Fiat: un ''Compromesso,, per il nodo degli appalti

Fiat: un ''Compromesso,, per il nodo degli appaltiDopo ore di trattative a Roma Fiat: un ''Compromesso,, per il nodo degli appalti Forse nei prossimi due mesi ridotto in modo drastico il numero delle ore di Cassa integrazione rispetto al primo trimestre del 1974 (Dal nostro inviato speciale) Roma, 9 aprile. Con la mediazione del ministro del Lavoro, Mario Toros. Fiat e sindacalisti della Firn hanno proseguito oggi, per la seconda giornata consecutiva, le discussioni sul problema degli appalti. La trattativa è cominciata alle 15 e per molte ore si è andati avanti con riunioni separate o congiunte, sempre alla presenza del ministro, per la ricerca di una soluzione. E' difficile riassumere le varie fasi del negoziato. Gli appalti, nel gruppo Fiat, sono costituiti da circa cinquecento aziende, con tre-quattromila dipendenti. Un'entità relativamente modesta, se rapportata ai 190 mila lavoratori della Fiat. Prevalenti, nella trattativa, sono diventate le questioni di principio: cioè, la difficoltà di accogliere la richiesta dei sindacati di garantire l'occupazione nelle ditte appaltatrici, senza stravolgere l'autonomia dei rapporti che deve esistere tra le aziende che si servono di ditte appaltatrici e le ditte appaltatrici stesse. A tarda sera si è raggiunta un'intesa su una formula di compromesso, che offre ai sindacati garanzie per i lavoratori degli appalti, senza intaccare i principi di autonomia aziendale ai quali la Fiat e la Federmeccanica non intendevano rinunciare. In base a questa formula, la Fiat assicura che non intende sostituire con propri lavoratori i dipendenti delle ditte appaltatrici, in tutti quegli stabilimenti del gruppo Fiat che hanno, o abbiano avuto, riduzioni d'orario, nell'ambito dell'accordo del 30 novembre dell'anno scorso. Questa dizione, che può apparire ermetica, significa in concreto che nella quasi totalità degli stabilimenti Fiat (circa il 97°'o) non ci sarebbero sostituzioni dei dipendenti degli appalti con operai della Fiat; infatti, quasi tutti gli stabilimenti Fiat hanno avuto riduzioni d'orario (con la Cassa integrazione o, indirettamente, con anticipi di festività). Attraverso questa garanzia, i sindacati tendono ad evitare il pericolo, che a loro giudizio sussiste, che la Fiat, dopo aver garantito la sicurezza del posto di lavoro a tutti i suoi dipendenti per il 1975, proceda ad alleggerimenti di personale sostituendo con operai Fiat una parte dei lavoratori degli appalti che sarebbero quindi licenziati. Questa tutela riguarderebbe i dipendenti degli appalti impegnati in lavori continuativi, come le pulizie di carattere industriale, i servizi, ecc. Ovviamente, non riguarderebbe i lavoratori degli appalti che esercitano lavori saltuari, per esempio il montaggio di un forno o di un impianto, una volta tanto. Dopo gli appalti c'è il secondo punto: le giornate di cassa integrazione da fare nel trimestre aprile-maggiogiugno, l'azienda oggi ha ribadito che ha necessità assoluta di concludere entro la notte, perché deve comunicare i programmi produttivi ai vari stabilimenti del gruppo auto. E' certo che le giornate di Cassa integrazione saranno meno del primo trimestre e che riguarderanno un numero inferiore di lavoratori. Però, lo scoglio da superare è quello dell'uniformità. I sindacati chiedono che non ci siano differenze di giornate di Cassa integrazione nei vari stabilimenti. Invece, questa volta, la Fiat dichiara di aver bisogno di sospendere il lavoro nel settore meccanico di Mirafiori (dove sono state accumulate scorte rilevanti, e dove lavorano circa ventimila persone) per un numero di giornate superiori a quello delle linee di montaggio terminali. Affrontato il problema della Cassa integrazione, il ministro Toros ha chiesto alla Fiat di non fare riduzioni d'orario per i mesi di aprile e di maggio sulle linee di montaggio automobilistiche, che rappresentano la fase finale della produzione. Alcune giornate di Cassa integrazione — da un minimo di quattro a un massimo di otto-dodici — dovrebbero invece essere fatte nelle officine meccaniche del settore automobilistico. In questo modo la Cassa integrazione alla Fiat per i primissimi due mesi verrebbe ridotta in modo drastico rispetto al primo trimestre di quest'anno. Su queste ipotesi del ministro la discussione è in corso nella notte. Sergio Devecchi

Persone citate: Mario Toros, Sergio Devecchi, Toros

Luoghi citati: Roma