Dopo trent'anni i partigiani han ritrovato l'unità del '45

Dopo trent'anni i partigiani han ritrovato l'unità del '45 Impegno antifascista nel ricordo dei caduti Dopo trent'anni i partigiani han ritrovato l'unità del '45 Un comitato d'intesa, in collaborazione con la Regione, ha indetto per domenica 27 aprile un grande raduno piemontese della Resistenza - Ci saranno tutti: Autonomi, Garibaldini, G. L., Matteotti - Dopo la sfilata parleranno Parri, Taviani e Boldrini Torino democratica c antifascista, città medaglia d'oro della Resistenza, vivrà il prossimo 27 aprile una grande giornata per celebrare degnamente il trentesimo anniversario della Liberazione. Il comitato d'intesa tra le formazioni partigiane del Piemonte, Valle d'Aosta e il raggruppamento unitario Novara Valsesia, in collaborazione con il Consiglio regionale piemontese hanno indetto un « raduno regionale della Resistenza » al quale parteciperanno unitariamente tutte le forze che si batterono, pagando un duro prezzo di sofferenza e di sacrifici, per riconquistare la libertà. La manifestazione, ai termine della quale parleranno in piazza San Carlo gli onorevoli Ferruccio Parri, vicecomandante del Corpo Volontari della libertà, Paolo Emilio Taviani, presidente nazionale della Federazione volontari della libertà e Arrigo Boldrini, presidente nazionale dell'Associazione partigiani (Anpi), intende ricordare «i caduti e il contributo da loro dato per il riscatto ideale e morale dell'Italia», ma anche affermare «la precisa volontà di opporsi ad ogni forma di fascismo, condannato dalla storia, perché il popolo italiano non abbia mai più a rivivere quella esperienzt». Trent'anni dopo — ha ricordato ieri il presidente del consiglio regionale avvocato Viglione nella conferenza stampa di presentazione del «raduno» — la testimonianza di chi ha a cuore le sorti della libertà non può limitarsi all'atto commemorativo, ma deve esprimersi «nel solenne impegno comune di difesa delle istituzioni democratiche del Paese, nate dalla Resistenza, contro gli attacchi del terrorismo neofascista». I rappresentanti delle formazioni partigiane Autonome, Garibaldi, Giustizia e Libertà, Matteotti il 2 febbraio scorso si sono costituiti in Comitato d'intesa unitario, dichiarando «di non poter ulteriormente tollerare che gli organi dello Stato non siano ancora fermamente orientati in senso antifascista a norma della disposizione XII della Costituzione». Il documento sottoscritto da tutti i combattenti della libertà, di diversa ispirazione politica, fa appello al governo affinché «nell'apparato dello Stato e soprattutto negli organismi decisivi della vita nazionale siano posti cittadini veramente fedeli al giuramento prestato alla Repubblica e alla Costituzione». Formatosi per difendere tutti I valori morali c spirituali che ispirarono la lotta di Liberazione e per tramandarli alle nuove generazioni, il comitato d'intesa ha carattere permanente, in un ritrovato clima di unità d'azione politica antifascista. Dogliolo (Autonomi), Migliore (GL), l'on. Nahoum (Milan) per le Garibaldi e Cattaneo (Matteotti) hanno cosi definito lo scopo della manifestazione del 27 aprile: esprimere da un lato la gratitudine di tutte le formazioni partigiane alle genti del Piemonte per 11 contributo dato alla Resistenza; sottolineare dall'altro l'aspetto « storico » della liberazione di Torino, avvenuta II mattino del 28 aprile '45, dopo tre giorni di duri combattimenti e la partecipazione del torinesi allo sciopero generale del 18 aprile sino all'occupazione delle fabbriche e al salvataggio degli Impianti dalla distruzione del nazifascisti. «E' importante — ha sottolineato ieri il vicepresidente del consiglio regionale Sanlorenzo — che la manifestazione del 27 si svolga sotto il patrocinio della Regione: è un atto significativo allo scade re della prima legislatura, e a sug gello di tutto un programma di attività per celebrare la Resistenza, da noi iniziato il 26 aprile '73». Il raduno si aprirà alle ore 9 in piazza Vittorio Veneto. Di qui partirà alle 9,30 il corteo per via Po, piazza Castello, via Roma, piazza S. Carlo. In testa saranno le rappresentanze delle Forze Armate. Il colonnello Amoretti, presente alla conferenza-stampa con il colonnello Redoano, ha comunicato che un reggimento di formazione (2 battaglioni, uno dell'esercito e uno interforze) scorterà le otto bandiere di guerra: dell'Arma dei carabinieri, del 22" Reggimento fanteria corazzata, del IV Alpini, del VII artiglieria, della marina militare (presente il V gruppo elicotteri di La Spezia), dell'aereonautica (53* stormo caccia di Cameri), della guardia di Finanza e, infine, il glorioso vessillo del Corpo volontari della libertà. Precederà il corteo la banda della scuola allievi carabinieri. Seguiranno nella sfilata i medaglieri nazionali dell'Anni e della Fvl scortate da un picchetto di 50 partigiani delle varie formazioni, ciascuno con i rispettivi fazzoletti (rosso, azzurro, verde) e di deportati politici e razziali (fazzoletti zebrati). Tutti gli altri partigiani non compresi nel distaccamento d'onore porteranno al collo un fazzoletto tricolore con le scritte '45-'75, Resistenza, Uniti per la Libertà. Chiuderanno il corteo, nell'ordine: i gonfaloni delle provinole e dei comuni del Piemonte e Valle d'Aosta; le delegazioni delle associazioni della Resistenza di vari Paesi europei (hanno già aderito Austria, Francia, Gran Bretagna, Repubblica democratica tedesca. Stati Uniti, Polonia); le rappresentanze delle due regioni Piemonte e Valle d'Aosta, delle province piemontesi, di Torino. In piazza San Carlo, prima del discorsi di Parri, Taviani, Boldrini, porterà il saluto della città il sindaco Picco. Un messaggio a nome delle donne antifasciste, sottoscritto da tutte le organizzazioni femminili piemontesi, verrà Ietto dall'onorevole Gisella Floreanini. a. d. v. mm //BVBHHPHHHBr -mmm nia—i in i i mzm Il presidente Viglione con i colonnelli Amoretti e Redoano e i comandanti partigiani