I "saltimbanchi,, della neve nel gran circo di Cervinia di Giorgio Viglino

I "saltimbanchi,, della neve nel gran circo di Cervinia Gli "hot-doggers„ chiudono la stagione invernale I "saltimbanchi,, della neve nel gran circo di Cervinia . (Dal nostro inviato speciale) Cervinia, 12 aprile. Lo sci fa spettacolo, è un postulato non un teorema ed ecco attorno ai due attrezzi più o meno lunghi o larghi, svilupparsi la fantasia per raggiungere formule nuove a quelle tradizionali, inventare campioni diversi e nuovo spazio pubblicitario per attrezzi, abbigliamento e turismo. Cervinia è stata in questa stagione invernale un campionario di tutto quello che sullo sci si riesce a realizzare, dalla gara classica ai «paralleli» dei professionisti, per chiudere con gli hot-doggers, sciatori e non cani — ma parecchi proprio bravi non sono — tutti comunque molto caldi. Lo sono stati in modo particolare ieri sera quando nessuno ancora li conosceva. Una festa piuttosto banale nel night club dell'Eurotel, con l'elezione della solita bella fumatrice. Ragazze e sigarette dunque. Con lo sport fanno a pugni, con il night meno, e soprattutto vanno d'accordo con questi atleti un po' sui generis piuttosto saltimbanchi provenienti da tutto il mondo, con vocazione naturale a far poco e divertirsi molto. Ecco quindi le ragazze a ballare. Debbono segnalarsi in qualche modo, una slaccia un bottone, l'altra arrotola un poco più su, la terza apre proprio tutto. Tutti caldi, e la festa si anima oltre ogni previsione continuando dalle ore grandi della sera a quelle piccole del mattino. Poi li rivedi sulla neve e appaiono come chiunque altro dopo una notte così, con gli occhi cisposi, lo squardo corrucciato a nascondere il sonno. Una certa lentezza di movimenti che mal si addice ai prossimi impegni. L'hot-dogger deve saper scendere lungo un pendio accidentato in piena velocità, saltando e balzellando da una groppa ad una cunetta, ad una buca, poi deve ballare come un pattinatore al suono di musiche dolci e suadenti, e per chiudere saltare nell'aria con avvitamenti, capriole, rotazioni degne del migliore dei pazzi. Otto o dieci sanno fare tutto questo, con maggiore o minore propensione per una specialità o per l'altra, così come c'è slalomista e liberista; gli altri fanno corona attorno. Non molto tempo fa Cesco Deflofian, che aveva smesso da qualche tempo con le gare classiche, nei giorni di vacanza si allenava a giocare sulla neve. Lui si divertiva a fare passi alternati, incrociare gli sci, scendere all'indietro e poi rischiava il giusto saltando da un trampolino che lo sparava verso il cielo permettendogli nel rientro verso terra tutta una serie di evoluzioni. Allora si chiamava sci acrobatico, adesso hotdog, ma quanti degli atleti odierni avrebbero ricevuto lezioni dal buon Cesco? I campioni, tutti quasi americani, valgono ciascuno fino a 40 mila dollari, ma ben poco deriva dalle gare. Ci sono gli ingaggi delle case, le sfilate di moda, i film pubblicitari. Dice Wayne: «Non ho il tempo per allenarmi, debbo sempre far vedere come sono bravo e invece potrei esserlo assai di più». Ma intanto non partecipa che per lo stretto necessario alle serate, va a letto alle 10 e fa un'ora di nuoto al giorno. Bob Salerno I è assai più reticente sui quattrini guadagnati, ammette e non conferma, lascia capire soltanto di essere il più ricercato. Ha avuto ambizioni piuttosto frustrate nell'agonismo, è soddisfatto di girare adesso il mondo con questa nuova specialità. E' bravo nell'identificare la differenza di presa che questo tipo di spettacolo può avere sul pubblico italiano e nord-americano: « Da noi si gira per il West e si è quasi degli eroi, nell'East accettano tutto, anche la capriola che maschera una caduta, soltanto nel Quebec cominciano a selezionare nei giudizi. Qui a Cervinia dopo un giorno già ci sono i tecnici e guai a fare un errore, c'è rischio di beccarsi tanti fischi ». Il pubblico c'è e numeroso persino tenace, visto che il balletto non è spettacolo appassionante — il pattinaggio artistico ha di solito 80 protagonisti e 23 spettatori — e già pregusta il divertimento di domani con i salti. Nel cielo volteggiano gli aquiloni della «Maxel» e della «K2», le marche di sci che hanno puntato sugli hot-dog. Planano giù in volute larghe, il grande triangolo colorato stagliato nel cielo lattiginoso. Giorgio Viglino Cervinia. Trapezismo sulla neve: evoluzioni degli acrobati con gli sci (F. La Stampa)

Persone citate: Cesco Deflofian

Luoghi citati: Salerno