Chi sopravvisse a ogni rivolta di Lia Wainstein
Chi sopravvisse a ogni rivolta Chi sopravvisse a ogni rivolta Victor Serge: « Memorie di un rivoluzionario, 19011941 », Ed. La nuova Italia, pag. 424, lire 5000. Si ha l'impressione che sia trascorso un secolo intero, e non poco più di trent'anni, quando si leggono queste memorie di Victor Serge, vergate a Città del Messico nel 1942-'43. Tale prospettiva è suggerita non dalla lontananza materiale, ma dal predominio, in ogni fase degli eventi rievocati, di un forte impegno umanitario e morale e del talento narrativo sulle considerazioni politiche. Si potrà certo, oggi, leggere in varie chiavi questi ricordi di un rivoluzionario amareggiato. Attilio Chitarin nell'esauriente presentazione parla per esempio di un « processo di involuzione ideologica che porterà Serge dal comunismo al moralismo piccolo-borghese », alla fase « antitotalitaria », ad una vera e propria revisione. Ma nel libro — tradotto da Aldo Garosci, uscito una prima volta nel 1956 nella Biblioteca Leone Ginzburg e ora opportunamente ristampato — permangono soprattutto valide le descrizioni degli ambienti anarchici e rivoluzionari di mezza Europa, il brulichio di operai, giornalisti, spie, teppisti, uomini politici, il clima di città e quartieri, acutamente osservato e reso. V. Serge, nato a Bruxelles nel 1890, apparteneva ad una nota famiglia di anarchici. Il suo vero cognome era infatti Kibal'cic, e discendeva da un personaggio storico, il chimico Nikolaj Kibal'cic, che partecipò all'attentato contro Alessandro II e venne impiccato. Le esperienze esistenziali di Serge furono precoci. Avendo rinunciato agli studi regolari a quindici anni, diventò apprendista fotografo, fattorino, tecnico del riscaldamento, insegnante di francese ai russi, conobbe le giornate lavorative di dieci ore, i problemi sociali. « Ci sentivamo vicini a tutte le vittime, a tutti i ribelli del mondo... sentivamo crescere in noi una magnifica e temibile sensibilità collettiva ». Questo in sostanza è il credo, al quale rimarrà fedele attraverso le più incredibili peripezie, la fame quasi dovunque, una prima detenzione nel braccio di alta vigilanza alla Sante, la liberazione nella Parigi affarista e spensierata della prima guerra mondiale, poi la Spagna, da dove, essendo scoppiata la rivoluzione, parte per tentare il viaggio in Russia. Con alcuni altri, in qualità di ostaggi anch'essi, Serge dalla Finlandia varcò a piedi la frontiera e come primo indizio premonitore trovò delle guardie affamate e un giornale in cui Zinoviev proclamava « il monopolio del potere » e tuonava contro « le fallaci libertà democratiche, reclamate dalla controrivoluzione ». Penetra così in un mondo mostruosamente ghiacciato: Petrogrado, nel gennaio 1919 appariva deserta, sfinita dagli stenti, con una popolazione ridottasi da tre milioni « a settecentomila anime in pena ». Alla desolata visione iniziale segue una cronaca, storica e vissuta, straordinariamente densa, in cui si riflettono eventi e personaggi di quegli anni e si conferma la sensibilità collettiva di Serge. Le occasioni per esercitare questa sua qualità non gli mancarono. Indignato dal terrore, dalle fucilazioni, dalla brutalità assurda delle repressioni, ricorreva continuamente, ma non sempre con successo, a Gor'kij e ad altri uomini influenti per salvare vittime innocenti. Lui stesso aveva l'impressione di appartenere ad « una piccola minoranza chiaroveggente » e già nel 1927 gli sembrava che la rivoluzione, esaurita, si fosse rivolta contro se stessa, provocando il crollo di Trockij. Serge, che con lui romperà nel 1938, nel 1933 viene arrestato sotto l'accusa pretestuosa di essere a capo della « cospirazione trockista» e condannato a tre anni di deportazione a Orenburg. La relativa mitezza della pena e il visto d'uscita poi concesso furono dovuti alla fama di cui Serge godeva come scrittore a Parigi, all'appoggio dei suoi amici occidentali e all'intervento presso Stalin di Romain Rolland. L'esperienza del confino è narrata in una ventina di pagine, tra le migliori del libro. Lia Wainstein
Persone citate: Aldo Garosci, Alessandro Ii, Leone Ginzburg, Romain Rolland, Stalin, Trockij, Victor Serge, Zinoviev
Luoghi citati: Bruxelles, Città Del Messico, Europa, Finlandia, Italia, Parigi, Russia, Spagna
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