Un commando nero diffonde tensione e paura in Toscana di Francesco Santini
Un commando nero diffonde tensione e paura in Toscana L'attentato alla "Freccia del Sud,, in Valdarno Un commando nero diffonde tensione e paura in Toscana Gli inquirenti non hanno dubbi: è il gruppo di Tuti che sfida le istituzioni - L'ex geometra di Empoli, che ha ucciso due agenti, è ricercato fra la Versilia e Arezzo - Interrogato un estremista arrestato in Emilia: dice di sapere molto suìYItalicus e sulla bomba di sabato (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 14 aprile. Questa volta il commando nero che sabato notte aveva scelto Incisa Valdarno per seminare la morte tra i 3500 viaggiatori della Freccia del Sud non ha rivendicato la responsabilità dell'attentato alla linea ferrata. E' un'inversione di tendenza che non sfugge agli investigatori fiorentini: i fascisti che da Brescia aìl'Italicus, da Savona a Viareggio, avevano agito a viso scoperto siglando stragi e attentati, tornano a nascondersi, a mimetizzarsi. Ma per gli inquirenti non vi sono dubbi: è il gruppo di Mario Tuti, che in Toscana sfida le istituzioni, diffonde la paura. La strategia del terrore riprende quota, le indagini hanno accertato un collegamento nel triangolo Firenze - Bologna - Ancona e questa sera, proprio nel capoluogo emiliano, gli inquirenti interrogano un giovane arrestato la notte scorsa in Emilia. Di lui non si sa molto: è stato bloccato dall'Antiterrorismo bolognese su segnalazione del capo dell'ufficio politico di Firenze, Mario Fasano, che questa sera, nel carcere di San Giovanni in Monte, ha ascoltato l'estremista assieme ad un funzionario dell'Antiterrorismo emiliano e al giudice Pappalardo, che ha istruito il processo contro Mario Tuti. Si chiamerebbe Agatino Diolosa: è un ferrarese. Conosce Mario Tuti e dice di sapere molto sull1Italicus, sull'attentato di sabato notte e sul Fronte nazionale rivoluzionario. Del geometra di Empoli si parla in Toscana ormai da molte settimane: le segnalazioni si ripetono con frequenza, le perquisizioni non danno risultato. Per il dott. Ioele, dell'Antiterrorismo toscano, il geometra timido di Empoli si muove tra la Versilia e Arezzo, ma non si riesce ad arrivare a lui. Gode di protezioni e di appoggi sicuri, c'è chi dice che sia riuscito ad incontrarsi con la bella moglie e chi, proprio tre giorni fa, ha raccontato che la madre dell'assassino degli agenti Falco e Ceravolo abbia domandato alla sezione dei donatori di sangue di Empoli il gruppo sanguigno del figlio. Per giustificarsi, all'impiegato dell'Avis avrebbe detto: «Me lo ha chiesto il suo avvocato». E' un elemento questo di «grande interesse» e il dott. Ioele ha ordinato questa mattina, telefonicamente, di approfondire la circostanza. «Mario Tuti ha bisogno dì sangue, per un incidente sul lavoro »: la voce s'è diffusa stamane in questura, ma ancora a tarda ora non se ne ha conferma. Il processo al geometra è fissato per il 14 maggio in corte d'assise a Firenze e sono gli stessi funzionari della questura a lamentare, nella sentenza di rinvio a giudizio, l'assenza di una precisa collocazione politica del terrorista. «Sembra preparata per un processo qualsiasi — ha notato un alto funzionario —, per un duplice omicidio come tanti altri. Manca il retroterra nero toscano, è assente ogni riferimento alla cellula eversiva». Gli investigatori battono la Toscana con grande impegno: «Sarebbe un successo mettere Tuti sul banco degli imputati — ha detto stamattina Ioele —, ma spesso sono i mezzi ad essere insufficienti». Così per scarsezza di uomini e per deficienza di strumenti, gli inquirenti debbono rinunciare a seguire i personaggi chiave I dell'«inchiesta Tuti», a trala-j sciare episodi non marginali.! «In questi ultimi giorni — ha detto il capo dell'Antiterrorismo — ho percorso migliaia di chilometri in giro per l'Ita- Francesco Santini (Continua a pagina 2 in sesta colonna) Firenze. Il tratto di rotaia fatto saltare nei pressi d'Incisa Valdarno (Tclefoto Ansa)
Persone citate: Agatino Diolosa, Ceravolo, Mario Fasano, Mario Tuti, Pappalardo, Tuti
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