I treni fermi 24 ore delle 21 di mercoledì

I treni fermi 24 ore delle 21 di mercoledì La vertenza degli statali I treni fermi 24 ore delle 21 di mercoledì Roma, 12 aprile. I treni viaggiatori e merci rimarranno bloccati per ventiquattr'ore dalle 21 di mercoledì prossimo alle 21 di giovedì, per quattro ore dalle 9 alle 13 del 22 aprile nell'ambito dello sciopero generale proclamato dalla federazione Cgil-Cisl-Uil e per altre ventiquattr'ore in seguito ad astensioni articolate per compartimenti con modalità che saranno definite al più presto. I sindacati dei ferrovieri Cgil-Cisl-Uil confermano il piano di agitazioni, deciso nei giorni scorsi, dopo aver giudicato insoddisfacente il risultato dell'incontro di ieri a Palazzo Vidoni fra il ministro Cossiga e una folta delegazione delle tre centrali sindacali per la vertenza del pubblico impiego. «Pur prendendo atto dell'ulteriore passo avanti compiuto dal governo rispetto alla precedente posizione — rileva una nota sindacale — la federazione unitaria dei ferrovieri Cgil-Cisl-Uil considera tuttora inaccettabile l'ipotesi di soluzione formulata dal ministro Cossiga». I ferrovieri, in particolare, respingono la proposta di rinviare a tempo indeterminato la soluzione del problema riguardante l'aggancio delle pensioni alla dinamica salariale e di chiudere il 1975 con una anticipazione di seimila lire, con decorrenza dal luglio 1975, dei punti maturati nel secondo semestre 1974. Hanno anche espresso riserve sulla controproposta avanzata dalla federazione Cgil-Cisl-Uil perché «non corrispondente alle aspettative dei lavoratori in servizio e in pensione », e comunque la ritengono contrattabile (cioè, ultimativa) per l'aggancio delle pensioni alla dinamica retributiva, il recupero salariale nel 1975, la sua incidenza sulla tredicesima mensilità, l'abolizione delle "gabbie" e una prima rivalutazione nel 1975 sugli assegni familiari». Nella vertenza del pubblico impiego i sindacati dei ferrovieri hanno assunto una «linea di punta», in dissenso con la segreteria unitaria della federazione Cgil-Cisl-Uil. Mentre i «vertici» confederali ritengono possibile un accordo a breve termine (forse martedì) se il governo farà qualche altro passo avanti, le organizzazioni dei ferrovieri si sono irrigidite insieme a quelle dei pensionati. «La strategia adottata nei confronti del pubblico impiego è chiaramente punitiva», commenta Jannone, segretario generale del sindacato ferrovieri della Cisl ed esponente della minoranza. Lo sblocco della vertenza dei magistrati e le proposte del governo per la contingenza hanno provocato reazioni della Dirstat. La giunta dell'associazione sindacale dei funzionari direttivi dello Stato, riunitasi d'urgenza, ha chiesto al presidente del Consiglio l'immediata apertura delle trattative per la revisione degli stipendi dei dirigenti statali. L'attuale stato giuridico, sottolinea la giunta, è del tutto inadeguato a consentire il reclutamento delle nuove leve universitarie nei ruoli della pubblica amministrazione, sia per la mancanza di un ruolo aperto economico, sia per il bassissimo livello retributivo fissato a 183.000 lire mensili lorde. Le offerte di Cossiga per la contingenza sono giudicate insufficienti anche se contengono alcune modifiche migliorative: un'azione sindacale sarà eventualmente decisa dopo il prossimo incontro con l'esecutivo. Per l'occupazione e gli inveiment Cisl-Uil ha confermato lo sciopero generale di quattro ore programmato per il 22. L'industria, l'agricoltura, il commercio, il pubblico impiego, i servizi, i treni, le poste, gli ospedali resteranno paralizzati quasi completamente. S- f.

Persone citate: Cossiga, Jannone

Luoghi citati: Roma