Il ministro Gui: fiducia verso i sindacati per l'autocontrollo contro i provocatori

Il ministro Gui: fiducia verso i sindacati per l'autocontrollo contro i provocatori Il ministro Gui: fiducia verso i sindacati per l'autocontrollo contro i provocatori Moro ha concluso le consultazioni dei partiti sull'ordine pubblico - Appello di Nenni Roma, 21 aprile A ventiquattr'ore dallo sciopero generale di domani, che vuol anche essere una ferma e consapevole risposta al terrorismo fascista, Moro ha concluso le consultazioni sull'ordine pubblico con i partiti costituzionali, ricevendo le delegazioni di psdi, pri e pli. Com'era avvenuto nei primi incontri di venerdì con Fanfani, Berlinguer e Mosca, anche oggi il presidente del Consiglio ha avuto la conferma che, pur in posizioni diverse, le forze democratiche sono disponibili a sostenere uno sforzo deciso del governo per stroncare le trame nere e ogni altra violenza. E' un'indicazione importante, alla vigilia d'uno sciopero che non manca di suscitare preoccupazioni nel governo e nei sindacati unitari per possibili atti provocatori di gruppi fascisti o mascherati, o per teppistiche ritorsioni di gruppuscoli sedicenti di sinistra. Ne abbiamo parlato oggi, in un casuale incontro, con il ministro dell'Interno, Gui. Egli ci ha detto: «Ho constatato che da parecchio tempo le manifestazioni dei lavoratori organizzati nelle confederazioni sindacali si svolgono con grande ordine e autodi- sciplina. Sono certo che le or ganizzazioni sindacali si adopereranno perché questo autocontrollo abbia a prevalere anche durante lo sciopero di domani. Esso è tanto più necessario se grappi di provocatori malintenzionati volessero strumentalizzare lo sciopero a fini eversivi. Il governo, fedele alla sua ispirazione democratica e consapevole di interpretare in questo senso la volontà pressoché unanime del popolo italiano, farà tutto il suo dovere contro ogni minaccia fascista alla civile e libera convivenza che gli italiani si sono conquistati con la lotta della Resistenza, e contro ogni altra forma di violenza politica». Lama, Storti e Vanni hanno ripetuto oggi che condannano «chi pensa di risolvere il problema della violenza contrapponendo altra violenza; per respingere la violenza è necessario un grande senso di responsabilità e l'impegno a superare quelle lacune, specie nella magistratura e polizia, che la favoriscono». C'è un appello dei sindacati di Milano: «Lo sciopero e i cortei di domani sono nelle mani della classe operaia e dei lavoratori i che devono respingere e isola- re ogni provocazione». Stamane Moro ha ricevuto per primi Tanassi, Cariglia e Ariosto (assente Orlandi che, secondo le spiegazioni ufficiali, è fuori Roma). Uscendo da un'ora di colloquio, Cariglia ha spiegato che il psdi ha sollecitato «fermezza e decisione», perché è preoccupato non solo per la grave ondata di violenza, «ma anche per le ricorrenti insufficienze dei pubblici poteri», sicché «lo Stato è ritenuto debole e gli eversori di ogni risma ne approfittano, sfidandolo in ogni occasione». Molto diversa la dichiarazione del segretario del pri, Biasini, dopo 25 minuti di conversazione con Moro, presenti Mammì e Cifarelli: «Abbiamo assicurato al governo il nostro leale appoggio e sottolineato la gravità del problema dell'ordine pubblico, giustamente sentito allarmante dall'opinione pubblica». I repubblicani sono impegnati a un civile confronto elettorale e ad assicurare «la più spedita approvazione dei provvedimenti del governo per l'ordine pubblico con la revisione del trattamento economico delle forze di polizia». Il colloquio successivo di Moro, con Bignardi, è durato un'ora: «Ho espresso le preoccupazioni dei liberali per la situazione dell'ordine pubblico, drammaticamente turbato da violenze di opposto segno politico». Dopo aver chiesto una rapida discussione in Parlamento delle proposte del governo e di quella liberale, Bignardi ha sottolineato a Moro «la necessità di una guida politica ferma e sicura, tanto più necessaria mentre il Paese si avvia a una consultazione elettorale di rilevante importanza». Le sollecitazioni al governo ; erano venute da Fanfani, pri- ; ma in dichiarazioni piuttosto j recise nei testi riportati dai I giornalisti convocati, poi in | termini più distesi nel discorso di ieri a Chianciano, al quale si è richiamato oggi il fanfaniano Bartolomei, aggiungendo che «la de non può | non insistere sull'urgenza di j adottare provvedimenti ener-1 Elici ed efficaci». E questa1 energia risiede, secondo il capogruppo de al Senato, nell'approvazione delle misure Lamberto Fumo (Continua a pagina 2 in terza colonna) j | j : :

Luoghi citati: Milano, Roma