Palermo, clima acceso in attesa dei perugini di Giulio Accatino

Palermo, clima acceso in attesa dei perugini Palermo, clima acceso in attesa dei perugini La sconfitta di Parma ha messo in dubbio la promozione - I siciliani ora "debbono" affermarsi - Polemiche fra dirigenti, tecnici e calciatori (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 11 aprile. La sconfitta di Parma, forse perché inattesa, ha creato una frattura nella squadra del Palermo. In Sicilia molti, giocatori e dirigenti, pensavano che la promozione in serie A fosse ormai raggiunta. Invece la battuta d'arresto sul campo emiliano e il ricongiungimento al terzo posto del Como con il Catanzaro hanno provocato uno choc collettivo. Il presidente dott. Barbera ha deciso di abolire tutti i permessi, i giocatori hanno protestato, sono volate valigie e borse. Vlclanl ha criticato i contestatori per la scomposta reazione ad un provvedimento disciplinare che invece aveva valide ragioni. Di questo acceso clima di tensione ha latto le spese Barbane, che è stato tolto dalla rosa dei titolari, e relegato Ira le riserve al minimo di stipendio. Con il passare dei giorni la situazione in seno alla società rosanero si è un po' chiarita, ma i contrasti rimangono. Barbera non vuol vedere i giocatori, che sono sottoposti dal trainer ad allenamenti pesanti. Domenica è attesa alla -Favorita» la capolista Perugia. E' un big-match che i siciliani debbono e vogliono vincere. F avalli, l'ex-juventino che da anni è al Palermo tanto da raggiungere la qualifica di capitano, dice: «Se battiamo il Perugia, e possiamo farlo, il presidente Barbera tornerà con noi. Lo trascineremo a viva forza negli spogliatoi a fare festa». £' una promessa e un impegno. Che cosa dice Viciani del poco brillante momento della sua squadra? Viciani è un allenatore preparato, ma è un -duro-, uno di quelli che non sorridono mai, che pretende sacrifici, sforzi, corsa e gioco. Il tecnico si difende e attacca allo stesso tempo: •■Questo Palermo non mi piace. Lo definirei un "falso d'autore". E' un Palermo che io non voglio firmare». Bisogna ricordare che Viciani è l'inventore del -gioco corto-, una tattica che sacrifica la personalità del singolo per valorizzare il gioco collettivo. Viciani pretende prima la corsa, poi la tecnica, indi la tattica e solo alla line il gol. Anzi dice: «Gioco e gol vengono come conseguenza della corsa e delia tecnica». Ma molti atleti non sono persuasi di questa impostazione. E' una polemica che dura da tempo perché Viciani non ama le mezze misure. Crede nella sua teoria e pretende che i giocatori la seguano. Non è convinto di avere un grosso nucleo di elementi di classe («Almeno tre società sono complessivamente più forti di noi», afferma), ma crede egualmente nella promozione. «Occor- re», dice, «battere il Perugia. Però, temo che i miei ragazzi abbiano troppa voglia di vincere. Potrebbero cosi sbilanciarsi in avanti e venire infilati in contropiede». // trainer palermitano è senza dubbio un personaggio. Come tutti i toscani chiacchiera volentieri, dice cose valide e ne ripete delle ovvie. Di lui si può dire tutto, meno che non capisca di calcio. A Palermo molti lo osannano e molti lo criticano. Lui però non si preoccupa. Gode la fiducia dei dirigenti e continua per la sua strada. Ma se domenica la sospirata vittoria contro il Perugia non dovesse venire, la posizione di Viciani potrebbe diventare critica. C'è già chi l'accusa di aver -mollatola preparazione nel momento cruciale del torneo, di essere troppo duro con i giocatori, di voler fare «numero uno-. I suoi difensori hanno dalla loro soltanto i risul¬ tati. O il Palermo batte il Perugia o succedono guai. Riferiamo questa nostra impressione al presidente Barbera. Risponde: «Non succederà nulla anche perché penso che il Palermo vincerà». // discorso passa dalla squadra alla società. La situazione economica è brillante. Gli incassi si avvicinano al miliardo, e per una squadra di serie B si tratta di un record. Il bilancio prevede un residuo passivo di appena 50 milioni. Inezie per una squadra italiana. Rimane peraltro il fenomeno dei portoghesi, fenomeno difficilmente eliminabile. Il dottor Barbera spinge le autorità alla costruzione di un nuovo stadio («Ouarantamila posti sono insufficienti per una città di oltre 800 mila abitanti -), ma sa benissimo che l'attuale situazione politica ed economica del Paese non consente storni di spese dal bilancio per motivi voluttuari. «Però il fenomeno esiste ed è grave», continua il dottor Barbera. «Almeno 6 o 7 mila persone entrano gratis ogni domenica. Con tutti i mezzi, compresa l'adozione di scale per superare il muro di cinta». Questa delle scale è una circostanza curiosa. Esiste infatti una vera organizzazione con scale automatiche eguali a quelle che vengono utilizzate per riparare le facciate delle case o per la pubblica illuminazione. Alla domenica queste scale vengono piazzate nel settore dei popolari. Con trecento lire si può scalare facilmente, basta avere il coraggio di saltare all'interno dall'altezza di tre metri. Comunque, la società economicamente è solida e può sopportare il depauperamento di qualche centinaio di abusivi. Rimane soltanto -l'obbligo- di raggiungere la promozione. Palermo merita una squadra in serie A. Barbera ha già promesso di potenziare la squadra. «Non venderemo nessuno dei nostri giocatori più forti, e faremo i sacrifici necessari per migliorare i ranghi. Il Palermo deve stare in serie A». E' una promessa del presidente. Giulio Accatino Erminio Favalli

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