Sostituito il giudice u cupo dell'inchiesta di Marzio Fabbri

Sostituito il giudice u cupo dell'inchiesta Sostituito il giudice u cupo dell'inchiesta r . . i n à (Nostro servizio particolare) Milano, 17 aprile. Il sostituto procuratore delì la Repubblica Ottavio Colato, che conduceva le indagini sull'uccisione dello studente Claudio Varalli, è stato esonerato dall'incarico dal procuratore capo Giuseppe Micale. Il fascicolo è stato affidato al sostituto Alessandrini, lo stesso che ha condotto l'accusa contro Freda e Ventura nell'istruttoria per Piazza Fontana. Colato è apparso molto scosso dalla decisione del suo capufficio e ha espresso l'intenzione di dimettersi dalla magistratura. Terminati alle 7 di stamane gli interrogatori in questura, il magistrato è tornato in ufficio alle 11 ed è stato convocato dal procuratore capo, Micale, che alle 4 di notte si era complimentato con lui per il lavoro svolto, che gli ha comunicato il provvedimento. La replica del giovane sostituto è stata secca: «La informo — ha detto — che intendo ' presentare al Coìisiglio superiore della magistratura le di! missioni da magistrato». Secondo l'opinione prevaj lente a Palazzo di Giustizia, i ' motivi che hanno spinto il ; procuratore capo a sollevare Colato dall'incarico sarebbero d'opportunità politica. Innan; zitutto il sostituto procuratore è aderente alla corrente di «Magistratura democrati, ca». In secondo luogo sarebbe : stato giudicato sconveniente | il discorso tenuto la scorsa notte da Colato in piazza Cavour: «Alcuni organi di stam: pa, dall'indirizzo ben determi, nato, hanno già lanciato sentenze — ha detto il Colato — ma la magistratura non sì la, scerà influenzare. So che al, cuni di voi sono preoccupati del fatto che alcune persone di sinistra soìw state convo' cate in questura. Si tratta di | semplici accertamenti. Ho già ; emesso un ordine di cattura, ' e vi garantisco che i vostri amici saranno interrogati per j primi. Ho anche sentito che ; presso la sede di un giornale I ci sarebbero state delle in] temperanze. Vi invito a non I reagire alle provocazioni». • Mentre in procura l'atmosfera era tesa, nell'aula grande della corte d'assise, dove si celebra il processo contro i . neofascisti accusati degli inci' denti del 12 aprile in cui è stato ucciso l'agente Antonio Marino, è giunta l'eco degli scontri tra dimostranti e poliì zia. Alle 13,15, mentre veniva interrogato un imputato a piede libero, il p.m. Viola ne è stato informato. «Pare vi sia un'altra vittima», ha esclamato il magistrato riferendosi al giovane morto in corso XXII Marzo. Poi ha parlato degli incidenti in atto aggiungendo: «Il palazzo ad ogni modo è bloccato, slate tranquilli». Gli imputati detenuti sono insorti gridando: «Abbiamo familiari ed amici, vogliamo sapere cosa succede». La tensione è aumentata quando hanno cominciato ad echeggiare sirene e colpi d'arma da fuoco. Raggiunto da una nuova comunicazione, Viola ha detto: «Bisogna chiudere le porte: il palazzo sta per essere violato». Per un attimo è regnato il silenzio, poi il neofascista Nico Azzi, già condannato a 20 anni per l'attentato fallito al treno Torino-Roma, ha gridato: « Se succede qualcosa ai familiari non finisce così ». Il Palazzo di Giustizia non è stato toccato dagli incidenti e alle 14 il processo è ripreso, ma solo per essere aggiornato a domattina. Marzio Fabbri

Persone citate: Alessandrini, Antonio Marino, Claudio Varalli, Freda, Giuseppe Micale, Micale, Nico Azzi, Ottavio Colato, Ventura

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino