Che cosa hanno chiesto i partiti

Che cosa hanno chiesto i partiti Che cosa hanno chiesto i partiti Roma, 19 aprile. La preoccupante situazione dell'ordine pubblico, insidiato in modo drammatico dal sanguinoso terrorismo fascista cui si aggiungono teppistiche violenze di gruppi ultra di sinistra o provocatori, è stata esaminata oggi al Quirinale. Il presidente della Repubblica, Leone, ha ricevuto prima Moro e Gui, poi nel tardo pomeriggio il segretario della de, Fanfani, rientrato oggi a Roma da Chianciano dove, stamane, aprendo il secondo preconvegno del suo partito, aveva notevolmente sfumato la sua posizione sugli «opposti estremismi». Prima di andare al Quirina- le, Moro e Gui avevano analiz- zato in profondità, per un'ora e mezzo a Palazzo Chigi, i problemi dell'ordine pubbli- co, con specifico riguardo alle ulteriori misure operative da adottare e anche in rapporto ai provvedimenti governativi dinanzi al Parlamento. I colloqui di oggi s'inquadrano nelle consultazioni che Moro ha avviato ieri, su richiesta ufficiale del pei, con i partiti dell'arco costituziona- le: ieri ha visto Fanfani alla Camilluccia, Berlinguer e il vicesegretario del psi, Mosca, con i rispettivi presidenti dei gruppi parlamentari; lunedì Moro riceverà Orlandi per il | psdi, Biasini per il pri, BiI gnardi per il pli, sempre accompagnati dai capigruppo. E' chiaro che dinanzi ai pe| ricoli per la democrazia, i partiti democratici, pur con notevoli differenze fra di loro, devono cooperare al ristabilimento dell'ordine, della sicurezza e della distensione nel Paese, impegnandosi ad agire in sede parlamentare e politica per l'applicazione rigorosa delle leggi esistenti o da varare in difesa delle libere istituzioni. Le posizioni dei partiti dell'arco costituzionale sono cosi sintetizzabili. Democrazìa cristiana ] Fanfani ieri ha nuovamente sollecitato a Moro una rapida | approvazione in Parlamento j delle misure proposte dal go ; verno. Stamane, a Chiancia no_ ha puntualizzato l'atteg ! giamento della de dinanzi alla ! perdurante ondata terroristi • ca nera e Qi violenze d'altro colore. Non ha più parlato di «opposii estremismi». Ha detto, in polemica con i comunisti e i socialisti, che «la de non vuole la rissa» e ha portato come prova il fatto che I essa tiene «serenamente» i convegni in programma malgrado la grave situazione, «nel momento in cui il Paese è afflitto da una ripresa, da una parte, delle trame e degli attentati di pura marca fascista e dall'altra da ritorsioni che, andando al di là della misura, finiscono, indipendentemente dalle intenzioni, per corrodere le strutture dello I Stato e mettere a repentaglio ' la libertà». Partito socialista — De Martino ha dichiarato oggi che la grande prova di saldezza democratica del Paese esige una pronta risposta da parte degli organi dello Stato. «Non è più consentita alcuna esitazione nel colpire i covi ! fascisti, i più famigerati pic; chiatori e provocatori, i loro protettori». Ha chiesto immediate direttive, l'applicazione delle leggi esistenti e una ra- o pida approvazione «dei prov é o , , . i d j vedìmenti già concordati». «Massima energia, ma con mezzi democratici». De Martino ha aggiunto: «E' necessario respingere, isolare e denunciare con il massimo rigore le provocazioni di singoli individui o piccoli gruppi che, quale che sia la loro etichetta politica, mascherano comunque l'obiettiva coincidenza con un disegno eversivo cui solo la destra è oggi interessata». Socialdemocratici — Tanassi insiste per l'approvazione «nei prossimi giorni» delle misure proposte dal governo. Lamberto Fumo (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Luoghi citati: Mosca, Roma