Fiori ai caduti del Martinetto

Fiori ai caduti del Martinetto Rievocato il loro sacrificio Fiori ai caduti del Martinetto Il sindaco Picco: "Il fascismo rinasce dall'ottuso qualunquismo: bisogna restare fedeli all'eredità ideale dei martiri" Giuseppe Perottl, Franco Baibis, Quinto Bevilacqua, Giulio BIgllcrI, Paolo Braccini, Errico Glachlno, Eusebio Giambone, Massimo Montano: sono I componenti 11 primo Comitato militare della Resistenza piemontese. Diversi tra loro per estrazlone sociale, per matrice culturale e religiosa, per orientamento politico, insieme operarono e sacrificarono la vita, accomunati da una scelta morale e civile di libertà e giustizia. Vittime di un processo iniquo e sommarlo, furono i protagonisti di uno dei primi tragici episodi di lotta, il segnale del riscatto dell'oppressione in cui il nazifascismo, con il suo folle e aberrante disegno politico di violenza, persecuzione razziale e dominio dittatoriale, aveva gettato un intero popolo. Il loro sacrificio, in quella drammatica primavera del '44, è stato rievocato ieri mattina dalla città di Torino medaglia d'oro della Resistenza. La cerimonia si è svolta al sacrario del MartinetI to, presenti le autorità cittadine, rappresentanze di associazioni partigiane, dei Volontari della libertà, delle famiglie dei Caduti, delle scuole Giachino, Pellico e Boncompagni. Davanti al cippo erano schierati un picchetto di bersaglieri e vigili urbani con il gonfalone di Torino. Moltissime le corone e i cesti di fiori: dei compagni di processo, della Presidenza dei ministri, del ministero della Difesa, del Comune, della Regione, della Provincia, della Prefettura, dell'Associazione martiri della libertà. Ha commemorato i martiri del Martinetto il sindaco Picco: « Il loro sacrificio — ha detto — fu una presa di coscienza, il riaffacciarsi degli inviolabili diritti alla libertà. Nel momento in cui si assiste ai minacciosi rigurgiti della reazione contro cui essi combatterono, è nostro dovere dimostrarci degni della loro eredità e proclamare la continuità ideale del loro esempio ». Il sindaco ha aggiunto: « Non esiste alternativa al metodo democratico, non può esservi alcuna possibilità di progresso civile, sociale ed economico dove regna la dittatura. Il fascismo è un fenomeno di degenerazione, provocato dal mancato sviluppo democratico della società. Le velleità reazionarie sono legate all'interrompersi della crescita democratica, all'ottuso qualunquismo, al progressivo appannarsi del rispetto delle libere istituzioni. I martiri del Martinetto erano uomini di pace, ma non vollero essere spettatori passivi davanti alla violenza e al sopruso ». ■k Nel quadro delle celebrazioni del trentesimo anniversario della Liberazione, varie manifestazioni sono in programma anche in provincia. Oggi l'antifascismo casalese e alessandrino commemora due episodi della lotta partigiana: l'eccidio del 97 patrioti della Benedicta, i caduti in combattimento a Moncalvo. Con le maggiori autorità civili e militari di Alessandria, interverrà anche il presidente del Consiglio regionale, avv. Viglione, che terrà il discorso ufficiale. A Cumiana sarà rievocato il sacrificio del 51 martiri trucidati dai tedeschi. La cerimonia avrà inizio alle 9,30, oratore il presidente della Regione, avv. Oberto. A Condove si radunano amministratori, partigiani, consigli di fabbrica per celebrare l'anniversario dell'eccidio del torrente Gravio. Saranno deposte corone al monumento dei Caduti e verrà celebrata una messa sul greto del torrente. Infine, al Pian del Lot, saliranno in pellegrinaggio cittadini e partigiani per ricordare i 27 combattenti della libertà fucilati dai nazifascisti.

Luoghi citati: Alessandria, Condove, Cumiana, Moncalvo, Pian Del Lot, Torino