Proposta per Lisbona

Proposta per Lisbona Il sostegno della Comunità europea Proposta per Lisbona Che le vicende portoghesi abbiano un peso sul dibattito politico italiano è sotto i nostri occhi; che saranno utilizzate nella campagna elettorale è previsione fatta. In Francia come in Italia le notizie da Lisbona sono motivo di polemica interna: Mitterrand ospita sulla sua rivista ideologica le posizioni del socialista Soares, mentre in difesa del comunista Cunhal si schiera il pcf, che con ì colleghi portoghesi ha sempre condiviso la linea filorussa, se non addirittura nostalgica dello stalinismo. La nuova polemica alimenta il dissidio fra le due grandi forze della gauche francese sempre meno unita, sotto gli occhi compiaciuti di Giscard e della sua maggioranza. C'è dunque il rischio che g". europei si limitino a registrare gli eventi del Portogallo, salutando con più o meno entusiasmo la pagina della lunga dittatura fascista comunque voltata e assistendo con maggiore o minore preoccupazione alla svolta autoritaria militar-marxista; e poi pensino a come trarne vantaggio, o limitarne il danno, in casa propria. Sarebbe una n..ova prova della loro dimissione dalla scena internazionale. Invece dovrebbero chiedersi cosa possono fare loro per il Portogallo: non è interrogativo utopistico né disinteressato. Il nuovo Stato portoghese, che si è privato dei proventi delle colonie e che è stato abbandonato dalla classe pro¬ prietaria e manageriale compromessa con l'antico regime, ha bisogne di aiuto. Esso ha tre vie per averlo: 1) quella del non allineamento e del terzomondismo, il che significa rivolgersi di nuovo alle colonie di ieri (Angola e Mozambico) e a quelle dell'altro ieri (Brasile). Uno sguardo ai dissidi feroci fra i movimenti angolani e alle persecuzioni che il regime di Rio riserva ai comunisti locali dovrebbe bastare a scoraggiare questa soluzione: 2) quella del mercanteggiamento con le superpotenze, mettendo quasi all'asta basi di appoggio più o meno militari, con relative conseguenze sulle zone di influenza. Il governo Usa non sembra per ora attratto da questa prospettiva, ma se vi fosse forzato giocherebbe la sua carta in un campo certo preferito da Kissinger; 3) quella del sostegno della Comunità economica europea, alla quale già è legato da un accordo commerciale (praticamente una zona di libero scambio). Non si tratta qui di ricorrere ad un qualche espediente dei trattati comunitari per passare dall'accordo commerciale a quello di associazione (che lega, per esempio, la Grecia alla Comunità), ma di impostare un vasto e articolato piano di assistenza tecnica e finanziaria. Si dirà che i portoghesi non l'hanno chiesto e che il momento economico europeo non è propizio. L'e¬ sempio storico è tuttavia utile per ricordare come l'America venne in soccorso dell'Europa senza chiedersi prima se gli europei erano d'accordo e senza farsi troppi conti in tasca (si era al dopoguerra). Una iniziativa da parte nostra servirà di fatto le forze democratiche ed europee in Portogallo. E occorre agire presto. Aspettare, per vedere com: si mettono le cose, è già una rinuncia. Chiedersi se il regime che uscirà dal travaglio rivoluzionario (finora a ben vedere assai meno cruento di quanto ci si poteva attendere) sarà « meritevole ». è già intervenire a favore di coloro che mirano a staccare il Portogallo dall'Europa. Le conseguenze di questo distacco sarebbero gravi sul piano politico internazionale. Profonda sarebbe innanzitutto Vinflìienza sulle vicende spagnole dei prossimi anni; e — quel che preme a noi italiani — più critica diverrebbe la posizione di quella cerniera di Paesi, fra l'Europa e il Mediterraneo, che va dalla penisola iberica all'Asia minore. La Comunità, che ha rifiutato, si ricordi, l'adesione della Spagna di Franco e congelato l'associazione della Grecia dei colonnelli, deve saper essere insieme un modello democratico e una fonte di sostegno. A proposito de! Portogallo, riflettiamo anche a questo e non solo al compromesso storico. Cesare Merlin! dell'Istituto AfTuri Intemazionali

Persone citate: Cesare Merlin, Cunhal, Kissinger, Mitterrand, Soares