Porta Ticinese

Porta Ticinese Porta Ticinese Un album fotografico sul quartiere milanese Acciottolati sconnessi e come decimati da una carie della pietra; androni ove la luce è più smorta dell'intonaco; portali d'una ruvida eleganza che le stesse scrostature esaltano; passaggi carrai ove migliaia di ruote hanno scavato giorno per giorno, secolo dopo secolo un solco lieve ove il piede non inciampa; botteghe artigiane con insegne inverosimili verniciate sulla latta o dipinte sulla calce; cortili disselciati che fanno da parcheggio a macilenti furgoncini a pedali, da arena ai giochi chiassosi dei ragazzi e alle corse furtive dei gatti, da campo di famelico atterraggio ai piccioni quando da una finestra piovono gli avanzi del risotto; tetti rugosi e sbreccati, scale che merlettano a sghembo le facciate; terrazzini, poggioli, abbaini, patetici comignoli di cotto assediati e sovrastati da una selva di antenne televisive; e poi ringhiere, soprattutto ringhiere, rettilinee o floreali, arrugginite o ridipinte di fresco, festonate di rampicanti, pavesate di cordicelle su cui sventolano i panni del bucato. E' questo l'inventario in apparenza disadorno e scostante, ma in realtà appassionato e cattivante, che si sgrana nelle pagine di La ringhiera, un libro fotografico di Virgilio Carnisio e Nino Lumbau che ha tutta l'aria d'una strenna (è insaccato in un monumentale « raccoglitore » che contiene anche tre belle litografie di C. Dessanti, e costa 50.000 lire; la stampa, splendida, è delle arti grafiche Nava) ma è molto più d'una strenna, e anche molto più d'un ritratto nostalgico della zona di Porta Ticinese, una delle più autentiche e meglio conservate della vecchia Milano. Ma « conservate » è termine troppo paternalistico: tutto quello che resta di genuino a Porta Ticinese — ed è ancora tanto — lo si deve agli abitanti delle sue vecchie case, milanesi da generazioni e immigrati recenti, che forse non hanno mai sentito parlare di ecologia, di Italia Nostra, di salvaguardia dei centri storici, ma quando si è affacciata la speculazione edilizia, la megalomania del vetro-cemento, hanno puntato i piedi e difeso il volto antico del loro quartiere. Difesa, dunque, non conservazione; e le immagini del libro sono insieme documento e inchiesta, studio e manifesto, recupero d'un patrimonio urbanistico a torto rinnegato e te- j stimonianza d'impegno civile. Cortile in Milano vecchia

Persone citate: Nava, Nino Lumbau, Virgilio Carnisio

Luoghi citati: Italia, Milano