Fermi uffici e fabbriche I treni: solo mezz'ora di Giancarlo Fossi

Fermi uffici e fabbriche I treni: solo mezz'ora Oggi lo sciopero di quattro ore Fermi uffici e fabbriche I treni: solo mezz'ora Roma, 21 aprile Sciopero generale domani in tutta Italia. Per quattro ore si fermeranno le industrie, le aziende agricole, le maggiori imprese commerciali, le amministrazioni pubbliche centrali e periferiche, gli istituti previdenziali e assistenziali, gli enti locali. Le scuole elementari e le Univer-1 sita rimarranno probabilmente chiuse, mentre le scuole secondarie funzioneranno a ritmo ridotto in seguito alla non partecipazione degli insegnanti aderenti ai sindacati autonomi. Bloccati i treni e i trasporti aerei solo per mezz'ora, dalle 11 alle 11,30; gli altri settori ferroviari dalle 9 alle 13; per un'ora, dalle 10 alle 11, i tram e gli autobus, le metropolitane e i traghetti lagunari, le ferrovie in concessione. Ci si asterrà dal lavoro anche negli ospedali e nelle aziende di gas, luce e acqua, ma assicurando i servizi essenziali. Per favorire la presenza dei lavoratori ad una grande manifestazione antifascista organizzata a Milano con i segretari confederali Scheda (Cgil) e Ravenna (Uil) e il segretario generale aggiunto della Cisl Macario, in alcune zone la durata dell'agitazione potrà essere prolungata fino ad un massimo di otto ore. «Non è uno sciopero contro La polemica con L'Espresso Vecchietti (pei) solidale col senatore Saragat Roma, 21 aprile L'onorevole Vecchietti, della direzione del pei, ha inviato al senatore Saragat la seguente lettera: «Caro Saragat, | l'episodio sconcertante dell'Espresso è un grave campanello d'allarme, che, permettimi di dirlo, va oltre la tua stessa responsabilità inerente alla tua funzione di allora capo dello Stato, è una preoccupante prova del clima politico e morale, che si è già fortemente deteriorato e si vuole addirittura portare al limite di una crisi di fondo. Con te, infatti, si insulta non solo il tuo passato antifascista, ma la stessa Resistenza e l'antifascismo militante, si vuole rendere credibile, in altri termini, che un esponente così altamente qualificato dell'antifascismo, come sei tu, possa, non si sa poi per quali ragioni, essersi obiettivamente reso complice e, addirittura come capo dello Stato, delle manovre eversive tentate dal più ripugnante rigurgito di fascismo repubblichino. «Permettimi — continua Vecchietti — di dire questo, e di farlo tanto più sinceramente perché su molte cose non sono stato d'accordo con te, sia quando eravamo insieme nel vecchio psiup, sia dopo ». Un'ora tram e autobus - Chiuse le scuole - L'astensione dal lavoro per sollecitare occupazione e investimenti - A Milano manifestazione antifascista il governo», hanno precisato i segretari generali della federazione Cgil-Cisl-Uil, Lama, Storti e Vanni, in una lunga conferenza stampa. «Mira soltanto a sollecitare — hanno precisato — la riapertura del dialogo con il governo sui te7ni di politica economica, con particolare riferimento all'occupazione e agli investimenti, ed. ora si è arricchito di una importante, significativa motivazione: la protesta ferma e | decisa contro le provocazioni e la violenza fascista». Lama ha rilevato che non ci si deve abbandonare alle emozioni, perché «esprimere in modo irrazionale l'indignazione, che naturalmente investe le forze antifasciste, porta a commettere errori anche gravi che finiscono per rendere un servizio al nemico». In situazioni,, come l'attuale, «occorre avere i nervi saldi, ragionare col i cervello, dando prova di maturità politica». Il segretario generale della Cgil ha poi osservato che in uno Stato democratico « chi ha ragione non si fa giustizia da solo, ma si batte, lotta con tenacia e unitariamente per ottenere che giustizia sia fatta da parte del potere pubblico». Ecco perché, «a suo avviso», e necessario «sviluppare ancora e allargare la tensione e la mobilitazione di massa per ottenere dal governo atti concreti che diano segni tangibili all'impegno antifascista». Storti ha detto: «C'è chi pensa di risolvere il problema della violenza con analoga violenza. Nella migliore delle ipotesi, è un errore: noi esprimiamo un giudizio critico verso chi, anche se provocato, reagisce con la violenza alla violenza». E' la vigilanza dei lavoratori, ha fatto presente Vanni, non la reazione, che può salvare il sistema democratico. I tre esponenti sindacali hanno escluso insieme la possibilità che nuovi episodi di violenza turbino le manifestazioni in programma domani: «Possono esserci dei rischi, ma chi è antifascista non può scappare, non ha il diritto di farlo». Più valida sarebbe la difesa dei lavoratori, secondo Lama e Storti, se il «fronte unitario» fosse più compatto, ma Vanni ha ribadito — riferendosi alle conclusioni dei Consigli generali delle tre Corife| derazioni — le riserve della i maggioranza Uil su una acce1 lerazione del processo di uni! ficazione. «Primti dell'unitàe : non dopo — ha affermato — i bisogna raggiungere un grado più elevato dì autonomia dai partiti con i quali va impostato un rapporto diverso, di partecipazione effettiva alle scelte di sviluppo». Ha ribattuto Lama: «Autonomia e molo del smdacato sono parole astratte se non si discute sui contenuti: senza un reale confronto si rischia di assumere posizioni dì princìpio che non producono effetti concreti». Storti ha incalzato: «Il movimento sindacale non è disponibìle ad avventure. La sollecitazione venuta dalla maggioranza della Uil non significa certo "no all'imita", ma solo un disaccordo sui tempi e i modi dell'unità stessa». Allo sciopero di domani hanno aderito le Acli «con piena convinzione». Sulle sue motivazioni ha espresso consenso la Federazione nazionale dei dirigenti di aziende industriali soprattutto per quanto riguarda investimenti e occupazione. Adesione pure da parte del sindacato nazionale dei giornalai: le edicole rimarranno aperte, ma esporranno manifesti sulle rivendicazioni della categoria e la loro partecipazione morale allo sciopero. In un messaggio alle tre Confederazioni, la Federazione sindacale mondiale ha espresso completa solidarietà per l'azione che stanno conducendo in questo momento per la difesa della democrazia e contro il fascismo. Giancarlo Fossi

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