Robert De Niro, il nuovo Oscar scopre che la fama "è seccan te,, di Sandro Casazza

Robert De Niro, il nuovo Oscar scopre che la fama "è seccan te,, Incontro con l'attore premiato per "Il padrino,, Robert De Niro, il nuovo Oscar scopre che la fama "è seccan te,, Ha 31 anni, oriundo molisano, ha già fatto dodici film, uno solo visto in Italia - E' a Busseto per girare "Novecento" di Bertolucci, come protagonista - Si professa femminista e dissidente in politica, non è andato a Los Angeles per ritirare il suo premio ( Dal nostro inviato speciale i Busseto, 11 aprile. Non aveva mai voluto variare con un giornalista. «E' troppo difficile e pericoloso — spiega —. Tu dici una cosa e loro magari ne scrivono un'altra». Con l'Oscar è arrivata improvvisa la popolarità. Deve accettare i «sacrifici» del divismo. Robert De Niro, migliore attore non protago¬ nista per «Il padrino, parte II» gira con Bernardo Bertolucci «Novecento» nelle campagne di Busseto. Appena finita la scena, i fotografi lo circondano. Vogliono riprenderlo in tutte le posizioni. Seduto, in piedi, mentre cammina, parla, ride, o abbraccia Dominique Sanda. «Ho accettato questo assalto per fare un piacere al prò- e j duttore» confessa spontanea- o a - mente. Robert De Niro ha 31 anni, alto, bruno, con un sorriso ironico incancellabile. E' nato a New York, il nonno è di origine italiana. «Veniva da Ferrazzano, vicino a Campobasso». La nonna, irlandese. Ha girato 12 film di cui uno soltanto è già stato proiettato in Italia: «Il clan di mamma Barker», con Shelley Winiers. Bertolucci lo ha visto negli Stati Uniti in «Mean Streets» di Martin Scorzese. «Avevo cercato a lungo un attore per il mio film — dice il regista — in Francia, Germania, Inghilterra. Ma appena ho visto De Niro ho capito subito che era l'interprete adatto per "Novecento". Di solito bastano 10 minuti per scegliere un personaggio. Non servono lunghi discorsi. Poche inquadrature, la decisione presa». De Niro veste i panni di Alfredo Berlinghieri, il proprietario di una azienda agricola che rappresenta nel film tutti gli ideali del capitalismo agrario. Sua moglie è la San- j da, il padre Romolo Valli, il j nonno Burt Lancaster. Un \ ruolo di protagonista, in una I grossa produzione, che gli era ! stato affidato prima dell'O- ' scar. — Cosa pensa dì questo premio contestato da tanti suoi colleghi americani? «Non voglio rispondere perché è una domanda minata» dice l'attore con calcolata prudenza. Poi, cercando le parole giuste nello stentato italiano, aggiunge: «Ho già una serie di contratti che mi impegnano fino al principio del '78. Tutto lavoro ottenuto senza Oscar. Devo girare "Il letto dove ha dormito Clark GaL ble" con Mike Nichols, il regista del "Laureato" ed ho un contratto con Elia Kazan per una pellicola tratta da "Gli ultimi fuochi" di Scott Fitzgerald». Chiede l'aiuto di Bertolucci per la traduzione di un pensiero difficile: «Dopo la principessa indiana inviata al Music Center lo scorso anno da Marion Brando, penso che sia difficile inventare una forma di polemica e di contestazione più originale. Basta dire che io sono rimasto qui a lavorare e non sono volato a Los Angeles per ritirare il premio». La notizia dell'Oscar gli è stata telefonata da Francis Ford Coppola, regista del Padrino, parte II, proprio mentre la tv americana stava trasmettendo la cerimonia per la premiazione. «Penso che si deva considerare una grande soddisfazione professionale ricevere lo stesso premio assegnato ad una brava attrice come Ingrid Bergman. Ma la fama porta troppe seccature. Si perde la tranquillità e questo è proprio un bel danno». Accanto a lui siede la sua compagna, Diana, una bella mulatta che lo segue sul set in ogni film. «Sono femminista e credo nell'amore eterno. Ma non voglio parlare della mia vita privata». Preferisce parlare di politica: «Se il presidente Ford chiede altri soldi al Paese per finanziare la guerra contro i vietnamiti, sbaglia. E' una loro guerra nazionale, noi non c'entriamo per niente. Mi ha impressionato la foto apparsa su un giornale dove si vede la stessa città cambogiana in piedi e distrutta da un bombardamento. La dicitura ammoniva: prima e dopo due milioni di dollari. Aiutare a distruggere e a uccidere è terribile». Si definisce un "dissidente": «Io non voto né per il partito repubblicano né per quello democratico. Perché in fondo difendono gli stessi interessi economici e politici». Il discorso ritorna al cinema. Nel film dì Coppola, interpreta la parte del padrino giovane, negli Anni Venti. «Si tratta di un lungo flash-back rispetto al Padrino numero uno — spiega —. Io sono Marion Brando giovane». Il ruolo del boss mafioso porta molta fortuna nel cinema americano. E' arrivata la notizia di una terza puntata della serie. De Niro parteciperà al film? «No. Ma non credo che ci sarà una nuova storia di padrini. Probabilmente quando Coppola l'ha annunciata voleva scherzare». «Adesso spera di arrivare all'Oscar anche come attore protagonista?» gli chiedono. «Proprio non ci penso — conclude con una strizzata d'occhio stile Actor's Studio — dovrei subire un altro assedio di fotografi e giornalisti». Sandro Casazza l Robert De Niro. il nuovo Oscar c Dominique Sanda in una scena del film "Novecento