Ucciso per vendetta il detenuto colpito mentre dormiva in cella

Ucciso per vendetta il detenuto colpito mentre dormiva in cella li delitto nel carcere di Reggio Calabria Ucciso per vendetta il detenuto colpito mentre dormiva in cella (Dal nostro corrispondente) Reggio Calabria, 1 aprile. l'è. I.) Nel carcere di Reggio Calabria proseguono le in-chieste per fare luce sull'ucci-sione del detenuto GiuseppeRaso, di 34 anni, freddato con otto colpi di pistola mentre dormiva nella sua cella nella notte fra domenica di Pasqua e lunedì dell'Angelo. Giuseppe Raso — com'è noto — era coinvolto nella sanguinosa faida di Cittanova e faceva parte del «clan» degli albanesi, una cosca da tempo in conflitto con quella dei «facchineri». Tre detenuti — Vincenzo Gioffrè, detto «Ringo», Anto-nio Monterosso e Pasquale Zi- to — sono stati sottoposti al-la prova del guanto di paraffi-na e altri otto hanno ricevuto i comunicazioni giudiziarie per ; possesso di armi. Per quanto ■ riguarda il movente del delit, to l'ipotesi più probabile è . che sia collegato alla «faida ! di Cittanova». j Vincenzo Gioffrè è ritenuto ! il capo del «clan» in lotta con j quello rivale dei Frisina-Pelle ] grìno nella «faida di Semina j ra», che dal 1971 ha causato sedici morti e trentuno feriti, I Dopo la prova del «guanto», è I stato trasferito per motivi precauzionali nel carcere di Potenza. Antonio Monterosso — che ha 34 anni e deve scontare una pena di 14 anni di re-clusione per un omicidio — si ! trovava al momento del delit- to in una cella poco distante 1 da quella di Raso. 1 Pasquale Zito è l'unico de- | tenuto che era con Raso quando questi è stato ucciso. • Egli però, non ha fornito al¬ cun elemento utile alle indagini. «Dormivo e non ho visto niente», ha detto e ripetuto anche oggi agli inquirenti. Le comunicazioni giudiziarie agli otto detenuti sono da mettere in relazione al ritrovamento di armi nel carcere: una quarantina di coltelli, di cui almeno venti costituiti da cucchiai con manici limati e due pistole, una calibro 7,65 e l'altra 6,35. La prima è stata trovata sotto il lavandino di una camerata e aveva sette 1 cartucce nel caricatore, men j tre l'altra col caricatore vuoto 1 — che si presume sia l'arma 1 del delitto — è stata trovata I nell'intercapedine di un muro 1 in prossimità di un cortile in ! terno.

Persone citate: Antonio Monterosso, Frisina, Giuseppe Raso, Pasquale Zito, Raso, Vincenzo Gioffrè

Luoghi citati: Cittanova, Monterosso, Potenza, Reggio Calabria