniti a Riad intendono chiedere ad Arafat di specificare quale sia esattamente la posizione della sua Organizzazione in vista della riapertura della conferenza. Arafat ha dichiarato a più riprese, direttamente e non, che l'Olp si rifiuterà di sedersi al tavolo delle trattative se la piattaforma messa in discussione a Ginevra non sarà preventivamente rivista. La piattaforma attuale è la risoluzione n. 242 del Consiglio di sicurezza dell'Orni, che sollecita le parti a fare soluzione al problema dei profughi palestinesi. L'Olp, invece, vuole che i negoziati prendano soprattutto in esame i «diritti legittimi del popolo palestinese», il che, nel linguaggio dei capi dell'Organizzazione, significa affrontare il problema della creazione di uno Stato palestinese. L'ostacolo maggiore alla presenza palestinese a Ginevra, deriva dal fatto che Stati Uniti e Israele non riconoscono l'Olp come portavoce dell'intero popolo palestinese; da alcune parti si è pertanto suggerito che la conferenza in prima convocazione si svolga senza la partecipazione della delegazione palestinese, per poi allargarsi anche a quest'ultima in una fase successiva. Arafat e la sua organizzazione sinora non hanno mai chiarito la loro posizione in ordine a questa possibilità. Epoca probabile della ripresa dei colloqui di Ginevra è, per indicazione dei sovietici, il mese di giugno. (Ap)

Persone citate: Andrei Gromyko, Anwar Sadat, Arafat, Hafez Assad, Henry Kissinger, Ismail Fahmy, Kissinger