Londra: anticipato al 5 giugno il referendum sulla Comunità

Londra: anticipato al 5 giugno il referendum sulla Comunità Mentre Wilson "licenzia,, il sottosegretario Heffer Londra: anticipato al 5 giugno il referendum sulla Comunità Londra, 10 aprile. La Gran Bretagna andrà al- le urne V cinque giugno per decidere, nel primo referen- dum della sua storia, se restare o no nella Comunità economica europea. La data definitiva è stata annunciata oggi dal presidente della Camera, Edward Short in un'atmosfera carica di tensione dopo la conclusione del dibattito parlamentare avvenuta ieri quando, a grande maggioranza, i deputati avevano deciso di raccomandare all'elettorato di votare «sì». Al via ufficiale della campagna elettorale, lo schieramento politico britannico si presenta con profonde spaccature sia tra le file dei laboristi, sia tra i conservatori. I primi hanno assistito nelle ultime ore addirittura al «licenziamento in tronco» del sottosegretario all'Industria Eric Heffer, esponente della sinistra del partito, ex militante comunista e leader sindacale. Heffer ha dovuto sgomberare oggi il suo ufficio, pagando con l'uscita dal governo la sfi- da lanciata a Wilson, il quale aveva proibito ai membri del suo gabinetto di partecipare al dibattito sulla Cee alla Ca- mera dei Comuni per esprimere opinioni personali in contrasto con la posizione ufficiale del governo. Heffer, uno dei 38 componenti del ministero laborista che insieme a 106 deputati del partito hanno votato ieri sera contro la raccomandazione del governo, era stato l'unico ad attaccare duramente Wilson non solo sul tema dell'Europa, ma soprattutto sull'ingiustificata disciplina alla quale aveva richiamato i suoi colleghi. Gli altri hanno deciso di mantenere il silenzio. Il voto di ieri ha mostrato quanto grave sia la frattura nel Labour Party: più della metà dei laboristi si sono schierati contro la posizione del governo, provocando quella che lo stesso primo ministro ha chiamato «la più spettacolare frattura mai avvenuta in un partito inglese». Proprio per evitare che la questione assuma proporzioni più rilevanti Wilson ha deciso ora di anticipare il referendum, che in un primo tempo era stato previsto per la fine di giugno. Con il partito di governo spaccato in due, un sottosegretario silurato, la sinistra sempre più bellicosa nella sua opposizione alla leadership del partito, alcuni commentatori si chiedono se sia giunto davvero il momento per parlare di una prematura scomparsa di Wilson dalla scena politica, che egli potrebbe essere tentato di abbandonare fin dal dopo referendum. I giudizi sono comunque cauti: il leader laborista, anche nei frangenti più burrascosi della sua carriera politica, è sempre riuscito a comporre divergenze interne del partito con straordinaria abilità. Potrebbe riuscire anche questa volta, se il referendum gli dovesse dar ragione con una grande maggioranza di «sì». E' quanto dicono, del resto, i sondaggi I d'opinione dell'ultima ora,, tutti concordi nel dare una1 maggioranza del 56-57 per cento all'elettorato pro-Cee e j un sempre più ridotto margine di indecisi. In preparazione del referenduna i conservatori sono in prima linea, anche se 40 di essi hanno ieri votato contro: sono impegnati in una crociata a favore dell'Europa unita,. cominciata nel 1970, quando' l'ex piamo ministro Edward Heath condusse i negoziati di adesione. I liberali sono an-1 ch'essi schierati per la Cee. Contro si muovono, invece, con un peso non indifferente, [ i sindacati, che fin dal congresso di Brighton nell'autun- ; no scorso, hanno mantenuto j una ferma opposizione al I Mercato Comune. (Ansa) Il premier di Belgrado a Mosca svolgere in una atmosfera più distesa di quanto sarebbe stato prevedibile qualche giorno fa. Bijedic, arrivato ieri, ha avuto i previsti incontri col presidente del Consiglio Kossighin ed è stato oggi ricevuto per un'ora e mezzo da Breznev. Bijedic ha sollevato il problema del documento tedesco-orientale per la conferenza dei partiti comunisti europei — che secondo gli jugoslavi contiene « toni da Cominform ». Non si conosce la reazione del Cremlino. Iie fonti jugoslave affermano che nei colloqui entrambe le parti hanno confermato la piena validità della dichiarazione Kruscev-Tito del '55. In forma ufficiosa si parla di un viaggio di Breznev in Jugoslavia, a fine maggio. (Ansa)

Persone citate: Breznev, Edward Heath, Edward Short, Kruscev

Luoghi citati: Belgrado, Cominform, Europa, Gran Bretagna, Jugoslavia, Londra, Mosca