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Con la direzione del maestro Levine Con la direzione del maestro Levine La "Norma,, di Bellini stile angloamericano VINCENZO BELLINI: -Norma», New Philharmonia Orchestra diretta da J. Levine. Soli: Sllls, Verrett. Plishka. Di Giuseppe. Coro John Alldis. Tre dischi microsolco stereo Enti-La voce del padrone C 165-952213. Lire 15.600. II. v.l Una Norma di stile angloamericano è in circolazione da qualche mese sul mercato discografico italiano con l'etichetta «Emi-Voce del padrone», una Casa]molto attiva nell'incisione di ope- re liriche, ii giovane direttore sta- bile dell'orchestra del Metropoli- tan, James Levine, ed alcuni arti-1 sti di chiara fama, impegnati so-i vente sulle scene del celebre tea- tro newyorkese: Belle Silverman.ipiù nota con il nome d'arte di Be- ; verly Sills; la mezzosoprano di co- lore Shirley Verrett ed il basso jPaul Plishka, insieme al giovane ;tenore Enrico Di Giuseppe, si so no recati a Londra per incidere, con l'orchestra «New Philharmonia», il capolavoro belliniano, considerato ancora oggi la più bella opera seria della prima metà dell'800. Un «cast» di qualità dal quale ci si attendeva un'esecuzione di grande rilievo artistico. Ilrisultato? Buono ma non eccezionale. Beverly Sills. la «regina ameri cana dell'opera», come la chiama no. una delle più valide esponenti della «bei-canto renaissance» anglosassone, tanto apprezzata come soprano leggero nella parte di Elvira nella recente incisione de / puritani, dotata com'è di un'eccezionale tecnica di emissione, dà prova, nell'interpretazione di Norma, delle sue grandi qualità di cantante e delle sue possibilità anche come soprano lirico spinto ma quasi al limite dei suo! mezzi. La tessitura belliniana impone infatti autentiche prodezze a colei che sostiene la parte della profetessa invasata. Non è facile che si ripeta, a cosi breve distanza di tempo, il fenomeno della Callas. Shirley Verrett. ia raffinata mez- zo soprano di Nuova Orleans, è un'Adalgisa perfetta per intelli- genza stilistica, sensibilità di Interprete, potenza di acuti e per! quel suo caldo, gradevole timbro vellutato che l'ha resa famosa in! tutto il mondo, insieme con laj sua rara capacità di piegare la vo-' ce a slanci e abbandoni diversi. I , Vale la pena di ascoltare questa Norma anche solo per la Verrett. Il ruolo di Oroveso, un basso profondo, è svolto molto bene da Paul Plishka, mentre Enrico DI Giuseppe (americano puro sangue malgrado il nome italiano) è un Pollione non del tutto convincente, non adatto alla complicata vocalità del personaggio. Il giovane tenore della Pennsylvania, che nel 1971 si rivelò al Metropolitan nel Werther, sostituendo Corelli ammalatosi improvvisamente, ha il suo punto debole nei registri basso e medio, ma ha buoni acuti, impeto e qualità di interprete. La concertazione di James Levine, il trentatreenne direttore d'orchestra già così favorevolmente noto negli Stati Uniti, punta sui tempi stretti e concitati e sulle tinte forti come nella famosa ouverture il cui «Allegro maestoso» a tratti diventa quasi un «Presto» ed il risalto dato alle trombe con ferisce a tutto il brano un saporelievemente bandistico. Per contro, Levine sa trarre dagli archi, violee violoncelli soprattutto, sia nel finale del primo atto, che nel bre-ve preludio del secondo, calde, ac-centuate sonorità. Punti di forza di questa incisione, più che l'està- si notturna e sublime della caba-letta «Casta diva», sono I duetti fra la Sllls e la Verrett: «Sola, furtiva al tempio» e «Mira o Nor- ma». Buona l'incisione tecnica.I tre dischi microsolco, stereo- fonici, sono offerti in un cofanet-! ! j ' I to che contiene anche l'eccellente ! libretto di Felice Romani, il mi| gliore certo fra tutti quelli da lui I scritti (desunto dall'omonimo dramma di Alexander Soumet) e da ampie note sull'opera e sugli , interpreti; il tutto in italiano. Hanno collaborato con Massimo Mila, Mimmo Candito, Franco Mondini, Lino Vetere Oleografìa ottocentesca sulla « Norma » di Bellini. Giulia Grisi, prima Adalgisa (da Enciclopedia dello Spettacolo)