Oggi il Salone di Barcellona c'è la crisi, scarse le novità di Alfredo Giorgi

Oggi il Salone di Barcellona c'è la crisi, scarse le novità In Spagna la produzione di auto è diminuita nel '74 Oggi il Salone di Barcellona c'è la crisi, scarse le novità Tuttavia i programmi per i prossimi 5 anni sono ottimistici - L'insediamento Ford (Dal nostro corrispondente) Barcellona, 11 aprile. E' nella pesante atmosfera di crisi cui il governo spagnolo s'oppone mediante l'adozione di drastiche misure rivolte in primo luogo a rallentare il galoppante ritmo dell'inflazione, che il ministro per l'Industria, Alfonso Alvarez Miranda, inaugurerà domani il Salone internazionale di Barcellona. Il presidente della manifestazione, Miguel Cabré Llistosella, lo ha definito « una sfida alla congiuntura che il Paese sta attraversando essenzialmente a causa della crisi energetica ». t'indice dell'incremento dell'inflazione e quello della disoccupazione, rispettivamente saliti, nei 1974, al 17,90 e 2,17 per cento, esprimono gli aspetti più preoccupanti di una situazione che il governo ha inteso affrontare con decisione, ricorrendo a severe norme concernenti prezzi, salari e politica fiscale che investono ogni settore dell'economia nazionale. Articolato su cinque palazzi del recinto della fiera campionaria di Montjuich, il Salone presenta anche questo anno il suo aspetto di elegante vetrina ed è un po' la « flesta » annuale dell'automobile, ma i dati che concernono l'attività dell'importante settore sono indubbiamente preoccupanti. Nella tradizionale relazione annuale alla stampa, il presidente della Seat, consociata Fiat, onorevole Juan Sdnchez Cortes, definì il '74 addirittura « disastroso » per l'industria di un settore dal quale, direttamente o indirettamente, dipende il pane di 600 mila famiglie spagnole. L'aumento dei prezzi, determinato da un eccezionale rincaro delle materie prime, e quello ancor maggiore del carburante, è ovviamente una delle principali ragioni che hanno dato luogo ad una flessione nelle richieste del mercato, già di per se stesse sensibilmente rallentate da una sfavorevole situazione economica generale; l'aumento dei prezzi di listino (8,5 per cento rispetto al '73) non è bastato a compensare il maggior costo del prodotto. Nell'industria automobilistica spagnola gli effetti della crisi mondiale si sono fatti sentire con ritardo rispetto agli altri Paesi dell'Occidente e al Giappone. Le gravi conseguenze sono però documentate dalle cifre: mentre il '73 fece registrare un aumento del 18 per cento della produzione rispetto a quella dell'anno precedente, nel '74 si è avuta una flessione del 2.3 per cento, ma con il preoccupante dettaglio d'un calo del 20,2 per cento nell'ultimo trimestre dell'anno in confronto al medesimo periodo del 1973. Questi i dati concernenti il 1974: produzione totale 746.782 unità, di cui 704.574 vetture; immatricolati 583 mila 761 veicoli; esportati 143.213. Con una produzione superiore al 50 per cento dì quella totale, la Seat ha conservato il suo ruolo di principale fabbrica automobilistica spagnola: 364.596 unità costruite (l'uno per cento in I più del 1973), 57.112 esportate (— 27,5 per cento). Malgrado l'attuale situazione di crisi, le previsioni concernenti il prossimo quinquennio, tenuto conto del potenziamento degli impianti dei diversi costruttori operanti nel Paese, nonché dell'entrata in funzione degli stabilimenti che la Ford sta costruendo ad Almusafes (Valencia), prevista entro il '76, sono ispirate ad ottimismo dal momento che, sempre in relazione a vetture da turismo, si parla dì Zina produzione di 1 milione 81 mila 700 unità nel 1977 e di 1 milione 480 mila nel 1980. I fatti di maggior rilievo che si profilano all'orizzonte sono costituiti dall'inserimento nel settore della Ford, da una modifica della partecipazione Fiat in seno alla Seat, dalla quale potrebbero derivare nuovi accordi vantaggiosi per entrambe le parti, e dall'interesse insistentemente mostrato dalla General Motors nel seguire, ancorché attraverso diverse strade, l'esempio dell'altro gigante dell'industria automobilistica nordamericana. Nella sua attuale edizione, il Salone occupa una superficie di 250 mila metri qua- | drati, con una superficie utile di circa 165 mila. L'industria spagnola vi sarà presente con la vasta gamma dei suoi prodotti ed ha annunciato novità che per la Seat saranno costituite dalla presentazione della « 131 » (nelle versioni 1430 e 1600), le cui consegne avranno inizio nell'autunno, oltre che della « 132 » automatica, di una « 133 » coupé e di un prototipo della Xl/9. Come in ogni precedente edizione, l'industria straniera sarà presente praticamente al gran completo: l'Italia \ con Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Ferrari, Lamborghini, Maserati, De Tomaso, ecc., ed avrà un posto ovviamente di grande rilievo anche nel reparto riservato ai carrozzieri, tra i quali figurano Pininfarìna, Bertone, Michelotti, Ital Design, Zagato. Alfredo Giorgi 800000 700000' 600000 50DOD0 400000 300000 200000 100 ODO 0 Produzione di autoveicoli in Spagna /fi A 1965

Persone citate: Alfonso Alvarez Miranda, Juan Sdnchez Cortes, Maserati, Michelotti, Miguel Cabré Llistosella, Zagato

Luoghi citati: Almusafes, Barcellona, Giappone, Italia, Spagna, Valencia