Quando il Piemonte sarà "frantumato,,

Quando il Piemonte sarà "frantumato,, Un volto nuovo con i comprensori Quando il Piemonte sarà "frantumato,, La costituzione di 15 zone al centro di dibattiti - I compiti dei nuovi organi dovrebbero essere decisionali e non tecnici I comprensori che la Regione intende costituire con propria legge prima che s.-'.a'i.a l'attuale legislatura sono al centro di un acceso dibattito in tutta la comunità piemontese. Si fanno assemblee di Comuni, le comunità montane si domandano come Faranno inserite in questi nuovi organismi, le Province rivendicano compiti e competenze. Vediamo intanto che cosa | dovranno essere questi comprensori. Ci sono due proposte di legge: una della giunta regionale che porta la data 13 febbraio 1975, una del gruppo comunista che è del 27 settembre 1972. La prima li definisce «Organo decentrato della Regione», la seconda «Associazione volontaria degli enti locali comunali e provinciali territorialmente interessati». Come organi della Regione li concepiscono anche l'EmiliaRomagna e la Lombardia. I compiti. Partecipare alla formazione e all'aggiornamento del piano regionale; provvedere alla formazione e aggiornamento del piano di sviluppo economico e sociale del comprensorio, redigere piani zonali in agricoltura che dovranno poi essere approvati dalla Regione; provvedere al"attuazione dei piani. Con una formulazione più o meno uguale, i due progetti trattano gli stessi argomenti. Potranno essere affidati ai comprensori anche altri compiti: relativi per esempio a; trasporti, alla scuola, magari anche alla sanità. E' evidente che tutto questo non può risolversi in uno spazio tanto ristretto: perciò il Piemonte, che ha 44 comunità montane (ed è stato un errore farne tante così, sostengono in molti) ha soltanto 15 comprensori. La cartina li rappresenta; sono tracciati secondo le indicazioni date dall'Ires (Istituto di ricerche economico-sociali) che ha studiato l'economia delle varie zone e la loro dipendenza da un «polo» di sviluppo. Il quale diventa perciò il capoluogo del comprensorio. Quello di Torino sconfina anche in provincia di Vercelli, Cuneo e Asti; quello di Asti sconfina nel Cuneese, come quello di Alessandria; il comprensorio di Casale ha tre Comuni di Vercelli. Il comprensorio di Torino, con circa 300 Comuni, è forse il più ampio e comunque comprende circa metà della popolazione piemontese; quello di Verbania, cominciando da Arona, ed estendendosi lungo tutta la sponda del Lago Maggiore e poi in tutto l'Ossola, comprende ben otto comunità montane e pochissima pianura. Ci sono già state molte proteste: l'Ossola non vuole un comprensorio così ampio; e poi, la capitale deve essere Verbania o Domodossola? E Vercelli non vuol perdere Trino, aggregato a Casale e Crescentino, aggregato, con Saluggia, a Torino. Sono tutte questioni che emergeranno alla consultazione in Regione. Ci sarà forse qualche modifica, comunque la legge dovrebbe prevedere, dopo un periodo di rodaggio, la possibilità di assestamenti. In tutta questa confusione, una cosa è ben certa, ma pare che non sia stata ancora compresa molto bene: i comprensori non sono organi di decentramento amministrativo, ma organi politici della programmazione regionale. Pertanto i loro compiti sono di carattere decisionale e non tecnici. Dice l'articclo 6 della legge della giunta: «E' compito del comitato comprensoriale promuovere iniziative che consentano il coordinamento delie attività di competenza propria degli enti operanti sul territorio». E l'articolo 5 della legge del pei: «La Regione Piemonte riconosce nei comprensori uno strumento permanente per realizzare la partecipazione degli enti locali e per assicurare l'autonomo apporto dei sindacati dei lavoratori, dello organizzazioni di categoria, degli organismi economici e delle altre forze sociali, alla formazione, all'aggiornamento ed all'attuazione dei piani comprensorioli». I comitali di comprensorio saranno costituiti non per elezione diretta (ma è probabile che ciò possa avvenire in un secondo tempo) bensì con le cosiddette elezioni di secondo grado come già avvenuto pei le comunità montane. Ogni consiglio designa i propri rappresentanti e altrettanto fanno le Province. Il comitato poi elegge gli organi esecutivi. Cosi gli organismi elettivi In Piemonte saranno piuttosto numerosi. In primo luogo il Consiglio regionale, poi i consigli provinciali (6), i 1209 comunali, infine i 44 consigli delle comunità montane e i 15 di comprensorio: in tutto 1275. E' certa poi la costituzione, nei comprensori, di «subcomprensori» che potrebbero essere di tipo consortile tra Comuni: avrebbero un compito puramente esecutivo, comunque anch'essi avranno i loro organismi rap| presentativi. Sarà possibile organizzare il lavoro senza intralci? Domenico Garbarino

Persone citate: Domenico Garbarino