Altri undici rinvi! a giudizio per le "pensioni vendute,,

Altri undici rinvi! a giudizio per le "pensioni vendute,, Le indagini a Pescara sulla colossale truffa Altri undici rinvi! a giudizio per le "pensioni vendute,, (Dal nostro corrispondente) L'Aquila, 3 aprile. Per la «fabbrica degli invalidi» di Pescara le persone che compariranno dinanzi al tribunale salgono da 324, già rinviate a giudizio, a 335. La procura della Repubblica del- la città abruzzese ha deciso di incriminare, infatti, altre undici persone, uomini e donne, residenti a Pescara e in diversi piccoli centri della provincia. Il nuovo gruppo di rinvia; ti a giudizio dovrà rispondere | dei reati di truffa e corruzioI ne, commessi nel 1973. Si j tratta di personaggi minori della gigantesca truffa delle pensioni di invalidità, scoper1 ta l'anno scorso dopo lunghe indagini della squadra mobile j di Pescara. Le «menti» -della vicenda, j due impiegati dell'ufficio del ! medico provinciale, sarebbei ro l'archivista Cosimo Di Marcantonio, 52 anni, e l'impiegato Andrea Pagliarini, 39 anni. Con loro avrebbero agito altre sette persone con diversi ruoli. Ben 315 furono in tutta la provincia di Pescara | coloro che, in diversi modi, risultarono legati all'organiz j zazione della truffa delle pen- sioni. Ora a loro si sono aggiunti altri 11 indiziati. Il processo dovrà svolgersi al tribunale di Pescara La vicenda della «fabbrica degli invalidi» è così riassumibile. Pagando delle tangenti, per chiunque era possibile ottenere il diritto ad una pensione di invalidità. Vi erano persino «funzionari» dell'organizzazione incaricati di visitare possibili clienti in provincia. Quanto alle invalidità, non era un problema dimostrarne la sussistenza. Mediante un complicato giro di certificati falsi, in qualche settimana era pronta la documentazione necessaria e quindi scattava il meccanismo burocratico per giungere all'assegnazione della pensione. A scoprire la grossa truffa fu il medico provinciale Pietro Veri. Frugando tra i documenti, si chiese come fosse possibile rilevare un'artrosi cervicale dalle radiografie di una mano. La pratica era sospetta e Veri indagò ancora e scoprì diverse cartelle contenenti pratiche inaccettabili, riguardanti persone che avevano ottenuto la pensione non avendone, apparentemente, alcun diritto documentato. La cosa arrivò alla procura e il magistrato, Paolo Amicarelli, approfondì cominciando con l'emettere due ordini di cattura per i due impiegati, Pagliarini e Marcantonio, seguiti da centinaia di avvisi di reato. g. coli.

Persone citate: Andrea Pagliarini, Cosimo Di Marcantonio, Pagliarini, Paolo Amicarelli

Luoghi citati: L'aquila, Pescara