Il turismo francese che guarda al futuro di Gigi Mattana

Il turismo francese che guarda al futuro NEVE E SPORT Il turismo francese che guarda al futuro La stagione sciistica che si avvia alla conclusione è stata probabilmente la più difficile da analizzare per gli operatori economici. La crisi faceva temere a tutti una forte recessione, invece si sono registrati I risultati più diversi: alcune località hanno chiuso in passivo in tutti i settori, altre hanno registrato un buon incremento negli impianti di risalita malgrado la scarsità di neve a dicembre e gennaio, altre ancora hanno conosciuto un successo insperato. E' proprio negli anni di difficoltà che si può osservare quanto uno sport o uno svago siano entrati nel costume o rimasti soltanto una moda: l'inverno scorso conferma che ormai lo sci è diventato un fenomeno irrinunciabile, che si può risparmiare sull'abbigliamento e sull'attrezzatura, ma il denaro per gli impianti di risalita finisce sempre per saltar fuori. Il turismo invernale ha conosciuto il "boom» in tutto il mondo, ma in altri Paesi è gestito in modo diverso: ora che le strade sono percorribili con facilità e il sole non risparmia il suo calore, vale la pena per gli sciatori e gli operatori turistici andare a osservare a che punto di organizzazione è giunta la vacanza invernale in Francia in una grande stazione come La Piagne, assimilare il molto che c'è di buono e correre velocemente ai ripari perché con una simile concorrenza l'Italia fra qualche anno rischia di non vedere più nemmeno un turista straniero. A La Piagne dall'Italia si può arrivare da due strade: o passando attraverso il tunnel ferroviario del Fréjus e poi lungo la valle della Maurienne fino ad Albertville e Moutiers o sotto il tunnel stradale del Monte Bianco attraverso Chamonix e Megève: in ogni caso occorrono almeno quattro ore d'auto. A quote intorno al duemila metri La Piagne è un centro nuovissimo (anche se i progetti originali risalgono ormai a 12 anni fa) e in grado di ospitare quasi 15 mila persone: quando sarà completata potrà accoglierne 20 mila in quattro zone edilizie dalle caratteristiche completamente diverse fra loro: La Piagne vera e propria, costituita da un grattacielo, alcuni alberghi di alta categoria e una serie di condomini ■ classici »; Aime La Piagne, un enorme blocco unico di cemento collegato a La Piagne da una funivia e da una strada; Piagne Village, il centro più «umano» con costruzioni basse e unito alla zona «madre» da un tram aereo o dalla strada: Piagne Bellecòte, in via di ultimazione e dotata di buoni servizi di pullman gratuiti su un'ottima strada. Gli impianti di risalita per ora sono 45 con una capacità oraria di oltre 35 mila persone trasportate tra un paio d'anni, quando tutto il piano di costruzioni sarà ultimato, saranno 63, con quasi 200 chilometri di piste dai 3400 metri del ghiacciaio di Bellecòte, ottimo per lo sci estivo, fino ai 1200 metri del villaggio di Montchavin quasi sul fondovalle: un dislivello di oltre duemila metri che pochissime stazioni al mondo possono vantare. Tutti gli impianti sono collegati fra loro e la media di difficoltà delle piste è alla portata anche dello sciatore più modesto. In Francia fortunatamente non esiste il fenomeno del superaffollamento nei weekends: la grande distanza delle città dai centri sciistici non contempla i «domenicali» e il periodo minimo di soggiorno è di una settimana: per questo motivo, esclusi pochi alloggi di proprietà a Piagne Village, tutti gli altri miniappartamenti (in genere 5 posti letto) sono affittabili per una settimana o più o acquistabili in multiproprietà, che assicura (per cifre varianti dalle 600 mila lire a 6 milioni a seconda del periodo) l'uso vitalizio di quell'alloggio per il periodo che si è scelto. E' una formula estremamente interessante che in Italia non esiste o quasi, tanto che, una decina di giorni fa, la popolazione sciistica di La Piagne era costituita per almeno metà da tedeschi e inglesi che, per giungere fin qui. devono sobbarcarsi un viaggio non indifferente. Per legge in Francia gli impianti di risalita devono avere una capacità oraria doppia del numero dei residenti per evitare le code: con questo criterio un centro come Bardonecchia (circa 25 mila posti letto) dovrebbe avere 50 mila persone l'ora di capacità: invece, grosso modo, ne ha 12 mila. E' ora di correre ai ripari, la concorrenza per l'Italia è troppo agguerrita. Gigi Mattana

Persone citate: Aime, Piagne Village

Luoghi citati: Albertville, Bardonecchia, Francia, Italia, Piagne Village