Quattordici milioni in assegni a vuoto per "vincere,, il festival di Sanremo

Quattordici milioni in assegni a vuoto per "vincere,, il festival di Sanremo Polemica in consiglio comunale e risvolti giudiziari Quattordici milioni in assegni a vuoto per "vincere,, il festival di Sanremo (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 16 aprile. Con quattordici milioni si può vincere il «Festival della canzone» di Sanremo. La cifra non è nemmeno esagerata considerati i vantaggi che potrebbero derivare dalla vittoria nella sagra canora e, soprattutto, si tratta di una cifra ufficiale. La si è conosciuta addirittura in Consiglio comunale ieri sera. La polemica è stata piuttosto violenta a causa di alcuni assegni a vuoto con i quali erano stati acquistati biglietti per la serata finale del Festival «girati» da case discografiche e da «pressagent». Il bubbone è scoppiato all'improvviso quando la tesoreria del Comune ha reso noto che assegni per quattordici milioni, quasi tutti serviti per pagare biglietti acquistati da case discografiche, sono risultati a vuoto. Il sindaco Piero Parise ha incaricato l'ufficio legale di tutelare gli interessi del Comune e smascherare eventuali «combines». Parise è andato oltre nella sua comunicazione in Consiglio comunale: «Gli assegni protesta¬ ti, staccati su una banca di Macerata, sono stati girati da personaggi noti nel mondo dello spettacolo. Si tratta di Olivio Tozzi, Sergio Rametti, Giuffrida, Giovanni Mongini e della casa discografica "OsiRecord". Il sindaco di Sanremo ha anche aggiunto che alcuni di questi personaggi si erano fatti avanti negli scorsi anni per ottenere la gestione della sagra canora, ed uno aveva addirittura offerto mezzo miliardo per raggiungere lo scopo. La vicenda è davvero clamorosa e mette a nudo i difetti del Festival. Qualcuno dei personaggi che hanno avallato gli assegni a vuoto era già salito alla ribalta della cronaca proprio nei giorni del Festival. Sergio Rametti e la «Osi-Record», ad esempio, erano stati accusati dalla signora Edgarda Merla, madre della cantante Daniela, di aver preteso otto milioni garantendo l'inclusione della ragazza nella finale. In questo incrociarsi di accuse, una cosa balza fuori in modo chiaro: l'ultimo, disa¬ strato Festival, è stato quello delle voci nuove. Evidentemente a queste «speranze» della canzone italiana, alcuni interessati hanno fatto sborsare fior di quattrini, parte dei quali sono poi serviti (con assegni a vuoto) a comprare biglietti per il teatro del Casinò. Poiché quest'anno era stata adottata la bella pensata di ripristinare la giuria in sala, pressagent ed impresari si son dati da fare per acquistare il maggior numero possibile di biglietti (40 mila lire a poltrona) da regalare poi gente fidata che in sede di votazione esprimesse la preferenza per una determinata canzone. A questa stregua non ha torto il sindaco Parise quando incarica l'ufficio legale di accertare che non vi siano state «combines», poiché è quanto meno lecito dubitare della genuinità di certi successi. Allo scandalo dei quattordici milioni di assegni a vuoto, si sta adesso aggiungendo anche quello del gala dell'Unicef, svoltosi la sera dopo la conclusione del Festival. Si tratta di un gala il cui pro¬ vento va al Fondo mondiale per l'infanzia, e quindi si doveva fare in modo che tale ente ne traesse il maggior utile possibile. Come sono invece andate le cose? Per organizzarlo —' dato che si voleva avere una manifestazione di buon livello — è stato chiamato un impresario al quale è stato versato un contributo di venti milioni (dieci del Comune e dieci dell'Azienda di soggiorno), al netto delle spese per l'allestimento della sala e per l'orchestra. Gli artisti hanno partecipato gratuitamente. Si può quindi calcolare che l'organizzazione del gala sia costata alle casse pubbliche di Sanremo qualcosa come trenta milioni. Risultati? Eccoli: venduti 140 biglietti per un totale di circa undici milioni, per cui detratti i diritti Siae, all'Unicef andranno sei-sette milioni. Eppure, si obbietta, la sala era piena, non c'era un posto vuoto. E' vero anche questo, perché_ ben 360 biglietti erano stati distribuiti a titolo di omaggio. Vittorio Preve

Persone citate: Edgarda Merla, Giovanni Mongini, Giuffrida, Parise, Piero Parise, Sergio Rametti, Vittorio Preve

Luoghi citati: Sanremo