Scontri, un morto di Remo Lugli

Scontri, un morto Scontri, un morto e a l , i a , l — e , a o (Segue dalla 1° pagina) no. I carabinieri con le tute : I mimetiche percorrono una i decina di metri, poi si ingi- ! J nocchiano, sparano candelotti 0 a salve, si rialzano, fanno | altri dieci metri, si tornano a inginocchiare e riprendono a | sparare. Un collega dell'agen-, zia «Ansa» afferma di averne ', visti sparare anche con le pi- : stole; c'è anche chi ha raccol-1 to dei bossoli calibro nove. J La stessa testimonianza è stata resa durante la conferenza : stampa del Movimento stu-1 dentesco. «Sono stati sparati ' — si è detto — numerosissimi colpi d'arma da fuoco. Tre : studenti sono stati feriti. Abbiamo trovato sulla strada tantissimi bossoli calibro no ' ve». Il clamore si acquieta, i di-1 mostranti che hanno avvertito la tragedia fuggono, si disperdono, l'atmosfera si ! schiarisce dai fumi. Il selciato di corso 22 Marzo e delle strade vicine è cosparso di I | pietre di ogni forma e pezza[ tura, dai ciottoli ai cubetti di I j porfido; ci sono pezzi di ferro avvolti in nastro adesivo, ci I | sono frammenti di aste di 1 bandiere, drappi rossi. E c'è,! terribile, la macchia scura del j corpo di Pio Zebecchi. Ad i ! avvicinarglisi si inorridisce: giace supino, il capo reclinato { | su un lato. Ma è quello che ri- ! i mane del capo: quasi tutta la . materia cerebrale si è spiacci- ! | cata contro il bordo del mar-1 ; ciapiedi, a quattro metri di distanza. I pantaloni di bluejeans sono lacerati sulla gam!ba sinistra e sotto si intrave| de la carne. i Interviene il sostituto procuratore dottor Alessandrini, che ha preso il posto del dot- : ! tor Colato (Colato, di turno' j ieri, e, stato estromesso dai I suoi superiori e per reazione ha dato le dimissioni dalla 1 magistratura). Alle 13,30 il cadavere viene portato all'obito- : rio. Più tardi Alessandrini fa sapere che all'autista investitore, il carabiniere Sergio Chiareri del Terzo Battaglio- . ne, ha già inviato la comunij cazione giudiziaria per ornici- 1 . dio colposo. E' ricoverato al; l'ospedale militare per una fe- i I rita ad uno zigomo. Spiegano ! nel pomeriggio in questura cccdqanr1BGpqttLmfrcC : ' : . 1 i che l'autista ha sbandato perché è stato colpito alla faccia da un rettangolo di ferro di tre centimetri per otto. Dal capo di gabinetto della questura, dottor La Torre, si apprendono altre notizie: sono rimasti feriti tre funzionari, 32 agenti, 14 carabinieri, 14 civili, di cui due (Silvano Bazzona, 26 anni, e Augusto Galli, 24 anni: colpiti da proiettili, uno guarirà in quindici giorni, l'altro in venti). Complessivamente, i feriti sono dunque 63. Il dottor La Torre afferma: « Escludiamo in maniera assoluta che le forze di polizia abbiano sparato, non ci risulta nemmeno che abbiano sparato i carabinieri ». Antonio Braggion, 22 anni, il missino che ieri ha ucciso Claudio Varalli del Movimento studentesco, è latitante. La polizia ha arrestato i due amici che erano con lui: Vittorio Barone, 20 anni, per falsa testimonianza e reticenza, e Andrea Spallone, 19 anni, per associazione sovversiva. In casa dello Spallone sono stati trovati una fondina per pistola, un coltello a serramanico, un opuscolo di Avanguardia nazionale e alcuni appunti per la confezione di bombe; in casa del Barone tre pistole e due carabine. E' stato arrestato anche un tedesco, Luca Molhausen, per ricettazione: aveva in casa tute mimetiche italiane, un cinturone e una tenda da campo. Braggion è malato di cancro osseo, è già stato operato al polso sinistro ed ha la mano anchilosata, necessita di continue cure. La polizia spera che si costituisca. E' anche ferito alla testa, dalle schegge dei vetri della sua «Mini» frantumata dai dimostranti oppure da un corpo contundente. Quando è rimasto solo, dopo che Barone e Spallone erano fuggiti a bordo di una Land Rover, ha sparato due colpi dall'interno della vettura, poi è uscito e ne ha sparati altri uccidendo il Varalli. Pare che continuasse a premere il grilletto, ma l'arma gli si era inceppata. Fuggito, è corso a casa del Barone che lo ha medicato. Poi se ne è andato dicendo: «Qualcuno mi ospiterà». Remo Lugli